Cambiata mille volte, la manovra varata dal Governo
ha scontentato più o
meno tutti ma sopratutto l'Anci, che ha fatto pesare, oltre ai pesanti
tagli di bilancio, l'estensione delle regole del patto di stabilità
interno ai centri con più di mille abitanti. Cosa succede nel dettaglio?
Leggendo l’emendamento Azzollini, che ha modificato in questo senso il
testo della Manovra, salta agli occhi innanzitutto la rimodulazione dei
consigli comunali e delle giunte nei Comuni con meno di 10 mila
abitanti. In particolare, si legge nel testo, “per i Comuni con
popolazione fino a 1.000 abitanti il Consiglio comunale e' composto,
oltre che dal sindaco, da 6 consiglieri (in pratica sparisce la giunta);
per i Comuni con popolazione superiore a 1.000 e fino 3.000 abitanti,
il Consiglio comunale e' composto, oltre che dal sindaco, da 6
consiglieri e il numero massimo degli assessori e' stabilito in 2; per i
Comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti, il
Consiglio comunale e' composto, oltre che dal sindaco, da 7 consiglieri e
il numero massimo degli assessori e' stabilito in 3; per i Comuni con
popolazione superiore a 5.000 e fino a 10.000 abitanti, il Consiglio
comunale è composto, oltre che dal sindaco, da 10 consiglieri e il
numero massimo degli assessori e' stabilito in 4”. I Comuni con meno di mille abitanti, a fronte della scomparsa della giunta, avranno l’obbligo di costituirsi in Unioni di Comuni per gestire in forma associata tutte le funzioni amministrative e tutti i servizi pubblici. Ogni Unione deve raggiungere la soglia di 5 mila abitanti (3 mila per le comunità montane), sebbene la Regione competente possa modificare questa soglia entro due mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto.
La manovra bis decide il secco assoggettamento dei municipi con più di mille abitanti al patto di stabilità a partire dall'anno 2013, senza preoccuparsi di una norma di ingresso con la quale traghettare nel nuovo sistema una platea così ampia di soggetti, che conta quasi il doppio dei Comuni rispetto a quelli attualmente assoggettati ai vincoli di finanza pubblica
Saranno quindi parecchi i piccoli Comuni che avranno difficoltà a fare investimenti, subire gli effetti negativi del nuovo meccanismo della virtuosità, programmare l'ordinario. .....La manovra bis decide il secco assoggettamento dei municipi con più di mille abitanti al patto di stabilità a partire dall'anno 2013, senza preoccuparsi di una norma di ingresso con la quale traghettare nel nuovo sistema una platea così ampia di soggetti, che conta quasi il doppio dei Comuni rispetto a quelli attualmente assoggettati ai vincoli di finanza pubblica.