sabato 8 ottobre 2011

Per le università del sud il governo delibera un miliardo di euro, ma per la Calabria solo poche briciole

Un miliardo di euro per le università del Sud
alla Calabria solo il 6,4 per cento del totale. L'annuncio di un piano di interventi straordinari a favore degli atenei del Mezzogiorno, che rappresenta una “costola” del Piano per il Sud varato dal Governo, è arrivato dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e dal titolare del dicastero dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, al termine di un'apposita riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica.
In realtà, quella che in assoluto è certamente una buona notizia per il mondo accademico delle regioni meridionali, rischia di diventare l'ennesima riprova della debolezza e della marginalità della Calabria. A dimostrarlo è la crudezza dei numeri: alle nostre università vanno infatti 64 milioni di euro. Che non sono bruscolini, ma che certo finiscono per apparire briciole, se rapportate ad uno stanziamento che complessivamente ammonta a un miliardo e 14 milioni: 864 di risorse del Piano per il Sud e 150 per la creazione tre poli integrati di ricerca, alta formazione e innovazione.
A dominare la scena, nella ripartizione dei fondi, sono la Puglia (315 milioni) e la Sardegna (301 milioni): a ciascuna di queste va cinque volte ciò che è stato destinato alla Calabria, a cui è stata riservata la penultima “fetta”, essendo la quota per la nostra regione superiore solo a quella della Basilicata (22 milioni). E se il governatore Giuseppe Scopelliti sente di dover
«ringraziare i ministri Gelmini e Fitto» per «la sensibilità dimostrata», il capogruppo del Pd in commissione Cultura di Montecitorio, Manuela Ghizzoni, è scettica: «Forse questa decisione potrà rappresentare una boccata d'ossigeno, ma per il momento è poco più di un annuncio».