È morto il 28 novembre, nella sua villa di Sellia Marina (Catanzaro),
all’età di 88 anni, il regista palermitano Vittorio De Seta.
Maestro da
ultimo alquanto caduto nell’oblio ma con una carriera piena di ricordi e
riconoscimenti ai festival internazionali, De Seta fu autore di
documentari e film come “Un giorno in Barbagia”, “Banditi ad Orgosolo”,
“Diario di un maestro”.
Nato a Palermo nel 1923, si era trasferito a Roma per frequentare la
facoltà di architettura e aveva cominciato la sua carriera
cinematografica nel 1953, lavorando come secondo aiuto regista per un
episodio del film “Amori di mezzo secolo” di Mario Chiari. In seguitò si
e cimentato anche nell’attività di sceneggiatore e documentarista. I
primi suoi documentari risalgono agli anni Cinquanta e sono stati girati
prevalentemente in Sicilia e Sardegna. Tra questi lavori, “Isola di
fuoco”, ambientato nelle isole Eolie, viene premiato come miglior
documentario al festival di Cannes del 1955. Nel 1961 De Seta debuttò al
cinema con “Banditi a Orgosolo”, sceneggiato con la moglie Vera
Gherarducci, un film stilisticamente asciutto che arricchisce di una
sensibilità più moderna e consapevole la lezione del neorealismo. Il
film vince il premio Opera prima al Festival di Venezia e il Nastro
d’Argento alla migliore fotografia.
Nel 1966 De Seta ha realizzato, “Un uomo a metà”, che si allontana dal
documentarismo che ha contraddistinto la sua carriera all’inizio. Tra il
1969 e i primi anni 1970 il regista si è trasferito in Francia per
girare “L’invitata”. Il film, anche se apprezzato da Alberto Moravia e
Pier Paolo Pasolini, sarà poi accolto freddamente. Nel 1972 De Seta
ritorna alle tematiche degli esordi con una miniserie televisiva,
prodotta dalla Rai, “Diario di un maestro”, documento di una difficile
esperienza didattica condotta in una borgata romana.
Il suo profondo
legame con la Calabria, dove nacque sua madre, è in seguito esplorato
nel documentario “In Calabria”, del 1993. Nel 2004 De Seta aveva firmato
la regia del suo ultimo lungometraggio, “Lettere dal Sahara”,
presentato fuori concorso alla Mostra internazionale del cinema di
Venezia del 2006.
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