Chiamava i cartomanti dal telefono di servizio: magistrato condannato per peculato
Claudia De Luca, ex sostituto procuratore della Repubblica a Potenza

ed
ora in servizio in un'altra sede giudiziaria, e' stata condannata a un
anno e sei mesi di reclusione per l'accusa di peculato, che gli era
stata mossa nell'ambito dell'inchiesta conosciuta come "Toghe lucane".
La sentenza e' stata emessa dal giudice dell'udienza preliminare di
Catanzaro, Antonio Rizzuti, al termine del giudizio abbreviato che e'
valso alla De Luca lo sconto di pena di un terzo, e nell'ambito del
quale il pubblico ministero Gerardo Dominijanni aveva chiesto una
condanna ad un anno e quattro mesi. La contestazione di peculato fu
mossa all'imputata dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di
Catanzaro Luigi de Magistris, titolare di "Toghe lucane", perche' lei
avrebbe utilizzato il telefono di servizio per scopi personali. La De
Luca, in particolare, secondo le accuse - del 2009 la richiesta di
rinvio a giudizio formulata dal pm Vincenzo Capomolla che ha ereditato
Toghe lucane dal collega de Magistris - avrebbe effettuato con il
cellulare di servizio 65 telefonate, nel periodo tra maggio e ottobre
del 2003, al numero telefonico 899 a pagamento per un servizio di
cartomanzia. Nell'inchiesta sarebbero emerse anche diverse telefonate
effettuate dal magistrato allora in servizio a Potenza, sempre con il
telefono del turno, su numeri strettamente personali e, in particolare,
oltre 16.000 contatti nel periodo tra il 20 aprile 2005 e il 22 aprile
2007 sul numero di cellulare del marito. A queste, si aggiungerebbero
altre telefonate, effettuate sempre con il cellulare del turno, ad altre
persone vicine all'imputata. La De Luca e' attualmente tra le persone
indagate nell'inchiesta denominata "Toghe lucane bis", e destinataria di
uno degli avvisi a comparire emessi dalla Procura di Catanzaro che sta
conducendo l'inchiesta, relativa a presunti gravi illeciti commessi tra
gli altri da alcuni magistrati in servizio in Basilicata. L'ex pm
avrebbe dovuto essere sentita dai magistrati catanzaresi lo scorso 3
novembre, ma impegni del suo difensore, l'avvocato Salvatore Staiano,
hanno reso necessario un rinvio dell'interrogatorio.
Nell'inchiesta
"Toghe lucane bis" sono ipotizzati, complessivamente, la violazione
della legge sulle associazioni segrete, l'associazione a delinquere, la
corruzione in atti giudiziari, l'abuso di ufficio. "Toghe lucane bis" ha
preso le mosse da un presunto complotto finalizzato a calunniare
l'allora sostituto procuratore di Potenza Henry John Woodcock (oggi pm a
Napoli) che, insieme al suo collega Vincenzo Montemurro, ora in
servizio alla Procura di Salerno, indagavano sugli intrecci tra politici
e criminalita' lucana.