sabato 12 novembre 2011

I 20 presidenti delle comunità montane Calabresi si sono riuniti per dire no alla soppressione dell'ente

 incontro con i Presidenti dei 20 enti calabresi per discutere il recente progetto di legge approvato dalla Giunta regionale
Si è svolto a Lamezia Terme un incontro, convocato dall’Uncem, con i Presidenti delle 20 Comunità montane calabresi, per discutere il recente progetto di legge approvato dalla Giunta regionale, che sopprime tali enti ed istituisce una nuova “Azienda Regionale per la Forestazione e per le Politiche della Montagna”. “Tutti gli intervenuti - è scritto in un documento - hanno evidenziato come con un semplice colpo di spugna si vogliono cancellare enti locali sani, riformati nel 2008 con la L.R. n. 20, mai divenuti oggetto di osservazioni circa presunte passività, oltremodo efficienti, quando sono stati coinvolti in qualsiasi iniziativa, che non hanno alcun costo se non quello del personale di cui la parte più consistente è a carico dello Stato ed i cui organi politici (Presidenti, Assessori e Consiglieri), sono composti da rappresentanti dei Comuni, che svolgono giornalmente e gratuitamente i loro compiti, assumendosi soltanto enormi responsabilità e persino il discredito dei cittadini. Non si è tenuto conto nella scelta operata dalla Giunta regionale, dei principi costituzionali della sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione. Si sopprimono le Comunità montane con una legge ordinaria, senza aver proceduto prima alla modifica dello Statuto della Regione, che all’articolo 46, terzo comma, le annovera al pari dei Comuni, delle Province e delle Città Metropolitane, fra gli Enti destinatari delle funzioni amministrative conferite in attuazione dell’articolo 118 della Costituzione. È stato inoltre da tutti sottolineato - si legge - come i territori collinari e montani calabresi, che rappresentano circa il 93% dell’intero territorio regionale, non possono essere governati da un’Azienda, che al massimo....
potrebbe essere incaricata della gestione degli interventi, ma che certamente, non potrà mai assumere il compito previsto dal disegno di legge, di elaborare le politiche per la montagna, che attengono alla competenza degli organi politici, espressione della volontà dei cittadini. Infine, tutti gli intervenuti hanno convenuto sull’urgenza della riforma, che dovrà essere inquadrata nel più complessivo quadro di riassetto delle istituzioni calabresi, da definire con il pieno coinvolgimento non solo delle forze politiche presenti nel consiglio regionale, ma anche, con il contributo delle rappresentanze degli enti locali”. A conclusione della riunione si è deciso di chiedere un incontro, con il Presidente del Consiglio regionale ed i capi gruppo consiliari, “per pervenire all’approvazione di una legge idonea ad assicurare la  valorizzazione ed una più adeguata governance dei territori montani calabresi”.