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lunedì 30 gennaio 2012

Racconti calabresi. U palummu ( il colombo) prima parte

la fanciulla presso il fuoco gif animata
Un mercante aveva tre figlie
due delle quali erano brutte ed un’altra era invece bellissima. Le due figlie brutte per invidia maltrattavano la bella e la confinavano davanti al fuoco chiamandola Cenerentola.
Un giorno il padre, prima di partire per un lungo viaggio chiese alle figlie quali doni volessero. Le figlie vanitose scelsero vesti e gioie; Cenerentola, invece, disse di volere tre pomi dall’aranceto del re e aggiunse ancora che sarebbe potuto naufragare in mare in caso di dimenticanza. Le sorelle la rimproverarono aspramente ma il padre che l’amava le fece zittire. Poi le abbracciò e partì.
Vide genti e terre nuove. Comprò i doni per le due figlie brutte, ma si dimenticò infine della richiesta di Cenerentola. Solo mentre la nave era già in mare veleggiando, se ne rammentò, mentre erano a poca distanza dalla riva; cominciò a soffiare un vento impetuoso, che sembrava travolgere la nave. Il pilota impaurito allora domandò se mai alcuno non avesse adempiuto a qualche voto per il quale pesasse su tutti l’ira del cielo. E il mercante si ricordò della figlia e dell’imprecazione, e, con l’animo addolorato, si fece trasportare alla riva. Ed il vento tacque e il mare tornò tranquillo.
Il giardino del re sorgeva presso il mare e i venti ne portavano i profumi degli aranci in fiore. Una balaustra di ferro lo recingeva ed era sorvegliato dalle guardie. Il mercante vi giunse, spiò il momento nel quale i soldati stanchi si abbandonavano al sonno, varcò la porta, staccò le arance e si allontanò. Tornato a casa, dopo il lungo viaggio regalò a ciascuna figlia i doni e raccontò l’avventura.
Cenerentola, intanto, dopo aver ricevuto le arance si era trasformata misteriosamente. Non trascorreva ad esempio più le lunghe ore al focolare, ma chiusa nelle sue stanze viveva lunga parte della giornata e da quelle lunghe ore di solitudine usciva come trasfigurata. Certamente si era prodotto un sentimento che aveva accresciute le potenze dell’anima.