di sorveglianza ai seggi CATANZARO. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano nei pressi dei seggi elettorali saranno acquisite dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta su una presunta compravendita di voti che vede indagato un consigliere comunale eletto del centrodestra ed altre due persone. Le immagini serviranno a verificare se nei pressi dei seggi elettorali ci sono state persone che hanno contattato gli elettori per proporgli del denaro in cambio del voto di preferenza per i candidati alle elezioni comunali. Intanto gli agenti della Digos del capoluogo calabrese stanno proseguendo gli interrogatori di persone a conoscenza dei fatti che potrebbero fornire eventuali elementi utili circa la compravendita di voti. Oltre ai rappresentanti di seggio gli investigatori stanno sentendo anche alcuni elettori. La Procura, inoltre, sta effettuando anche il raffronto tra il numero del timbro delle sezioni elettorali e quelli che sono impressi sulle schede votate. La Procura per compiere gli accertamenti ha disposto il sequestro di tutte le schede votate. L’ipotesi degli inquirenti è che siano state utilizzate delle “schede ballerine” per consentire la vendita dei voti di preferenza. Accertamenti tecnici saranno intanto eseguiti sul proiettile e sulle buste indirizzate al Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ed alle redazioni di due giornali locali. La Procura di Lamezia Terme ha disposto che il materiale sequestrato nel centro meccanografico delle Poste venga inviato ai Carabinieri del Ris di Messina per verificare se ci sono impronte digitali oppure se emergono altri elementi utili ad identificare l’autore delle missive di minaccia. I carabinieri della compagnia di Lamezia Terme, intanto, hanno catalogato tutto il materiale e ieri hanno inviato una informativa dettagliata alla Procura nella quale vengono illustrati i contenuti delle lettere e delle minacce. Nella sola busta indirizzata al Prefetto c’era un proiettile calibro 7,65 ed un foglio formato A4 dattiloscritto con una serie di minacce e di riferimenti alle elezioni comunali di Catanzaro. Al foglio, inoltre, sono stati spillati dei ritagli di giornale con le foto di alcuni candidati. Nelle buste indirizzate alle redazioni dei giornali, invece, c’erano solamente i fogli con le minacce. Al momento, secondo quanto si è appreso, non si è potuto accertare il luogo di spedizione delle buste.
mercoledì 16 maggio 2012
Continua la telenovela sulle elezioni di Catanzaro secondo Scalzo in ben tredici sezioni sono state riscontrate anomalie durante le votazioni, intanto la Procura aquisisce anche le immagini di sorveglianza ai seggi
di sorveglianza ai seggi CATANZARO. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano nei pressi dei seggi elettorali saranno acquisite dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta su una presunta compravendita di voti che vede indagato un consigliere comunale eletto del centrodestra ed altre due persone. Le immagini serviranno a verificare se nei pressi dei seggi elettorali ci sono state persone che hanno contattato gli elettori per proporgli del denaro in cambio del voto di preferenza per i candidati alle elezioni comunali. Intanto gli agenti della Digos del capoluogo calabrese stanno proseguendo gli interrogatori di persone a conoscenza dei fatti che potrebbero fornire eventuali elementi utili circa la compravendita di voti. Oltre ai rappresentanti di seggio gli investigatori stanno sentendo anche alcuni elettori. La Procura, inoltre, sta effettuando anche il raffronto tra il numero del timbro delle sezioni elettorali e quelli che sono impressi sulle schede votate. La Procura per compiere gli accertamenti ha disposto il sequestro di tutte le schede votate. L’ipotesi degli inquirenti è che siano state utilizzate delle “schede ballerine” per consentire la vendita dei voti di preferenza. Accertamenti tecnici saranno intanto eseguiti sul proiettile e sulle buste indirizzate al Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ed alle redazioni di due giornali locali. La Procura di Lamezia Terme ha disposto che il materiale sequestrato nel centro meccanografico delle Poste venga inviato ai Carabinieri del Ris di Messina per verificare se ci sono impronte digitali oppure se emergono altri elementi utili ad identificare l’autore delle missive di minaccia. I carabinieri della compagnia di Lamezia Terme, intanto, hanno catalogato tutto il materiale e ieri hanno inviato una informativa dettagliata alla Procura nella quale vengono illustrati i contenuti delle lettere e delle minacce. Nella sola busta indirizzata al Prefetto c’era un proiettile calibro 7,65 ed un foglio formato A4 dattiloscritto con una serie di minacce e di riferimenti alle elezioni comunali di Catanzaro. Al foglio, inoltre, sono stati spillati dei ritagli di giornale con le foto di alcuni candidati. Nelle buste indirizzate alle redazioni dei giornali, invece, c’erano solamente i fogli con le minacce. Al momento, secondo quanto si è appreso, non si è potuto accertare il luogo di spedizione delle buste.
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