domenica 30 settembre 2012

Il parco archeologico di di Skylletion continua a offrire tesori nascosti come il grandissimo anfiteatro Romano

Continua a riservare sorprese su sorprese grazie alla stratificazione della città magno greca di Skylletion (che leggenda vuole fondata da Ulisse) e di quella romana di Scolacium (patria di Magno Aurelio Cassiodoro). La grande mole dell’anfiteatro romano ora è persino visibile dall’alto grazie a “google maps” (il primo cerchio a sinistra a lato della foto seguente).
scolacium maps
Un vero e proprio gioiello da valorizzare e custodire insieme agli altri monumenti del parco archeologico Catanzarese (il teatro, il foro, le terme, la basilica, le statue e i reperti custoditi all’interno del museo archeologico del parco). L'edificio sorge in un settore marginale della colonia romana di Scolacium ed è probabile che il luogo scelto sfrutti una depressione naturale, ampliata e riadattata con l'impianto di muraglioni radiali in opera incerta con ammorsature e cinte di mattoni, integrati da strutture curvilinee, basate su uno schema ellittico. L’anfiteatro scolacense (con asse maggiore di circa 85,50 metri e asse minore all’incirca di 65 mt, arena con assi di circa 45 mt e 32 mt) fu realizzato impiantando nel settore collinare strutture radiali che si innestano sul muro perimetrale, creando vani trapezoidali allungati privi di finestre, in parte agibili, ed in parte costruendo cassoni sotterranei (come per esempio nell’anfiteatro di Saintes), coperti in alcuni casi da volte a botte, su cui si impiantavano le gradinate della cavea. Lungo il settore orientale, ove venne sbarrata una gola di dimensioni ridotte, originata dallo scolo delle acque pluviali, si edificò invece un settore “a struttura cava”, della quale sono stati portati alla luce significativi elementi superstiti, relativi ad almeno due livelli con arcate e volte in concrezione di laterizi e pietrame. Quella più bassa, che si sviluppa sull’asse maggiore dell’anfiteatro, fungeva quasi sicuramente anche da entrata all’arena (vomitorio). Della facciata esterna si conservano parti in opera incerta e opera testacea, con robusti contrafforti in punti strutturalmente significativi. Riguardo alle gradinate per gli spettatori erano costituite da elementi in pietra locale (calcarenite bianca) accuratamente sbozzati, mentre in altri settori probabilmente  dovevano essere lignee, secondo modalità riscontrate in altri anfiteatri di tutto il mondo romano.
scolacium antiteatro
Tra fine III e IV secolo un settore abbandonato dell’edificio fu occupato da una sontuosa dimora posta su varie terrazze (in gran parte distrutta, come i resti dell’anfiteatro, dai lavori agricoli tra XIX e XX secolo), su cui si sovrappose tra V e VI secolo un’altra costruzione con poderose fondazioni che tagliano le preesistenze e sfruttano in parte i resti dell’anfiteatro.
Ma potrebbero essere ancora tante le scoperte che potrebbe riservare Scolacium, la grande città costiera, che si estende fin dentro il territorio di Catanzaro, lungo la valle del Corace, visto che nella zona della costruenda cittadella regionale, sono venuti alla luce numerosi reperti. Un caso non isolato, in quanto nei pressi della cabina Enel “Catanzaro 2” - e ancora - di fronte la nuova stazione ferroviaria, ma anche lungo il corso della....
Fiumarella (l’antico fiume Zaro) sono emerse testimonianze dell’antico passato dell’antica Scolacium, nucleo originario della città di Catanzaro.

2 commenti:

  1. come abbiamo visto anche in altri articoli un territorio ricco di reperti storici ma che spesso vengono trattati con scarso rispetto

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  2. auguro a tutti una buona domenica ciao
    Maria

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