L'albero delle castagne appartiene alla famiglia delle Fagacee, è una
pianta molto longeva e può tranquillamente raggiungere i 30-35 metri di
altezza; le castagne vengono comunemente chiamate frutto ma in realtà il
vero frutto è costituito dal riccio che le contiene, le castagne ne
sono il seme. Non più tardi di qualche decennio fa le castagne
rappresentavano la base dell'alimentazione quotidiana delle popolazioni
di montagna, in seguito il loro utilizzo è stato ridotto di molto a
favore di prodotti più raffinati.
Le castagne sono un alimento molto versatile e possono essere consumate
in svariati modi: arrostite sul fuoco, bollite, cotte al forno e secche.
E' un frutto composto per circa il 50% da acqua, da carboidrati 45%,
proteine, grassi, fibre e ceneri; discreta la presenza di minerali tra
cui sodio, glicina, calcio, fosforo, magnesio, ferro, potassio, zinco,
rame e manganese. Per quanto riguarda le vitamine troviamo: vitamina A,
B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5, B6, B9 (acido folico),
B12, C e D. Tra gli aminoacidi presenti citiamo l'acido aspartico,
l'acido glutammico, arginina, alanina, glicina, leucinina, prolina,
serina e treonina.
Abbiamo varie tipologie, ma le più conosciute sono i Marradi di Montella
in provincia di Avellino e del Mugello. Molti li chiamano marroni,
altri castagne, ma c'è una differenza tra questi due frutti o
rappresentano la stessa cosa? In genere, parliamo di castagna quando
questa deriva dalla pianta spontanea, selvatica; si parla di marroni, se
il frutto deriva da alberi coltivati.
Il periodo migliore per le castagne va da inizio ottobre a inizio
dicembre e novembre rappresenta il momento di massimo splendore per
questo frutto dal momento che si trovano in giro sia i marroni, ovvero i
frutti dei castagni coltivati, che le castagne vere e proprie, ovvero i
frutti dell'albero selvatico.
La castagna non è un frutto leggero ma è indicato per chi soffre di
anemia, inappetenza e magrezza. Chi ha problemi di digestione e
intestinali può integrare la dieta con le castagne per via del loro
potere lassativo. La farina di castagne è utilissima per i malati di
celiachia. Il modo migliore per consumarle è come portata principale del
pasto. Sono ottime sia bollite con l'aggiunta di cannella e zenzero,
oppure di qualche erba aromatica, sia saltate sulla fiamma (le
caldarroste). Possono essere accompagnate da verdure crude e cotte di
stagione, mentre è meglio evitare altri carboidrati nello stesso pasto,
come il pane o un cereale cotto.
Diverse persone sostengono di non poterle mangiare perché gonfiano la
pancia e irritano l'intestino. Questo è vero perché vengono sempre
consumate nei momenti sbagliati, a merenda oppure a fine pasto. Così
facendo, le castagne facilmente fermenteranno nello stomaco dando
origine a gas e gonfiori.
Con le castagne secche si può...
ottenere una farina particolare – che può
anche essere acquistata nei negozi alimentari – con cui preparare un
dolce molto conosciuto: il castagnaccio. La stessa farina può essere
usata la mattina da colazione, come crema cuocendola una ventina di
minuti in acqua, un po' come nella preparazione del semolino,
aggiungendo alla fine del miele o del malto per dolcificare a piacere.
Infine, anche la preparazione dei dolci beneficerà dell'aggiunta di
questa farina. Innumerevoli sono quindi le ricette disponibili, dai
gnocchi alla polenta, dalle frittelle alle torte.
Le castagne sono buonissime nelle minestre di verdure, al posto del pane
o della pasta, e accompagnano bene ogni tipo di pietanza, purché si
abbia l'accortezza di non consumare insieme cibi molto proteici, come
carne, pesce, formaggi e uova, perché questi impediscono la corretta
digestione dei carboidrati contenuti nelle castagne, con la conseguente
fermentazione degli zuccheri.
Infine, le castagne sono un ottimo alimento per i bambini perché sono
più digeribili dei carboidrati dei cereali, purché si facciano cuocere a
lungo.
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