UN PATTO DI
FRATELLANZA CRICHI, TIRIOLO, NEWTOWN
La recente tragedia di Newtown, alle porte di New York, che
ha gettato l’America nello choc più profondo per l’ennesima strage di bambini,
rende purtroppo ancora più attuale la cerimonia di pacificazione storica tra la
comunità di Simeri Crichi e quella di Tiriolo, per una sorta di catarsi della “Strage degli innocenti di Crichi del 1809”, perpetrata dai briganti filo borbonici guidati da
Bartolo Scorzafava. La cerimonia avrà luogo il 29 dicembre, con inizio alle ore
18,30 presso il Policentro di via Corrado Alvaro, alla presenza del prefetto di
Catanzaro (dott. Antonio Reppucci), del Questore (dott. Guido Marino), del
Vicario Episcopale e di numerose autorità civili, militari e religiose. I
sindaci dei due Comuni (Marcello Barberio e Giuseppe Lucente) decreteranno in
forma solenne la pacificazione, intesa come liberazione dal vissuto storico
delle due opposte fazioni, per una “purificazione
della memoria” dall’orrendo eccidio, che costò la vita a 38 impuberi
fanciulli di Crichi, figli dei legionari filo-francesi, che furono scannati e
gettati nelle fiamme.
Oggi i mass-media diffondono in tutto il mondo l’insano gesto
di un folle americano; la strage del 1809, invece, è stata immortalata in una
stupenda tela del compianto pittore Domenico Cefaly e a quelle giovani vittime
è stata intitolata la piazza principale del paese.
Quel terribile evento, che commosse l’Europa intera, fu stigmatizzato
dai giornali del tempo e fu ripreso dal generale Pietro Colletta nella sua “Storia
del Reame di Napoli”: alcuni autori moderni hanno inteso porre alla ribalta del
tempo presente i cosiddetti muti della storia, condividendo le intuizioni di
Bertold Breck (“I ribelli vivono là dove c’è oppressione”) e di Vincenzo Padula
(“I calabresi nascono in quest’inferno e poi diventano briganti”).
L’olocausto fratricida di 200 anni fa reclama un patto di
pacificazione di grande valenza antropologica e pedagogica, da parte di quanti conoscono
la forza simbolica delle proprie radici e concordano con Benigni sul concetto
di memoria storica come “madre” di ogni comunità locale. Nel corso della
cerimonia sarà consegnata ai discendenti delle vittime e alle famiglie delle
forze dell’ordine una ristampa anastatica de “L’arte del vivere felice” del
poeta e accademico Agazio Di Somma, che ebbe i natali a Simeri e fu vescovo e
ambasciatore di Catanzaro nel XVII secolo. Il Quartetto
d’archi dell’Orchestra
Giovanile “Wolfgang Amadeus Mozart” di Gimigliano, diretta dal maestro oboista
Giuseppe Mimmo Rotella, concluderà la serata.
Marcello
Barberio,
sindaco del comune di Simeri Crichi
una bellissima iniziativa con il cuore mi auguro che venga condivisa da tutti!!
RispondiEliminanon voglio fare polemica anche perchè siamo a natale dobbiamo essere più buoni ma comunque penso che alla fine il tutto non viene molto sentita dalla comunità la quale è assillata da altri problemi molto molto più gravi ed attuali
RispondiEliminascusa ma la strage di newtown è attualissima oggi come molti secoli fa si uccidono dei bambini che vanno tutelati difesi sempre
Eliminabellissima iniziativa bravo al sindaco DIFENDIAMO SEMPRE I NOSTRI BAMBINI
RispondiEliminaBellissima iniziativa,attendiamo con grande orgoglio.
RispondiEliminaun iniziativa che deve far riflettere sulla malvagità umana verso i più deboli indifesi bravo sindaco
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