Come nasce la Rubbettino Editore che compie 40 anni? Dalla "lucida follia" di Rosario Rubbettino (il
pioniere) fino alla grande realta' editoriale di oggi guidata dal
figlio Florindo, che, in un'intervista a "Calabria on web" dice:
"Nonostante i successi restiamo in Calabria".
Al
magazine edito dal Consiglio regionale (calabriaonweb.it) Florindo
Rubbettino - intervistato dalla giornalista Ketty Riolo - indica gli
impegni per il futuro ed i timori connessi ad una terra economicamente
debole. Richiesto di un parere sulle difficolta' di fare l'editore in
Calabria, Rubbettino risponde: "I problemi sono quelli che si trova ad
affrontare qualunque imprenditore. Viviamo in una regione dove il tasso
infrastrutturale, materiale e non, e' ancora al di sotto di quella che
dovrebbe essere la media di un normale paese civile. Alcuni paesi
dell'Est europeo, o paesi emergenti, per quanto riguarda i servizi che
passano attraverso la rete, sono di gran lunga superiori a noi, e tutto
cio' continua a farci accumulare ritardi. Gli altri problemi sono piu'
che noti, dalla pessima qualita' della nostra pubblica amministrazione
agli istituti bancari che non fanno il mestiere per il quale sono
istituzionalmente chiamati, cioe' quello di erogare credito a chi ha un
progetto editoriale serio".
Circa il
rapporto tra la casa editrice con e-book ed e-reader, Florindo
Rubbettino spiega: "Abbiamo sempre guardato con attenzione alle nuove
tecnologie, perche' riteniamo che siano un'importante veicolo per il
nostro lavoro. Da un po' di anni abbiamo affiancato al catalogo cartaceo
l'e-book, un mercato in crescita che in Italia registra una percentuale
ancora bassa. Un segmento che comunque merita di essere preso in
considerazione. Abbiamo inoltre creato un'app (presente sull'apple store
al costo di 0,79), 'Viaggio in Calabria', che mette insieme i piu' bei
frammenti dei diari di viaggio dei tanti scrittori che hanno visitato e
scoperto le bellezze della nostra terra. Un esempio di come le nuove
tecnologie non siano nemiche dei contenuti, dei libri, degli scrittori e
degli editori, ma possano ampliare il ventaglio delle possibilita'".
Sulla cosiddetta "decrescita felice", pubblicare meno per pubblicare
meglio, il leader della Rubbettino Editore ha le idee chiare: " Sono
sempre stato molto critico rispetto a questa posizione in generale. Il
discorso della decrescita felice pone un problema molto serio, chi
decide quali libri pubblicare e quali no? C'e' la presunzione di credere
che possa esserci un soggetto in grado di dire per decreto quali sono i
libri buoni e quali quelli cattivi? In realta' la storia dell'editoria
trae la sua forza dalla varieta' delle proposte, per cui pensare ad una
decrescita del libro, e' un esperimento molto pericoloso".
Sui i timori discendenti dai bassi indici di lettura, l'opinione di Rubbetino e' che "la situazione non e' incoraggiante. Alla base del problema ci sono politiche pubbliche non corrette, che nel passato, non hanno incentivato alla lettura, e soprattutto credo che non sia stato trasferito il messaggio per cui il libro e' necessario per liberarsi dalle catene. Attraverso la Fondazione Rubbettino vogliamo promuovere l'educazione alla lettura e la promozione del libro come strumento di comunicazione. L'attenzione ai fenomeni criminali - spiega ancora Florindo Rubbettino - e' un altro aspetto che ha caratterizzato sin dalle origini, l'attivita' della casa editrice, anche attraverso iniziative lodevoli, come ad esempio 'Io non bacio le mani'. Un progetto che rappresenta un impegno in quel percorso di sradicamento della cultura mafiosa che caratterizza le regioni del Sud. Enzo Ciconte, per esempio, col suo libro 'Ndrangheta padana', ha anticipato i tempi, svelando quello che a distanza di anni sarebbe diventato di dominio pubblico. 'Non bacio le mani', e' stata una grande campagna promossa dalla casa editrice Rubbettino, in tutte le librerie italiane per dire che anche dalla Calabria si possono mandare messaggi positivi. Un modo per richiamare l'attenzione sul fatto che c'e' una dignita' prima di tutto, che e' propria di ogni uomo, che non deve essere barattata con null'altro".
Sui i timori discendenti dai bassi indici di lettura, l'opinione di Rubbetino e' che "la situazione non e' incoraggiante. Alla base del problema ci sono politiche pubbliche non corrette, che nel passato, non hanno incentivato alla lettura, e soprattutto credo che non sia stato trasferito il messaggio per cui il libro e' necessario per liberarsi dalle catene. Attraverso la Fondazione Rubbettino vogliamo promuovere l'educazione alla lettura e la promozione del libro come strumento di comunicazione. L'attenzione ai fenomeni criminali - spiega ancora Florindo Rubbettino - e' un altro aspetto che ha caratterizzato sin dalle origini, l'attivita' della casa editrice, anche attraverso iniziative lodevoli, come ad esempio 'Io non bacio le mani'. Un progetto che rappresenta un impegno in quel percorso di sradicamento della cultura mafiosa che caratterizza le regioni del Sud. Enzo Ciconte, per esempio, col suo libro 'Ndrangheta padana', ha anticipato i tempi, svelando quello che a distanza di anni sarebbe diventato di dominio pubblico. 'Non bacio le mani', e' stata una grande campagna promossa dalla casa editrice Rubbettino, in tutte le librerie italiane per dire che anche dalla Calabria si possono mandare messaggi positivi. Un modo per richiamare l'attenzione sul fatto che c'e' una dignita' prima di tutto, che e' propria di ogni uomo, che non deve essere barattata con null'altro".
Ed
ecco gli obiettivi futuri e quali i titoli principali per il 2013
appena iniziato: "Consolidare, rafforzare e rilanciare questa nostra
realta' non solo editoriale, ma anche industriale. Questo e' l'obiettivo
principale, soprattutto in un momento complicato come quello che
l'economia generale sta vivendo. Sul fronte editoriale diverse le
novita': il nuovo libri di Enzo Ciconte, Politici e malandrini; un libro
di Alessandro Cecchi Paone, che raccoglie una serie di interviste ai
dieci scienziati piu' importanti del nostro Paese (dalla compianta Rita
Levi Montalcini a Carlo Rubia); un libro dedicato a Mattia Preti, in
occasione della ricorrenza del centenario, monografia di Vittorio
Sgarbi; La guerra delle arance, di un giovane studioso, Fabio Mostaccio,
sui fatti di Rosarno e sul mondo che ruota attorno alla questione
dell'agrumicoltura non solo in Calabria ma in tutto il Mezzogiorno.
Tantissimo lavoro insomma per il nuovo anno, ma sarebbe troppo lungo da
elencare?".
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