A Naca: annacara=
cullare Infatti questa parola dialettale diffusa sopratutto nel catanzarese
deriva dal greco che significa appunto culla. Questo antichissimi rito trae
radici nel periodo della dominazione spagnola, ma sicuramente si rifà alle
sacre rappresentazioni medioevali. Dopo il Concilio di Trento, infatti fu
vietato tenere queste rappresentazioni nelle Chiese, per questo motivo i membri
delle varie confraternite, portarono tra le strade e le piazze delle proprie
città, queste manifestazioni di fede, arricchendole di segni e simboli nuovi.
Certamente questa tradizione anche dopo molti secoli, si è mantenuta viva più o
meno nei vari paesi del catanzarese sopratutto nella città capoluogo dove
la Naca, è la processione che più di ogni altra, viene seguita dai cittadini.
Molti però pur seguendola con passione e fede, conoscono poco la storia, i
significati ed i simboli che la caratterizzano. Partendo proprio dal
significato, quindi dal termine dialettale Naca, che come abbiamo visto deriva
dall'etimologia della parola viene dal greco e significa Culla, in pratica la
portantina dove Gesù è deposto. La Naca è ornata di damasco raso e seta, di
fiori, lumi ed angioletti di cartapesta, uno dei quali porta i simboli della
Passione: il calice, i chiodi ed il martello. Questa veniva portata a spalla
dai rappresentati delle varie confraternite dove durante la processione il
corpo esanime del Cristo veniva come cullato come se dormisse in attesa del suo
risveglio. A Sellia anticamente erano ben due le processioni del venerdi santo
organizzato minuziosamente dalle due congreghe del Rosario e dell'Immacolata.
la lunga processione aveva una sua meticolosa composizione con i vari gonfaloni
ai due lati i bambini con i lumini mentre nel centro una rappresentazione della
passione di Gesù con la pesante croce la corona di spina al capo di un
figurante ai lati i soldati romani
mentre i tamburi echeggiavano malinconicamente il passaggio del corteo; subito
dopo le statue dell'Ecce Homo ( HacciOmu)
quella triste di Gesù crocifisso Poi la
pesante Naca mentre per ultima la
suggestiva statua
dell'Addolorata che con il suo cuore trafitto dalle spade con lo sguardo rivolto in cielo dove
esprimeva tutto il dolore che una mamma prova nel dover assistere impotente
alla morte dell'amato figlio.Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso, con esplicito riferimento della fonte
Molto interessante! la Naca e i suoi relativi simboli sono affini all'annacata del Venerdì Santo di Palermo. In particolare si relaziona alla Nostra Signora della Soledad o Addolorata. Il simulacro viene portato in processione per il famoso incontro con il Cristo Morto prima che le rispettive vare ritornino dentro le chiese.
RispondiEliminaLa processione aveva un fortissimo carattere teatrale, un coinvolgimento emotivo molto forte.