venerdì 29 marzo 2013

A Naca Origini,tradizioni di un antichissimo rito che si rinnova ogni anno durante la processione del venerdi Santo



A Naca:  annacara= cullare Infatti questa parola dialettale diffusa sopratutto nel catanzarese deriva dal greco che significa appunto culla. Questo antichissimi rito trae radici nel periodo della dominazione spagnola, ma sicuramente si rifà alle sacre rappresentazioni medioevali. Dopo il Concilio di Trento, infatti fu vietato tenere queste rappresentazioni nelle Chiese, per questo motivo i membri delle varie confraternite, portarono tra le strade e le piazze delle proprie città, queste manifestazioni di fede, arricchendole di segni e simboli nuovi. Certamente questa tradizione anche dopo molti secoli, si è mantenuta viva più o meno nei vari paesi del catanzarese sopratutto nella città capoluogo dove  la Naca, è la processione che più di ogni altra, viene seguita dai cittadini. Molti però pur seguendola con passione e fede, conoscono poco la storia, i significati ed i simboli che la caratterizzano. Partendo proprio dal significato, quindi dal termine dialettale Naca, che come abbiamo visto deriva dall'etimologia della parola viene dal greco e significa Culla, in pratica la portantina dove Gesù è deposto. La Naca è ornata di damasco raso e seta, di fiori, lumi ed angioletti di cartapesta, uno dei quali porta i simboli della Passione: il calice, i chiodi ed il martello. Questa veniva portata a spalla dai rappresentati delle varie confraternite dove durante la processione il corpo esanime del Cristo veniva come cullato come se dormisse in attesa del suo risveglio. A Sellia anticamente erano ben due le processioni del venerdi santo organizzato minuziosamente dalle due congreghe del Rosario e dell'Immacolata. la lunga processione aveva una sua meticolosa composizione con i vari gonfaloni ai due lati i bambini con i lumini mentre nel centro una rappresentazione della passione di Gesù con la pesante croce la corona di spina al capo di un figurante  ai lati i soldati romani mentre i tamburi echeggiavano malinconicamente il passaggio del corteo; subito dopo le statue  dell'Ecce Homo ( HacciOmu)  quella triste di Gesù crocifisso Poi la pesante  Naca mentre per ultima la suggestiva statua
dell'Addolorata che con il suo  cuore trafitto dalle spade  con lo sguardo rivolto in cielo dove esprimeva tutto il dolore che una mamma prova nel dover assistere impotente alla morte dell'amato figlio.
 Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso, con esplicito riferimento della fonte

1 commento:

  1. Molto interessante! la Naca e i suoi relativi simboli sono affini all'annacata del Venerdì Santo di Palermo. In particolare si relaziona alla Nostra Signora della Soledad o Addolorata. Il simulacro viene portato in processione per il famoso incontro con il Cristo Morto prima che le rispettive vare ritornino dentro le chiese.
    La processione aveva un fortissimo carattere teatrale, un coinvolgimento emotivo molto forte.

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