sposerò la loro sorella Felicetta, se ciò non avverrà sarà loro tagliata la testa ed appesa nella pubblica piazza. Subito s'approntarono le cose per fare il matrimonio, la mattina dopo, senza perdere tempo. E le povere ragazze non poterono nemmeno tornare a casa perché, per paura che scappassero, il re le fece chiudere ognuna in una stanza, mise quattro gendarmi davanti alla porta e mandò le sue serve più fidate per prepararle. Intanto, era arrivata la notizia al padre delle tre ragazze che, saputo le cose come stavano, si disperava e si tirava i capelli e batteva la testa nel muro e diceva - "Povere figlie sventurate! Come faranno a fare quello che hanno detto? Quale mala sorte gli ha messo in bocca quelle parole?" - Mentre così piangeva ecco che appare la fata e gli dice - "Non ti preoccupare vecchio che io ho voluto, per buona fortuna, portare le tue figlie a questo stato e che tutto sarà come é stato detto perché la tua figlia più piccola é destinata regina e le sue sorelle non possono essere da meno." Il giorno dopo si fecero le nozze. Con grandi pranzi e grandi feste perché si sposavano il marchese cugino ed il fratello principe che quando videro arrivare le loro spose restarono muti ed incantati da come erano belle e agghindate. Finiti i festeggiamenti, ognuno di essi partì per il proprio regno con la sposa ed un dignitario di corte, che aveva líordine di controllare che tutto avvenisse secondo la promessa. Ora succede, che a palazzo viveva una zia del re che aveva una figlia bruttina e nella sua mente aveva sempre sperato di darla in moglie al nipote re, ma la cosa che stava accadendo rischiava di mandare allíaria tutti i suoi progetti. Comunque, pensava - "Sarà difficile che quelle due possano mantenere le promesse fatte e quindi fra un anno saranno tutte giustiziate . Così imparano! - Sotto, sotto, però ,una vocina le diceva di stare allíerta e di tenere díocchio Felicetta che era rimasta lì in custodia. Anche perché aveva visto come il re líaveva guardata! In più, con la scusa di controllarla, tutti i giorni egli andava a farle visita ed ogni volta ne usciva sempre più incantato. Tanto che ,quando si era avvicinata líora di partorire per le due sorelle, non faceva che mandare messi per avere notizie, sperando che tutto si avverasse per porter sposare Felicetta. E così fu. Filomena partorì un figlio con un pomo in mano che fu portato subito in giardino gli fu fatto cadere i di mano e subito spuntò un albero di pomi d'oro con grande felicità del padre per il figlio maschio e per la ricchezza che aveva. Anche Fotina fece un figlio: gli fecero battere le mani ed apparve una tavola imbandita di ogni ben di Dio con piatti e posate di oro e di platino. Subito il re che era presente alle cose, dette ordine di ripartire e preparare tutto per il matrimonio con Felicetta; senza perdere tempo. E le cose furono fatte così in fretta che la zia del re non fece in tempo a dire beh! che si trovò il nipote sposato e con la moglie incinta. E tanta era la sua rabbia che non dormiva la notte pensando a come potersi vendicare e sistemare le cose a suo favore. Ed ecco che una mattina si presenta un messaggero dellíimperatore di Spagna, che ordina a tutti i re di andare a combattere con lui contro i Mori. Così senza tempo pensarci il re deve armarsi e partire. Prima, però, passa dalla moglie e le dice - "Moglie, io devo partirte per la guerra e non ci sarò quando tu partorirai, ma quello che é stato detto va fatto. Lascio testimoni i dignitari e mia zia al controllo e, se non mi darai i figli che mi hai promesso, sarai punita per la vita. E se ne andò. La zia gelosa non aspettava che questo e subito cominciò a pensare a come sistemare le cose al momento. Senza far vedere la sua gelosia, trattava Felicetta con mille moine; in modo da acquistare tutta la sua fiducia. Così, quando alla regina cominciarono le doglie furono mandati via tutti i servitori e restò da sola nella stanza insieme a lei. Nacquero i tre figli che Felicetta aveva promesso, ma la perfida zia disse:- Sfortuna grande! invece di bambini avete fatto tre gatti. E senza dare il tempo alla povera regina, intontita dai dolori di rendersene conto, corse fuori e buttò i bambini nel pozzo; poi mandò un messaggero dal re per dirgli che la regina aveva partorito tre gatti. Il re alla notizia andò su tutte le furie per la rabbia di essere stato imbrogliato però, essendo innamorato di Felicetta, non ebbe il coraggio di dare l'ordine di ucciderla ma mandò a dire che venisse rinchiusa nella torre più alta e buia del castello a pane e acqua per tutta la vita, servita dal servo piu infimo e senza che le venisse mai rivolta la parola: pena la morte. Ora, sotto il pozzo nessuno sapeva che c'era un paese fatato dove abitavano le fate più importanti e, tra queste, la fata che girava per il mondo e che tutto sapeva. Così, quando i bambini furono gettati nel pozzo, in fondo, c'era già lei pronta con un grande grembiule, con dentro un cuscino di piume, dove i bambini atterrarono dolcemente. La fata li coprì con un lenzuolo tessuto con la seta e líoro e li portò nella sua casa dove c'era già una culla, di rose e di piume di struzzo, ad accoglierli. Nel mondo delle fate i bambini crescono alla svelta. Figuriamoci questi che per di più erano fatati anche prima di arrivarci! In men che non si dica diventarono grandi; e così la fata, un giorno, li chiamò e disse
Fine prima parte-
Ciaooo Sellia!
RispondiEliminaMaria
Una buona domenica a tutti i lettori da Domenico
RispondiElimina