sabato 23 agosto 2025

La triste storia della catanzarese Catia: morta dopo 11 anni di coma vegetativo dopo un parto cesareo. Al ginecologo con rito abbreviato, era stato condannato a 1 anno e 8 mesi con la sospensione della pena.



 Dopo undici anni in stato di coma è deceduta Caterina (Catia) Viscomi. Il 6 maggio 2014 l’oncologa 43enne di Soverato finì in coma vegetativo durante il parto del suo primogenito mentre veniva sottoposta a un cesareo nell’ospedale ............

Pugliese di Catanzaro. La donna è deceduta in struttura di Crotone dove si trovava ricoverata. L’epilogo di una vicenda straziante che attende ancora che la giustizia faccia definitiva chiarezza

Ieri sono stati celebrati i funerali per dare l’ultimo saluto alla dottoressa Caterina Viscomi.  La comunità medica e la città di Soverato piangono la scomparsa di una donna che ha dedicato la sua vita alla cura dei malati di tumore. La sua dedizione e la sua empatia saranno ricordate a lungo da tutti coloro che l’hanno conosciuta. Caterina Viscomi era una figura molto nota e stimata nella sua città e in tutta la regione.  La sua professionalità e la sua umanità erano riconosciute da tutti i pazienti che ha avuto in cura. L’oncologia era per lei più di una professione: era una vera e propria missione, un impegno costante per alleviare le sofferenze dei malati di tumore.

Nel marzo scorso la quinta sezione della Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione emessa in secondo grado nei confronti del ginecologo Francesco Quintieri, relativamente al falso in atto pubblico in riferimento alla redazione della cartella clinica della donna, il cui marito, Paolo Lagonia, si è costituito parte civile (in proprio e quale tutore della moglie e del figlio), rappresentato dall’avvocato Antonietta Denicolò Gigliotti. Il ginecologo era stato assolto in secondo grado - il processo d’appello era partito a luglio 2023 - sia dall’accusa di lesioni che da quella di falso in atto pubblico. In primo grado, invece, al termine del processo con rito abbreviato, era stato condannato a 1 anno e 8 mesi, vedendosi riconosciute le attenuanti generiche e la sospensione della pena. In quel processo era imputato assieme a lui anche il direttore dell’Unità di Anestesia e rianimazione, Mario Verre, assolto per non aver commesso il fatto; entrambi i medici sono stati difesi dall’avvocato Vincenzo Ioppoli. Secondo l’accusa il ginecologo Francesco Quintieri avrebbe «consentito o comunque non impedito» all’anestesista, anch’ella inizialmente indagata e poi deceduta nel corso degli accertamenti della magistratura, la disattivazione degli allarmi dell’apparecchiatura di rilevazione dei parametri vitali della paziente. La stessa anestesista, «con la consapevolezza di Quintieri», non avrebbe neppure attivato il ventilatore automatico «allontanandosi dal capezzale» della puerpera, causando così un’ipossia prolungata che avrebbe trascinato Catia Viscomi nello stato vegetativo «irreversibile».

Tratto dal Web

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