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mercoledì 10 luglio 2013

10 mila firme raccolte in Calabria contro la privatizzazione dell'acqua. Nel nostro comprensorio solo il consiglio comunale di Sersale si distingue accogliendo questa importante richiesta

Oltre 10 mila firme sono state depositate nella Segreteria generale del Consiglio regionale, a Palazzo Campanella, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”.
L’annuncio è stato dato durante una conferenza stampa promossa dal Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” e tenutasi nella sala “Giuditta Levato” dove è stato illustrato lo spirito della proposta che ha già ottenuto l’adesione di 13 Comuni calabresi. Il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, che ha consegnato al Consiglio regionale le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare avente come oggetto la “Tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato
dell’acqua”, parla di “risultato importante, cui va aggiunto il formale accoglimento da parte di 12 consigli comunali (Acquaformosa, Carlopoli, Casole Bruzio, Castrovillari, Celico, Maida, Mendicino, Saracena, Serra Pedace, Sersale e Spezzano Piccolo) e due giunte comunali (Amantea e San Pietro in Guarano), e l’adesione convinta di diversi amministratori comunali, provinciali e regionali. È la dimostrazione lampante - afferma il comitato - che anni di mobilitazione a livello nazionale e regionale, grazie anche alla “storica” campagna referendaria del 2011, hanno reso palese l’impossibilità di monetizzare la gestione di un bene fondamentale come l’acqua, incardinandola in un freddo bilancio economico. A favorire questa presa di coscienza nella nostra regione è stata paradossalmente proprio la società che gestisce le forniture idriche ai comuni, la Sorical, e la sua azionista privata, la francese Veolia. La Sorical, attualmente in liquidazione, da quando ha fatto la sua entrata in scena ha inanellato - scrive il comitato - una serie di scandali, rimanendo coinvolta in diverse inchieste, tra cui ricordiamo per la sua drammatica attualità l’accusa di avvelenamento colposo dovuta alla gestione dell’invaso dell’Alaco e alla distribuzione nelle reti idriche vibonesi di acqua non potabile”. L’obiettivo che la legge di iniziativa popolare si prefigge “è di chiudere definitivamente la stagione della privatizzazione dell’acqua nella nostra regione, sancendo finalmente che l’acqua è un diritto inalienabile e inviolabile della persona, e che la sua gestione deve essere sottratta al mercato, in quanto servizio pubblico di interesse generale. Con questo progetto di legge - spiega il comitato - si intende dare un’organizzazione diversa, ridisegnando i vecchi ATO in base ai bacini idrogeografici, allargando alla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori del settore i momenti decisionali e di controllo, e affidando le attuali competenze della Sorical a un’azienda speciale pubblica, l’ABC (Acqua Bene Comune) Calabria”. “La proposta di legge - si fa rilevare - vuole garantire la fornitura di un quantitativo minimo vitale, individuato in 50 litri procapite, e prevede l’istituzione di fondi per l’incentivazione della ripubblicizzazione a livello comunale e per il sostegno dell’accesso all’acqua potabile nel mondo”. I principi fondamentali alla base di questa iniziativa popolare, sostiene sempre il comitato, “cozzano con la proposta.....
di legge per il riordino del servizio idrico in Calabria, licenziata dalla Giunta regionale e attualmente in discussione nella IV Commissione regionale: non è accettabile che il Consiglio regionale ignori non solo gli oltre 10mila calabresi che hanno aderito a questo progetto di legge, ma i 780mila che hanno votato sì alla ripubblicizzazione dei servizi pubblici e no alla possibilità di trarre profitti dall’acqua. È importante perciò che venga accolta la richiesta di audizione dei comitati, in modo da poter sottolineare quei punti che contrastano con gli esiti referendari e con la volontà popolare”. La battaglia per l’acqua pubblica non termina con la consegna delle firme, e il comitato “Bruno Arcuri” fa sapere di lavorare a due appuntamenti. Il primo è previsto per la fine del mese di luglio a Carlopoli, il comune del quale Bruno Arcuri era sindaco: domenica 28 luglio i comitati calabresi per l’acqua pubblica si incontreranno all’Abbazia di Corazzo, insieme alle altre soggettività regionali impegnate nella difesa dei beni comuni, “per rilanciare un’azione sinergica contro la svendita di beni e servizi pubblici, cui siamo costretti ad assistere a causa di due fattori determinanti, da una parte l’ubriacatura privatizzatrice che ancora pervade diversi amministratori, e dall’altra la mannaia del patto di stabilità che taglia le gambe a chi vorrebbe amministrare diversamente”. Proprio agli amministratori è invece dedicato il secondo appuntamento che si sta organizzando per fine settembre a Reggio Calabria - al quale è prevista la presenza del costituzionalista Alberto Lucarelli - e che si pone l’obiettivo di creare un coordinamento tra quei Comuni che vedono nella gestione pubblica dell’acqua, e dei servizi locali in generale, l’unica possibilità per poter amministrare degnamente in nome e nell’interesse dei cittadini”.

7 commenti:

  1. molto bene per il comune di sersale ma il comune di zagarise? capito! queste cose poco interessano quando si tratta di bene comune
    se invece si trattava di bene privato la musica era diversa

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  2. Che stupore non vedere il comune di sellia sempre in prima linea per le cose importanti. Comunque una assenza giustificata, erano tutti impegnati su una linea diversa, quella della teleferica. Con tutta quella gente che ha invaso sellia nel fine settimana, pensate la fila arrivava sino a sutta u ponta.

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  3. un problema molto serio poco sensibilizzato dalle nostre parti l'acqua è un bene prezioso più del petrolio più dell'oro non deve divenire mai un bene privato

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  4. "il risultato chiarisce una volta per tutte che solo la partecipazione può migliorare l'azione politica. La costruzione della politica dal basso, lungo temi di importanza cruciale - l'ambiente, la salute, i diritti - dei cittadini è quanto di più innovativo si sia mostrato nel panorama politico italiano. Anche sul piano locale, è motivo d'orgoglio essere riusciti, con la sola mobilitazione di militanti e cittadini, a spingere l'Amministrazione Comunale ad adottare una delibera scritta dai cittadini. Il risultato è eccezionale perché ciò mostra che se ce l'abbiamo fatta per l'acqua, possiamo riuscirci anche per altre questioni che riguardano la vita di Sersale. Il n'est pas que un debut!"

    Quello che vogliamo dire è che lottiamo da anni, nell'indifferenza delle istituzioni, dei cittadini, per battaglie serie - non siamo urlatori alla Grillo né smanettiamo sui computer criticando questa o quella amministrazione - semplicemente volevamo difendere un bene comune e come cittadini, come militanti di partito, ci siamo rimboccati le mani e abbiamo lavorato.

    Prima ci hanno deriso, poi si sono icuriositi alle nostre decine di assemblee, poi hanno capito, firmato, votato e infine abbiamo costruito una massa critica di cui l'Amministrazione Comunale non poteva tener conto.

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  5. bella iniziativa peccato che i nostri amministratori sono poco sensibili verso questo serio problema

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  6. Ogni tanto Sersale si mette in mostra su questioni molto serie. Bene, molto bene.
    Salvatore Corea

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