La convenzione
“finalizzata alla valorizzazione ai fini energetici” di parte dei suoi
beni è stata firmata il 7 luglio 2011 dal ministero della Difesa con una
società per azioni che lo stesso controlla al 100%, la Difesa Servizi
spa (www.difesaservizi.it).
Nata nel dicembre 2009, e riformata nel marzo 2010, è presieduta dal
Generale Armando Novelli e condotta dall’amministratore delegato Lino
Girometta, che dal febbraio 2012 è anche vice presidente di Sea spa, la
società che gestisce gli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa. Ed è
proprio con Difesa Servizi spa che -sempre il 7 luglio- il ministero ha
sottoscritto un “contratto di esercizio” attraverso cui “le competenti
strutture del ministero attribuiscono alla società […] la gestione
economica di beni, anche immateriali, e di servizi resi a terzi dal
ministero”. In sostanza, il ministero ha esternalizzato la gestione,
promozione e rendita di alcuni asset. Tra questi ci sono 600 ettari di
suolo libero, dato in concessione per vent’anni. Tuttavia non è una
delega in bianco: in quel decreto, infatti, il ministro della Difesa e
quello dell’Economia e delle Finanze hanno stabilito che ciò avvenga
“nel pieno rispetto dei vincoli ambientali”. Vincoli che non riguardano
solo le aree interessate ma anche le finalità: lo “scopo”, si legge, è
quello “di soddisfare le proprie esigenze energetiche, nonché per
conseguire significative misure di contenimento degli oneri connessi e
delle spese per la gestione delle aree interessate”. È in questo
contesto che controllante e controllato si siedono al tavolo e
sottoscrivono i due accordi: contratto di servizio e convenzione
specifica sul fotovoltaico. I “sedimi” interessati sono 64, tra tetti e
suolo libero. La seconda categoria, che è terra in pancia al demanio
militare, è stata frazionata in 13 lotti. Oltre ai 72,5 ettari nella
Vauda piemontese, ce ne sono uno in Calabria (Sellia Marina, 20
ettari), due in Campania (nella frazione di Persano del comune di Serre,
Salerno, per 105 ettari), tre nel Lazio (Nettuno e Santa
Marinella in
provincia di Roma, Monte Romano a Viterbo, 174 ettari complessivi), uno
in Toscana (ad Aulla, 2,1 ettari), due in Puglia (Poggiorsini a Bari e
Taranto, 60 ettari) e altri due in Sardegna (164,1 ettari tra Teulada, a
Cagliari, e il poligono interforze Salto di Quirra a Perdasdefogu in
provincia di Ogliastra).
In tutto sei milioni di metri quadrati di aree che Difesa Servizi spa ha
impegnato, e assegnato dopo gara pubblica in concessione ventennale a
fronte di un canone annuo. Le società “beneficiarie”, elencate in base
alla grandezza dei lotti, sono Enel Green Power spa, Belectric
Italia srl, Troiani&Ciarrocchi srl, Enerray spa, Istria Sviluppo
srl, Gransolarghella srl, Fedi Impianti srl. Alla voce “totale
canone previsto”, Difesa Servizi spa stima un importo annuale a impianti
avviati e a regime intorno a 5,9 milioni di euro.
una zona bellissima peccato li si potrebbe puntare per un sano turistmo ecosostenibile
RispondiEliminala decisione risale a qualche anno fa ma a quanto sembra solo oggi inizia nel muoversi qualcosa sulla vecchia stazione americana
RispondiEliminaEcco la zona giusta per darla al comune di Sellia. L'amministrazione dovrebbe seriamente valutare di lasciare località don Antonio troppo centrale al comune di Sellia Marina avendo in cambio una zona di confine dove si potrebbe realizzare un qualcosa di positivo
RispondiEliminaNon ci avete capito niente, non si può scambiare un bene di proprietà di un ente pubblico non demaniale ( Sellia) con beni di privati come è il caso di Ruggero pur ricadendo nel territorio di Sellia Marina.
RispondiEliminaPassano gli anni e si scopre che è sempre aria fritta quello che abbiamo letto nel 2013. Siamo nel 2016 e la stazione loran di Sellia Marina precipita sempre di più nel dimenticatoio e nell'abbandono totale. Fra qualche anno ancora non ci saranno nemmeno i cocci da raccogliere e probabilmente soldi da spendere da parte dei contribuenti, alias pantalone.....
RispondiEliminaPassano gli anni e ci si accorge che è sempre la solita storia. Tutta aria fritta, perché ad oggi anno 2016 la stazione loran di Sellia Marina precipita sempre più nell'abbandono totale. Altro che investimenti!!! Tra qualche tempo ancora, sicuramente ci verranno chiesti soldi, come contribuenti, e "pantalone" prontamente pagherà.
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