sabato 27 luglio 2013
I piccoli comuni per sopravvivere dovranno unirsi,spariscono le provincie arrivano le città metropolitane. Anche Catanzaro potrà diventarlo creando un grande territorio tra i due mari che parte dalla Sila sino a Lamezia Terme
UNIONI DEI COMUNI. Nell'ottica dell'efficacia, ottimizzazione e semplificazione il disegno di legge da' forte impulso ai piccoli e piccolissimi Comuni perche' si organizzino in Unioni dei comuni. Attraverso le
Unioni, senza perdere la dimensione locale, i piccoli Comuni possono acquisire maggiore forza per quanto riguarda organizzazione dei servizi, risposta ai cittadini, possibilita' di affrontare scelte di piu' ampio respiro. Anche le Unioni sono formate da sindaci impegnati a titolo gratuito e non prevedono personale politico appositamente retribuito. Assumendo decisioni coordinate per piu' Comuni le Unioni produrranno nel tempo una gestione piu' efficacia ed economie di scala. Per incentivare le Unioni, le Regioni possono decidere misure specifiche nella definizione del patto di stabilita' verticale; inoltre i presidenti di Unioni possono partecipare ai consigli delle Province/enti di secondo livello e delle Citta' metropolitane.
Le Province non scompariranno immediatamente: fino alla data di entrata in vigore della riforma costituzionale - che le abolirà - saranno enti territoriali di secondo livello, ovvero formati dai sindaci. E avranno funzioni di area vasta, si occuperanno cioè di pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell’ambiente, pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, programmazione provinciale della rete scolastica. È quanto si legge nella bozza di Ddl che il ministro degli Affari Regionali Graziano Delrio porterà al Consiglio dei ministri. Dal primo luglio 2014 le città metropolitane succederanno alle Province in tutti i rapporti attivi e passivi ed eserciteranno le funzioni proprie e quelle di queste ultime. Fino al 1 luglio 2014 sono prorogati gli organi provinciali in carica, comprese le gestioni commissariali. L’elezione del presidente della Provincia avviene su convocazione del sindaco del comune capoluogo. Gli elettori del presidente della Provincia sono i sindaci dei comuni appartenenti alla Provincia stessa e i commissari ordinari e straordinari. Il consiglio provinciale è costituito dai sindaci dei comuni con più di 15 mila abitanti, dai presidenti delle Unioni di comuni della Provincia con popolazione complessiva superiore a 10 mila abitanti e, fino al compimento del terzo anno dalla data di costituzione del Consiglio stesso, anche dai presidenti delle Unioni.
Le città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria vengono costituite dal 1 gennaio 2014. La città metropolitana di Roma, in ragione dello status di capitale, è regolata da una disciplina speciale. Tutte le città metropolitane subentreranno alle Province dal 1 luglio 2014. È quanto prevede una bozza del disegno di legge per il superamento delle Province che il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio porterà in Consiglio dei ministri. Dalla data di costituzione, il 1 gennaio 2014, e fino al 1 luglio 2014 (data di subentro alla Provincia omonima), le città metropolitane - si legge nella bozza del Ddl - avranno la sola funzione di approvare lo statuto. Fino al 1 luglio 2014 vengono prorogati gli organi provinciali in carica, comprese le gestioni commissariali. Il territorio della città metropolitana coinciderà con quello della Provincia omonima. Gli organi della città metropolitana saranno: il sindaco metropolitano, ovvero il sindaco del Comune capoluogo della Provincia omonima; il Consiglio metropolitano, costituito dal sindaco metropolitano, dai sindaci dei comuni appartenenti alla città metropolitana con più di 15 mila abitanti e dai presidenti delle Unioni di comuni della provincia con popolazione complessiva di almeno .....
10 mila abitanti; la Conferenza metropolitana, costituita dai sindaci dei comuni appartenenti alla città metropolitana. Le città metropolitane saranno enti territoriali di secondo livello con compiti di programmazione, pianificazione, coordinamento, promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture, delle reti di comunicazione.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ci vuole un pò di buon senso senza travolgere la propia identità le propie radici. L'uniona fa la forza, la forza di poter contare di più di poter offrire migliori servizi, di poter tenere basse le tasse, di poter dare sviluppo al territorio. Speriamo che i nostri sindaci lo capiscono senza chiudersi in inutili muri che non daranno alcun futuro.
RispondiEliminaSalvatore Mascaro
le provincie non muoiono vengono svuotate dai tanti incarichi ma restano in piedi
RispondiElimina