Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa
Primo Levi: Se questo è un uomo (1958)
«Soccombere è la cosa più
semplice: basta eseguire tutti gli ordini che si ricevono, non
mangiare che la razione, attenersi alla disciplina del lavoro e del
campo. L’esperienza ha dimostrato che solo eccezionalmente si può in
questo modo durare più di tre mesi. Tutti i mussulmani che vanno in
gas hanno la stessa storia, per meglio dire, non hanno storia; hanno
seguito il pendio fino al fondo, naturalmente, come i ruscelli che
vanno al mare. Entrati in campo, per loro essenziale incapacità, o
per sventura, o per un qualsiasi banale incidente, sono stati
sopraffatti prima di aver potuto adeguarsi; sono battuti sul tempo,
non cominciano a imparare il tedesco e a discernere qualcosa
nell’infernale groviglio di leggi e di divieti, che quando il loro
corpo è già in sfacelo, e nulla li potrebbe più salvare dalla
selezione o dalla morte per deperimento. La loro vita è breve ma il
loro numero è sterminato. Sono loro, i Muselmanner, i sommersi, il
nerbo del campo; loro, la massa anonima, continuamente rinnovata e
sempre identica, dei non-uomini che marciano e faticano in silenzio,
spenta in loro la scintilla divina, già troppo vuoti per soffrire
veramente.
Si esita a chiamarli vivi: si esita a chiamar morte la loro morte,
davanti a cui essi non temono perché sono troppo stanchi per
comprenderla:
«Essi popolano la mia memoria della loro presenza senza volto, e se
potessi racchiudere in una immagine tutto il male del nostro tempo,
sceglierei questa immagine, che mi è familiare: un uomo scarno,
dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui
occhi non si possa leggere traccia di pensiero».
Poesia di Bertolt Brecht
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento,
perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto,
perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
La scuola dovrebbe insegnare il ricordo di questo olocausto per far capire ai giovani l'importanza del rispetto verso ogni popolazione cultura religione
RispondiEliminaProf. Sandro Scalise
La scuola non insegna più un bel niente basta domandare a un ragazzo considerazioni sul giorno della memoria per farsi venire la pella d'oca. Su tutto questo i vari insegnati hanno una grossa fetta di responsabilità.
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