Il pecorino crotonese ha ottenuto dalla Commissione
europea la Denominazione di origine protetta (Dop). Il documento è stato
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue e rappresenta un importante
traguardo raggiunto dal Consorzio di tutela della Dop Pecorino crotonese
e Ricotta affumicata crotonese e degli allevatori e caseari associati.
Lo afferma il presidente del consorzio Francesco Scarpino che in una
nota stampa, oltre ad annunciare la bella notizia, sottolinea il lavoro
svolto dal Consorzio insieme alla Regione Calabria.
La Dop associa il nome di un territorio ad un suo prodotto tipico e
prevede la tutela giuridica internazionale da parte dell’Unione europea,
contro le imitazioni e contraffazioni. La zona di provenienza del latte
di produzione e di stagionatura del formaggio pecorino crotonese
comprende: l’intero territorio della provincia di Crotone, il territorio
di dodici Comuni della provincia di Catanzaro: Andali, Belcastro,
Botricello, Cerva, Cropani, Marcedusa, Petronà, Sellia, Sersale, Simeri
Crichi, Soveria Simeri e Zagarise; il territorio di tredici Comuni della
provincia di Cosenza: Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto, Campana,
Cariati, Cropalati, Crosia, Mandatoricco, Paludi, Pietrapaola, San
Giovanni in Fiore, Scala Coeli, Terravecchia.
«Con questo riconoscimento – riferisce Scarpino – il comparto lattiero-caseario
calabrese ha un nuovo importante punto di forza, che gli operatori
della filiera possono sfruttare per migliorare l’economicità della
propria attività». «Ciò – aggiunge Scarpino – sarà possibile se gli
operatori sapranno riconoscere nella Dop un patrimonio collettivo da
valorizzare nonché un’occasione per cooperare fattivamente e creare così
un circolo virtuoso.
Migliore sarà l’immagine del territorio, maggiore sarà
la qualità del prodotto che il consumatore riconoscerà alla Dop Pecorino crotonese».
Per Scarpino la competizione fra prodotti tipici sul mercato è anche
competizione fra territori. Per questo motivo gli operatori del settore
primario agricoltori, allevatori, trasformatori e commercianti dovranno
considerarsi come azionisti del territorio, attenti a mantenere i
caratteri di tipicità ed originalità, poiché ciò ha un effetto diretto
sul valore della produzione.
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