Determina del settore Risorse umane del consiglio regionale chiude la vicenda relativa all’ex esponente della Margherita, che a luglio ha sottoscritto l’atto di transazione con l’ente
Enzo Sculco si riprende il vitalizio da ex consigliere regionale. Un determina del dirigente del settore Risorse umane del consiglio regionale, Maurizio Praticò, pubblicata sul Burc dello scorso 20 agosto, dà conto della conclusione della tortuosa vicenda che ha riguardato l’ex consigliere regionale della Margherita, già dirigente sindacale e amministratore provinciale di Crotone, papà di Flora, attuale capogruppo di “Calabria in Rete” a palazzo Campanella.
LA VICENDA GIUDIZIARIA Nel provvedimento si ricorda infatti che ad agosto 2014 a Sculco venne revocato il vitalizio, con decorrenza dal 24 marzo 2013, quando passò in giudicato la sentenza di condanna a suo carico per concussione per fatti risalenti a quando Sculco era vicepresidente della Provincia pitagorica. Dopo la condanna, Sculco ha svolto attività sociali – in regime di affidamento in prova – per 10 mesi e 15 giorni, a conclusione dei quali, il 2 dicembre 2013, il Tribunale di sorveglianza ha rilasciato una certificazione positiva, con dichiarazione di estinzione della pena e di ogni altro effetto penale conseguente alla condanna.
LA TRANSAZIONE SCULCO-REGIONE L’ultimo capitolo si consuma lo scorso 27 luglio con la sottoscrizione di un atto di transazione tra Sculco e la Regione in forza del quale – si legge ancora nella determina del settore Risorse umane del Consiglio regionale – «il consiglio regionale si è impegnato a ripristinare la corresponsione del vitalizio a favore di Sculco, con il contestuale riconoscimento retroattivo di tale diritto a decorrere giuridicamente dal 3 dicembre 2013, nei fatti dal mese di febbraio 2014 cioè da quando il vitalizio è stato in effetti sospeso e a liquidare gli interessi legali maturati e il pagamento delle spese legali a favore di Sculco, oltre rimborso forfettario, Iva e Cpa come per legge», e, a sua volta, Sculco «si è impegnato a restituire quanto percepito indebitamente per il periodo in cui vigeva la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, cioè dal 24 marzo 2011, data di passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna, al 2 dicembre 2013, data del provvedimento del Tribunale di Sorveglianza che ha dichiarato estinta la pena».
OK ALLA LIQUIDAZIONE DEL VITALIZIO L’epilogo, che in pratica si configura come un atto prettamente tecnico e praticamente “dovuto”, è vergato nero su bianco nella determina di palazzo Campanella, che riconosce a Sculco il vitalizio «a decorrere giuridicamente dal 3 dicembre 2013, nei fatti dal mese di febbraio 2014, cioè da quando lo stesso è stato materialmente sospeso», rivaluta il vitalizio stesso «a seguito gli ......................
adeguamenti Istat», e dispone di «liquidare e corrispondere all’ex consigliere regionale l’assegno mensile dell’importo di euro 3.854,64 al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio dal mese di agosto 2018, rimandando «a successiva determinazione la quantificazione e la liquidazione degli importi arretrati, dovuti dal mese di febbraio 2014, nonché degli interessi legali e delle spese legali, ferma restando la compensazione delle somme secondo quanto previsto dall’atto di transazione».
Fonte: corrieredellacalabria
cant. a.
Sellia racconta il Comprensorio
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