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lunedì 29 luglio 2019

Sersale; Dopo l'oltraggiosa vicenda "Valle Cupe" Bisogna vigilare affinché il sindaco difenda il comune

“gestione clientelare dei fondi” e per colpa di chi “ha scambiato la riserva per cosa propria.” Accuse che disonorano l’operato dei dipendenti comunali e l’immagine della nostra comunità, scolpite in atti amministrativi regionali.

Nel lunghissimo consiglio comunale del 26.07.2019 abbiamo fatto emergere la verità su Valli Cupe. Avevamo chiesto che si facesse chiarezza già dal 4 luglio scorso: specificare le reciproche accuse tra Consigliere Regionale ed Ente Gestore, tra Direttore e Sindaco in Consiglio Comunale e approvare il Piano d’Assetto naturalistico avrebbe offerto alla IV Commissione una visione reale della “vendetta politica” che si sta consumando a danno di Sersale e della Riserva.
Il Consiglio Comunale era l’unico luogo dove il Direttore doveva lamentare le ‘gravissime ingerenze’ subite dall’Ente Gestore e dove questo, in nome e per conto del Comune di Sersale cui la Riserva è affidata, poteva ricevere la certificazione e il supporto sulla trasparenza della gestione, da far valere insieme al PAN all’audizione del 23 luglio scorso. Solo con la voce autorevole del Consiglio - che rappresenta l’intera comunità non una parte politica! - avremmo potuto spuntare il teorema Tallini sull’uso clientelare della riserva, sullo sviamento delle finalità della Riserva.
Ma per l’ennesima volta, Salvatore Torchia ha rifiutato la mano tesa della minoranza, anzi la sua maggioranza ha ostacolato l’accesso agli atti e la conoscenza dei fatti ai consiglieri comunali, ripetendo un mantra che ha portato all’isolamento politico di Sersale: “ci penso io!”
Qual è stato l’esito? Che la Commissione Ambiente ha votato all’unanimità la proposta di Tallini di togliere la gestione a Sersale a causa di “gestione clientelare dei fondi” e per colpa di chi “ha scambiato la riserva per cosa propria.” Accuse che disonorano l’operato dei dipendenti comunali e l’immagine della nostra comunità, scolpite in atti amministrativi regionali.
Crediamo che queste accuse sono fondate sul nulla, frutto di una resa dei conti tra Tallini e i suoi ex sostenitori sersalesi, il sindaco in primis. Ringraziamo l’on. Bova per l’interessamento, ma difronte a tali infamanti accuse all’indirizzo di un amministrazione comunale forse la commissione tutrice della trasparenza e della legalità dovrebbe convocare consigliere regionale, sindaco e direttore per capire come stanno le cose: le accuse, i sospiri, i non detto volati sulle pagine social nell’ultimo mese tra la maggioranza Progetto Sersale e i suoi ex alleati (e amici) dipingono retroscena preoccupanti, se fossero confermati.

Al contrario, se non fossero fondati, come crediamo, il Comune di Sersale dovrebbe essere risarcito per l’enorme danno d’immagine: ecco perchévigileremo sull’impegno che il sindaco Torchia ha assunto di segnalare alla magistratura tutte le accuse udite in questi giorni.

Tutte queste accuse testimoniano la rottura di un patto tra i principali protagonisti di Valli Cupe. Per capirlo bisogna tornare a tre anni fa quando il Sindaco di Sersale strinse un accordo politico-elettorale con Tallini in cambio della gestione esclusiva della Riserva.
Ricordiamo tutti il blitz del 2016 con cui Tallini sostituì il consorzio dei comuni interessati dalla Riserva (non a caso, la soluzione ritenuta ottimale oggi!) con la gestione esclusiva al Comune di Sersale. Con questo patto Valli Cupe è diventata merce elettorale: il Sindaco Torchia ne ha fatto il fondamento, la cover stroy, della campagna per le comunali del 2017. Ricordiamo tutti il Direttore Lupia sul palco dei comizi di Progetto Sersale, le promesse di lavoro e sviluppo connesse alla riserva, la carta bianca accordata al direttore sugli atti di gestione. Gli eventi e la presenza massiccia del circo mediatico intellettuale regionale al seguito del Direttore, i cosiddetti amici di Valli Cupe con tanto di madrine, addetti stampa e autori di libri. Non inventiamo nulla: personaggi  definiti “la corte di ciambellani, inservienti, faccendieri e operatori” che dettava l’agenda dell’Ente Gestore, come ha scritto il capogruppo Stanizzi, atti di gestione percepiti dal vice Sindaco Berlingò come  “bocconi amari con la responsabilità di essere gestori però senza gestire niente”, tutte cose ribadite infine dal sindaco sulla Gazzetta del Sud del 26.07.2019
Situazioni che all’epoca conferirono un indubbio vantaggio a Salvatore Torchia e alla sua maggioranza, un patto che conveniva a tutti perché dava lustro ai protagonisti locali e regionali, fissava nella Riserva le leve del consenso e degli interessi economici. Lo snaturamento degli obiettivi della legge istitutiva, che continua ancora oggi: Valli Cupe come arma di vendetta politica!
Chi è causa del suo male, pianga se stesso. È stato Salvatore Torchia a legarsi mani e piedi a Domenico Tallini per avere la riserva, è stato lui a volere Lupia Direttore per carpirne l’immagine di successo, è stato lui ad avvallare ogni sua scelta gestionale e sempre lui, a detta del direttore, non è stato in grado di proteggere la riserva dalle ingerenze dei suoi più stretti collaboratori.
E sempre lui ha rifiutato ogni aiuto per fermare questa vergognosa operazione. Quindi oggi Sersale è sotto attacco per le sue scelte politiche.
Se davvero la sua maggioranza tiene a Sersale non esitino a denunciare, come promesso, chiunque abbia infangato l’immagine del Comune di Sersale e dei sersalesi. I cittadini non meritano tutto questo, perché Valli Cupe non appartiene né ad un consigliere regionale né ad un sindaco, sono patrimonio dell’umanità e bene comune.
L’accesso alla riserva è libero, perché non è proprietà di nessuno. L’obiettivo della riserva è la protezione, conservazione e fruizione della biodiversità, non la sua mercificazione al servizio di interessi politici ed economici di pochi.

Già altre volte Salvatore Torchia ha annunciato di voler denunciare i responsabili dei danni arrecati alla comunità di Sersale, ma finora non l’ha mai fatto – vedi l’accertamento delle responsabilità del Dissesto finanziario o la restituzione degli avvisi di pagamento. Perciò vigileremo con costanza che mantenga fede a questo impegno. Altrimenti lui e la sua maggioranza si facciano da parte, si dimettano con disonore e permettano ad altri di meglio rappresentare gli interessi dei sersalesi contro gli interessi di pochi.
Noi siamo stati eletti per controllare, vigilare e proporre e abbiamo assolto al........
massimo al nostro impegno: abbiamo chiesto le carte e proposto una via d’uscita. Ma noi non siamo maggioranza (per una manciata di voti) quindi è ora che Progetto Sersale smetta di addossare a noi ogni responsabilità e lavori per ricucire e difendere la nostra comunità, divisa, umiliata e oltraggiata solo per un pericolosissimo patto col diavolo.

I Consiglieri Comunali di Rinnov@ndo Sersale
                                    Perri Francesco, Mungo Rosario, Borelli Carmine, Gabriele Emanuele

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