Un papiro del Il-IlI secolo, scoperto all'inizio del Novecento, ci trasmette in greco la prima preghiera a Maria da parte di una comunità piro del Il-IlI secolo, scoperto all'inizio del
Novecento, ci trasmette in greco la prima preghiera a Maria da parte di una comunità egiziana in
un'ora di persecuzione:
Statua della Madre di Dio a Visconte |
protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non
disprezzare le suppliche di noi che
siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, oh Vergine
gloriosa e benedetta! ». Siamo
probabilmente di fronte ad un'antifona liturgica, concisa e
scandita dal noi comunitario, che
invoca Maria con il suo più bel titolo:
"Theotokos", cioè "Madre di Dio' (titolo che sarà definito
dogmaticamente nel 431 dal Concilio di Efeso) e la riconosce
Madre santa, misericordiosa e
potente nel soccorrere e liberare. Qui scorgiamo una fonte
importante del culto di Maria: l'esperienza del suo aiuto, che spinge noi,
ancora oggi, a continuare rivolgersi a lei con fiducia.
E' quello che vive in questi giorni la comunità di Visconte,
in comunione a tutta la parrocchia
del quartiere S.Elia (CZ), guidata dal parroco don Pino
Fiorenza, preparandosi a celebrare la
festa della Madre di Dio, raffigurata in
una bellissima statua conservata nella locale cappella
intitolata , appunto, alla "Madre di Dio".
Infatti, lungo la strada che da Sant' Elia porta alla
contrada Visconte, si trova un targa che indica la direzione
e recita "Cappella Madre di
Dio". Suggestiva la storia della statua della Madonna
ivi custodita , donata da una coppia di
sposi deI luogo, come voto per aver ricevuto una grazia dal
sapore miracoloso: la signora era in gravidanza,
una gravidanza
difficile, quando inaspettatamente partorì al quinto mese: i
medici avevano già tolto ogni speranza per la sopravvivenza
delta neonata bambina. Ma la
fede e le preghiere della coppia commossero Il cuore della
Madre deIla Maternità ( questo era
in origine il nome scelto
dagli sposi per la statua donata alla cappella di Visconte) e portarono
alla grazia: oggi Claudia è una bellissima ragazza e i
fedeli di Visconte celebrano annualmente
una festa che si radica nella gioia cristiana e non è
soltanto svago, superficialità, evasione.
Nella partecipata processione per le vie della contrada,
davvero si sente che una donna
speciale cammina con la gente... è Maria! La bellissima
statua in legno della Madre di Dio proviene da Ortisei (Trentino) e fu scelta,
dal padre di Claudia, su catalogo: egli cercava una statua di Maria con bambino
e fu colpita proprio da quella: arrivò nella cappellina di Visconte, con grande
tripudio della comunità, nel 1998.
Certamente le feste religiose hanno anche un grande significato antropologico:
già ad Atene le grandi feste
panatenaiche erano il momento di
auto-identità della città, tant'è che quando vennero re-istituite durante la guerra del Peloponneso, Atene rllanciò se stessa come
immagine. Così è per le processioni: quell'avanzare lento della statua, tra i
canti sacri, in mezzo alle case della gente, significa
aggregazione della comunità, ribadisce la propria
appartenenza a un territorio, mette in
contatto col soprannaturale attraverso il gesto sacro, ha
forte incidenza psicologica con la
preghiera in movimento e fa prendere coscienza del proprio essere
pellegrini su questa terra,
nella quale si è di passaggio.
A Visconte, lungo il percorso processionale, caratterizzato
dai suggestivi scorci offerti dalle
montagne pre-silane, Ia banda inonda lo spazio con le
melodie dei suoi ottoni a tutto spiano e
gli occhi dei fedeli si volgono alla statua della Madre di
Dio. Sappiamo che molto prima del
cristianesimo, fin dall'età della pietra, si sono ritrovati
templi dedicati a Grandi Madri con
centinaia di ex voto: l' antropologia culturale ci dice che
quando il cristianesimo arriva in
ambienti in cui Ia religione della Madre aveva già radici
antichissime, Maria diventa
automaticamente Madre di Dio molto prima dell'approvazione
dei vescovi al Concilio di Efeso;
e per secoli Maria è la taumaturga, la buona madre, Ia
dispensatrice di grazie impossibili. Le
sue apparizioni fra le bisognose genti si fanno frequenti e
ricorrenti, specie in
epoche di grandi difficoltà. E' così bello vedere come piccoli santuari in onore a Maria
siano presenti ovunque nel nostro territorio calabrese:
lungo i fiumi, vicino ad uno stagno,
negli anfratti di un caverna, alle radici di una grossa
quercia, nei pressi di una sorgente, su una collina dominante una valle.
Spesso, ereditati da secoli. Le.........
visioni miracolose avvengono quasi sempre vicino a sorgenti,
grotte, alberi. Visioni di una donna, visioni di una Madre. E se Dio stesso ha
scelto di avere una donna per Madre, se una donna, Maria, è stata protagonista
nella realizzazione del piano di salvezza per l'umanità, vuol dire che non si
può avere un'adeguata ermeneutica dell'uomo, ossia di ciò che è umano, senza un
adeguato ricorso a ciò che è femminile. Le varie feste in onore della Madonna,
celebrate ovunque nei nostri paesi, ci ricordino che solo la differenza tra l'
"io maschile" e l' "io femminile", potrà arricchire e
completare l'espressione dell' "humanum" in tutta la sua interezza,
in tutti gli ambiti della società, come ci ricorda un bellissimo pensiero di
Pavel Evdokimov:" Il mondo fondamentalmente maschile nel quale la donna
non ha alcun ruolo, è sempre più un mondo senza Dio, perchè senza madre Dio non
può più nascervi".
riceviamo e pubblichiamo
ANNA ROTUNDO
Nessun commento:
Posta un commento
SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico