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martedì 28 gennaio 2020

Elezioni regionali 2020. Tutti i nomi del nuovo consiglio regionale Chi sale chi scende nel lungo elenco dei trombati tra sorprese e delusione

tutti i nomi degli eletti al termine degli scrutini per l'elezione del Presidente della Regione Calabria e per la composizione del Consiglio Regionale. Entra ovviamente in consiglio anche il candidato Presidente Pippo Callipo, sconfitto da Jole Santelli.

Forza Italia - 5 eletti
1. Gianluca Gallo (CS)
2. Antonio De Caprio (CS)
3. Domenico Tallini (CZ)
4. Domenico Giannetta (RC)
5. Giovanni Arruozzolo (RC)
Lega - 4 eletti
1. Pietro Santo Molinaro (CS)
2. Clotilde Minasi (RC)
3. Filippo Mancuso (CZ)
4. Pietro Raso (CZ)
Fratelli d'Italia - 4 eletti
1. Luca Morrone (CS)
2. Filippo Maria Pietropaolo (CZ)
3. Giuseppe Neri (RC)
4. Domenico Creazzo (RC)
Santelli Presidente - 2 eletti
1. Pierluigi Caputo (CS)
2. Vito Pitaro (CZ)
Casa delle Libertà - 2 eletti 
1. Baldo Esposito (CZ)
2. Giacomo Crinó (RC
)
UDC - 2 eletti
1. Giuseppe Graziano (CS)
2. Nicola Paris (RC)
PD - 5 eletti
1. Mimmo Bevacqua (CS)
2. Carlo Guccione (CS)
3. Nicola Irto (RC)
4. Luigi Tassone (CZ)
5. Libero Notarangelo (CZ
)
Io resto in Calabria - 3 eletti
1. Graziano Di Natale (CS)
2. Francesco Pitaro (CZ)
3. Marcello Anastasi (RC
)
Democratici Progressisti - 2 eletti
1. Giuseppe Aieta (CZ)
2. Flora Sculco (CZ)
circoscrizione Centro (Catanzaro-Crotone-Vibo) spicca la presenza dell’intramontabile Mimmo Tallini, il più votato di Forza Italia con oltre 8mila preferenze. Prova di forza della Lega che piazza due consiglieri: Filippo Mancuso (che ha conquistato 3000 voti solo a Catanzaro grazie al sostegno del sindaco Abramo) ed il lametino Pietro Raso. Eletto anche il pupillo di Wanda Ferro, Filippo Pietropaolo che rappresenterà FDI. Vince la partita anche Vito Pitaro che sbaraglia la concorrenza dei lametini Paradiso e Muraca e del concittadino Pasqua e vola in consiglio regionale nella lista Santelli presidente. Torna in consiglio anche Baldo Esposito che, nonostante la concorrenza di De Nisi, ha sfondato il muro dei 10mila voti nella lista Casa delle Libertà. A bocca asciutta Tonino Scalzo: l’ex presidente del consiglio regionale all’epoca nel Pd, si è ricandidato con l’Udc, ma lo scudocrociato non è riuscito a conquistare il seggio. Ma il vero vincitore nella circoscrizione centrale arriva da Serra San Bruno e si chiama Bruno Censore. Trombato da Pippo Callipo, ha preteso l’inserimento in lista del suo fedelissimo Luigi Tassone, sindaco del comune montano del vibonese. E come cinque anni fa, Censore piazza un suo uomo: ieri Mirabello, oggi il trentacinquenne giovane sindaco che viene eletto dietro a Libero Notarangelo. Fuori per 80 voti il sindacalista della CGIL Raffaele Mammoliti. Rientra in consiglio anche Flora Sculco con DP, mentre è stata una corsa all’ultimo voto quella che ha visto trionfare l’avvocato catanzarese Francesco Pitaro che, in Io Resto in Calabria, ha avuto la meglio sul neurologo vibonese Mimmo Consoli rimasto fermo al palo per 42 voti!
 circoscrizione Nord la Lega ha eletto ....
Pietro Molinaro (ex presidente regionale di Coldiretti). Forza Italia ottiene due seggi: stravince Gianluca Gallo, consigliere regionale uscente, che sfonda il muro dei 12mila voti. Dietro di lui ottiene il secondo seggio Antonio De Caprio con 3782 voti. Un seggio a testa per Fratelli d’Italia, lista Santelli presidente ed Udc. Nel partito della Meloni il più votato è Luca Morrone con 8110 voti. Nulla da fare per il coordinatore regionale del partito, Ernesto Rapani, fermatosi ad appena 2733 preferenze. Per lo scudocrociato ecco Giuseppe Graziano che riscatta la debacle amministrativa di Corigliano-Rossano e rientra anch’egli a Palazzo Campanella. Per la lista del presidente ecco eletto Pierluigi Caputo, attuale presidente del consiglio comunale di Cosenza. Torneranno in consiglio regionale, ma nei banchi dell’opposizione due vecchi lupi della politica calabrese: Mimmo Bevacqua e Carlo Guccione sono stati i più votati nella lista del Pd. Torna in consiglio anche Giuseppe Aieta, già presidente della commissione regionale al Bilancio. Tra le fila di Io Resto in Calabria festeggia l’elezione il paolano Graziano Di Natale. Fuori anche abbastanza clamorosamente Pino Gentile. Tanti voti ancora una volta, ma stavolta non è scattato il quorum nella lista Casa delle Libertà. Out anche l’oliveriano di ferro Luigi Guglielmelli e l’ex oliveriano, già consigliere delegato all’agricoltura, Mauro D’Acri.
 circoscrizione Sud è boom Fratelli d’Italia. Con il 16% il partito della Meloni  porta in consiglio i due più votati, Domenico Creazzo e Giuseppe Neri (consigliere uscente del centrosinistra). In Forza Italia festeggia certamente Ciccio Cannizzaro: il deputato reggino piazza gli uscenti Giovanni Arruzzolo e Mimmo Giannetta, fuori Raffa e Pedà. La Lega reggina vede come prima eletta la scopellitiana Tilde Minasi, mentre nell’Udc trionfa Nicola Paris capace di conquistare quasi 4500 voti nel solo comune di Reggio Calabria. Dentro anche per la Casa delle Libertà Giacomo Pietro Crinò figlio dell’ex senatore Franco Crinò, mentre resta fuori Giuseppe Mattiani, lista Santelli, con oltre 7700 voti. Per chiudere, solo due i seggi per l’opposizione con il centrosinistra in caduta libera. Nel Pd regge solo Irto, mentre il sistema dei quozienti fa brindare Marcello Anastasi di Io Resto in Calabria che, con appena 1072 voti di preferenza, viene eletto consigliere regionale.
I "trombati" gli esclusi Il nome che fa più rumore è di certo quello di Pino Gentile. In politica da cinquant’anni, stavolta non è riuscito a centrare la nuova elezione che avrebbe ritoccato al rialzo il suo personalissimo record. Non è colpa sua, visto che, grazie a più di 7mila preferenze, ha confermato il suo trend elettorale. Il guaio è che la sua lista, Casa delle libertà, nel Cosentino raggiunge solo il 4,4%, il risultato peggiore tra tutte le circoscrizioni. La lista degli esclusi annovera altri nomi pesanti. Tornano a casa sia Mauro D’Acri sia Franco Sergio, due dei consiglieri uscenti che avevano lasciato il centrosinistra per buttarsi tra le braccia di Jole Santelli. Ed è un nuovo flop anche per l’aspirante consigliere leghista Leo Battaglia, l’uomo che mise la sua “firma” su tutti i muri delle strade provinciali.

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