Tutto è ritornato come prima. Ma proprio tutto. Anche il ritrovarsi nel tardo pomeriggio o di sera nel luogo più in auge della movida catanzarese ossia i giardini di San Leonardo. E, a vedere i ragazzi è come se nulla fosse successo. I mesi di lockdown, la paura del contagio, le 32mila persone morte solo in Italia, sembrano non essere più nemmeno un ricordo. Il buon senso, le regole, la responsabilità tardano a farsi vedere. Il vociare, la musica, i clacson, il rombo dei motorini rompono il silenzio che in questi mesi ha avvolto i giardini ma, si sta vicini, troppo vicini, ripetendo quelle simbologie a cui siamo abituati da generazioni.
Un altro problema è quello dei ritardi nei pagamenti dei 600 euro e della cassa integrazione. "La mia dipendente - dice ancora la commerciante - solo pochi giorni fa ha avuto la prima parte della cassa integrazione. Se non ci sono soldi chi verrà a comprare?". Una richiesta, quella dell'accesso al credito, ripetuta come un mantra da tutti i commercianti catanzaresi, a prescindere dal settore di competenza. Oggi, dopo oltre due mesi, anche a Catanzaro i primi fedeli sono tornati in chiesa. Sui banchi dei cartelli indicano gli
spazi da lasciare liberi per permettere di osservare il distanziamento, ma le limitazioni non sono state comunque tali da impedire il ritorno dei fedeli che, di prima mattina, hanno anche potuto assistere alla messa. E mentre le attività commerciali tornano timidamente a tirare
su le serrande, nel settore balneare ancora tutto è fermo. Le............... linee guida - meno restrittive di quelle originarie dell'Inail - autorizzano la riapertura dal 20 maggio, ma le spiagge del litorale ionico catanzarese sono ancora spoglie. Di ombrelloni e lettini neanche l'ombra, ma i titolari degli stabilimenti si dicono pronti a ripartire, fiduciosi di poter allestire le spiagge al meglio in vista della stagione estiva.
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