Cambiano le linee guida per le cure in caso di infarto, andando nella direzione di un intervento meno standard e più basato sulla reale situazione del paziente. E aumentano le possibilità di diagnosi, aprendo la strada all'utilizzo dello smartwatch come alternativa di emergenza all'elettrocardiogramma.
Uno studio pubblicato sulla rivista Jama Cardiology ha dimostrato che lo smartwatch può essere uno strumento utile per aiutare il medico a eseguire una diagnosi tempestiva di infarto, migliorando le possibilità di sopravvivenza. Mettendolo in 9 posizioni sul torace può riconoscere l'attacco cardiaco con una sensibilità del 94%, pari a quella dell'elettrocardiogramma (Ecg) tradizionale», che, a differenza dello smartwatch «non sempre è prontamente disponibile in caso di necessità», spiega Carmen Spaccarotella dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, coordinatrice della ricerca. Come in tutte le altre cose, ma forse per l’infarto ancora di più, è fondamentale per la sopravvivenza ridurre i tempi di diagnosi. E’ con questa mission che nasce la sperimentazione sugli smartwatch, allo scopo di arrivare a fornire un reale elettrocardiogramma. La coordinatrice della ricerca, Carmen Spaccarotella della Divisione di Cardiologia e Centro di Ricerche in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università Magna Graecia di Catanzaro ha dichiarato che “un Ecg tempestivo è fondamentale per la diagnosi di infarto, ma non sempre è prontamente disponibile in caso di sintomi sospetti; gli smartwatch, invece, sono al polso di un numero sempre più elevato di persone, mentre gli Ecg standard prevedono l’applicazione di elettrodi che misurano l’attività elettrica del cuore in punti diversi sul torace”. Oggi, questi orologi considerati “intelligenti” sono sempre più ricchi di funzioni, e nel caso del dispositivo, oltre a rivelare aritmie come ogni smartwatch, esso è in grado di fare anche un ECG a nove derivazioni, con una......................
precisione del 94%: “Sono programmati per effettuare una sola derivazione elettrocardiografica, consentendo perciò di esplorare l’attività elettrica di una parte soltanto del cuore. Il nostro studio ha dimostrato che è possibile spostare l’orologio in diverse posizioni del corpo, effettuando così una misurazione a nove derivazioni analoga a quella di un ECG standard”, ha continuato la ricercatrice.
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