Eugenio Gaudio, nominato dal governo Conte il giorno prima commissario alla sanità in Calabria e dimessosi il giorno dopo con una giustificazione che ai più è sembrata surreale: "Mia moglie - ha spiegato a Repubblica - non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare".
Ida Cavalcanti: chi è la moglie di Eugenio Gaudio e cosa c'è dietro la storia di non volersi trasferire a Catanzaro
Oggi i giornali approfondiscono la vicenda e raccontano ulteriori dettagli su una storia che ha molti elementi che non quadrano. La moglie di Gaudio si chiama Ida Cavalcanti ed è di Cosenza, come il marito che questa settimana lascerà l'incarico di rettore a La Sapienza alla neoletta Antonella Polimeni. Ai più la questione della moglie è sembrata una scusa, tanto più che dopo la sua nomina Gaudio era stato attaccato dal MoVimento 5 Stelle perché è indagato per un concorso universitario a Catania. Ma lui con il Corriere della Sera taglia la testa al toro anche su questa vicenda: "Nel pomeriggio (di ieri, ndr) il mio avvocato mi ha comunicato che il procuratore ha depositato la richiesta di archiviazione nei miei confronti. Dai tabulati risultava del resto la mia estraneità alla vicenda". E dice anche che non c'entra nulla il campanilismo, visto che non è vero che entrambi sono tifosi "sfegatati" del Cosenza: nessuno dei due segue il calcio. Aggiunge anche di non aver detto sì alla nomina ma di aver chiesto a Giuseppe Conte, che conosce ma di cui non è amico, il tempo di valutare anche se nel frattempo la sua nomina è stata deliberata dal Consiglio dei Ministri.
Ma allora cosa c'è dietro la storia di non volersi trasferire a Catanzaro? Il Corriere, riportando l'assunzione di responsabilità del premier sul pasticcio dei tre commissari in sette giorni ("Mi assumo tutta la responsabilità dei passi falsi"), suggerisce che possano aver pesato i sospetti sul concorso alla Sapienza al quale Conte voleva partecipare con Gaudio rettore. Ma qui è Conte stesso a smentire: "Io posso allontanare i sospetti, ma è difficile allontanare le stupidaggini. Mai avuto rapporti col rettore Gaudio da candidato". E c’entra qualcosa Arcuri, altro calabrese? "No, Gaudio è un nome che lievita da solo. Non fantastichiamo". Secondo il Messaggero invece dietro il no di Gaudio c'è la guerriglia del M5S:
Gaudio ha rinunciato perché il calabrese Morra - presidente grillino della Commissione Anti-Mafia - e gli altri 5 stelle lo hanno subito messo nel mirino giustizialista. [... ] . E più che il volere della sua signora, può entrarci semmai - nella rinuncia - la non chiarezza dei compiti che gli sarebbero spettati e l’indefinita presenza o l’ombra ingombrante di Strada e dei suoi fan non sembrano il massimo per chi ha bisogno invece di una situazione limpida per svolgere al meglio la propria difficile funzione.
Chi sarà il nuovo commissario alla sanità in Calabria
Intanto, mentre Il presidente di Regione Nino Spirlì si oppone con il corpo all’arrivo di Gino Strada, secondo Repubblica in pole ora c’è Federico Maurizio D’Andrea, manager calabrese trapiantato a ......
Milano, ex colonnello della Finanza ed ex presidente di Sogei e Olivetti. E Strada?Resta in campo, indebolito ma ora sostenuto dai Cinque Stelle, Gino Strada, che a metà di questo sconclusionato pomeriggio aveva fatto sapere: «Non ho ricevuto nessuna proposta formale». La sua Emergency ha anche raggiunto un accordo con la Protezione civile proprio per la sanità in Calabria, difficile affidare a Strada un compito di governo.
Intanto Conte conferma che la collaborazione con il fondatore di Emergency ci sarà ma che non c’è mai stata intenzione di nominarlo commissario: "Ho sentito più volte Strada. Mai gli ho offerto quella posizione né lui me l’ha mai chiesta".
Fonte: today.it
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