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martedì 15 febbraio 2022

Sellia Marina, rientra anche quello in località "Ruggero" sui 26 milioni da spendere nelle 7 aree di sistemi radar a difese dell'Italia.

 Le apparecchiature, che potranno essere gestite a distanza, rispondono alla volontà della Marina Militare di avere il controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 delle aree costiere prospicienti i sistemi radar. Oltre a rientrare nei compiti di Difesa esse hanno l’obbiettivo di essere d’ausilio anche alle altre amministrazioni dello Stato che espletano i propri compiti istituzionali in mare. L’operazione rientra, insomma, in un progetto di ammodernamento dei sistemi radar in servizio e rappresenta la prima tranche di un investimento che dovrebbe nei prossimi 10 anni ammontare a 26 milioni di euro. Tra le località che potrebbero essere interessate ci sono Lampedusa, Misipezze e Leuca, in provincia di Lecce, Sellia Marina (Catanzaro), Capo Spartivento (Reggio Calabria) e Capo Carbonara (Cagliari), rileva una inchiesta della testata giornalistica MeridioNews.

Venti di guerra

GEM Elettronica dovrà garantire una portata strumentale radar di almeno 90 miglia nautiche e i materiali dovranno corrispondere al Sistema di Codificazione NATO. La minuziosità della descrizione dello shelter (la struttura che dovrà ospitare le apparecchiature) lascia, d’altronde, immaginare i forti impatti visivi e sonori. E sono proprio le preoccupazioni per i venti di guerra che si profilano all’orizzonte e per i possibili danni alla salute degli abitanti ad avere generato una selva di voci di protesta da parte di comitati, associazioni, partiti, amministratori. Sarà, evidentemente, necessario che nei prossimi mesi si attivino mobilitazioni di piazza più consistenti che sappiano bloccare questo ulteriore sfregio al territorio siciliano. «In Sicilia ci si interroga sulle ragioni del furore ecoclasta che acceca la . coscienza delle Forze Armate: i luoghi più belli dell’isola trasformati in tragiche icone della Guerra e d.....

ella Morte. Dopo il MUOStro nella Riserva Naturale di Niscemi, i cannoneggiamenti a Punta Bianca (Agrigento), le esercitazioni nel bosco di Piazza Armerina, il potenziamento infrastrutturale di Punta Izzo ad Augusta e le selve di antenne e i funghi di acciaio sorti a Lampedusa e Pantelleria, nuovi potenti impianti radar rischiano di sfregiare irrimediabilmente l’isola di Favignana (Egadi) e Portopalo di Capo Passero (Siracusa)», esprime così bene ancora Mazzeo il sentimento causato da questo ulteriore processo di militarizzazione.

Tratto da antudo.info

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