È ancora caccia al batterio di legionella che ha ridotto in fin di vita una signora catanzarese. Ieri mattina sono stati effettuati i prelievi nel serbatoio del condominio del quartiere Mater Domini dove risiede la donna e nella sua abitazione stiva a Sellia Marina. Gli incaricati dell’Azienda sanitaria provinciale hanno prelevato dei campioni di acqua che da oggi verranno analizzati nei laboratori dell’Arpacal. Bisognerà attendere qualche giorno però per ottenere i risultati e avere quindi conferma o meno della presenza del pericoloso batterio. Non è detto che gli esami diano esito positivo anche perché dal presunto momento del contagio sarebbero già passati quasi venti giorni. In effetti approfondendo la vicenda emergono criticità e ritardi nell’attivazione delle procedure. È il 26 settembre quando la signora catanzarese giunge al pronto soccorso dell’ospedale Pugliese. Viene sottoposta ad alcuni accertamenti e poi rimandata a casa. Poco dopo il rientro nell’abitazione le sue condizioni si aggravano. Ha difficoltà respiratorie e il 118 la riaccompagna nel nosocomio cittadino. Questa volta viene ricoverata nel reparto di Geriatria. Gli esami mostrano la presenza di un’infezione. I medici si accorgono della polmonite in corso. Con quel quadro clinico i sanitari ipotizzano come possibile causa un’infezione da legionella. Le analisi lo confermano poco dopo. La donna viene sottoposta a ............... cure specifiche con antibiotici mirati. Le sue condizioni iniziano a migliorare e il 3 ottobre può finalmente tornare a casa proseguendo le cure nel suo domicilio.
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