sabato 4 marzo 2023

Sersale, "ho solo 18 anni ma mi sento di dire grazie ai medici, infermieri, Oss e alla mia famiglia". Lettera di una ragazza ricoverata nel reparto di Psichiatria di Catanzaro, salvata da un brutto incubo.

 Ho soli 18 anni e anche se piccol  mi sento di dire grazie ai medici, infermieri, Oss e alla mia famiglia. Ho imparato ad essere grande, una vera donna. Sono entrata da quella porta con paura, tensione, ansia di come poteva evolversi la situazione, ma se devo dirvi la verità qui ho trovato degli angeli che, ogni volta che quel misero campanello suona, corrono in mio aiuto.

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Carmengloria Scalise, 18 anni, di Sersale, ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro  ha voluto ringraziare pubblicamente i medici e il personale che l’hanno seguita durante la sua permanenza in ospedale. Il 23 febbraio scorso è stata ricoverata nel reparto di psichiatria ed è la paziente più piccola del reparto. Una giornata buia, così la definisce la 18enne che però, ha ritrovato il coraggio di affrontare la vita.

 

 << Ho soli 18 anni e anche se piccola  mi sento di dire grazie ai medici, infermieri, Oss e alla mia famiglia. Ho imparato ad essere grande, una vera donna. Sono entrata da quella porta con paura, tensione, ansia di come poteva evolversi la situazione, ma se devo dirvi la verità qui ho trovato degli angeli che, ogni volta che quel misero campanello suona, corrono in mio aiuto. Ringrazio la dottoressa psicologa Giorgia Caiazza - scrive ancora la ragazza - che mi ha ascoltata; interpretando bene i miei pensieri trattandoli con cura e accettando i momenti di sfogo; mi ha aiutata, mi ha insegnato ciò che vuol dire far scorrere le cose come una foglia caduta da un albero sopra un ruscello. Ringrazio le infermiere, tutte preparate, tutte empatiche. Maria Donnicola, la mia infermiera del cuore. Ogni notte sempre pronta a soccorrermi anche per la centesima volta. Voglio ringraziare, infine, il mio dottore del cuore Mauro Notarangelo per avermi seguita in ogni passo senza mai farmi sentire sola, per avermi capita, ascoltata, aiutata a superare molte cose e soprattutto mi ha ......

insegnato ad affrontare la vita con ciò che merita e a “non vivere per mangiare, ma a mangiare per vivere. Mi avete salvata da unbrutto incubo, da un periodo codardo, da un sogno orripilante e da un momento della mia vita vile».

  

 

 

 

 

 


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