Maxioperazione antimafia in Calabria dove i carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 43 indagati. Le persone coinvolte nell’operazione sono indagate, a vario titolo, per vari reati, che vanno dall’associazione per delinquere di tipo mafioso e dall’associazione finalizzata alle truffe all’estorsione ed all’illecita concorrenza. Nell’ambito dell’inchiesta viene contestato anche un omicidio.
Tra i soggetti raggiunti dalle misure di arresto anche nomi noti della politica regionale. Si va dall’ex presidente della giunta regionale calabrese Mario Oliverio, all’ex vicepresidente Nicola Adamo, dall’ex consigliere regionale Vincenzo Sculco (sottoposto ai domiciliari) e alla figlia Flora Sculco, a sua volta ex consigliera regionale. Indagati anche l’ex assessore comunale di Crotone Giancarlo Devona e l’attuale sindaco di Rocca di Neto Alfonso Dattolo. Gli imprenditori Giovanni Mazzei, Raffaele Vrenna e il fratello Gianni, rispettivamente ex presidente e attuale presidente del Crotone Calcio. E ancora dirigenti della Regione Calabria e dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone. Quindi il boss dell’omonima cosca di Papanice Mico Megna e un nutrito gruppo di affiliati. La misura cautelare della custodia in carcere è stata disposta dal gip Antonio Battaglia. Ad eseguire i provvedimenti il Ros dei carabinieri con i comandi provinciali di Catanzaro, Crotone, Cosenza e quelli di Milano, Brescia, Parma, Potenza e Mantova.
Ventidue delle persone coinvolte sono indagate per associazione per delinquere di tipo mafioso, 9 per associazione per delinquere, 3 per associazione per delinquere finalizzata alle truffe ed altri per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o ...............
violenza, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
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