’L' organizzazione “Basta vittime” si costituirà parte civile nei processi dei futuri incidenti
La SS 106 resta più che una strada una trappola per gli automobilisti Tante le promesse ma esistono ancora ponti di mussoliniana memoria e ai lati delle carreggiate centinaia di “ingressi” abusivi Una strada assassina, spietata nel mietere vittime quasi giornalmente lungo tutto il suo lungo, pericolo e tortuoso
percorso che copre l’intera fascia ionica della Calabria. Una croce sulle spalle per tutti e non una via di comunicazione normale, sicura e in grado di ridurre, senza patemi d’animo e, soprattutto, lutti, di accorciare le distanze e unire la Calabria al resto dell’Italia. Qui nell’estremo meridione rappresenta questo la fatidica Strada Statale 106, un’arteria lunga circa 400 chilometri (da Reggio Calabria a Roseto Capo Spulico, nel cosentino) che attraversa il territorio di ben quattro delle cinque province della Calabria e che, non a torto visto il suo altissimo livello di pericolosità e mortalità, da circa 40 anni tristemente nota come la “St rada della morte”. Una lunga striscia di asfalto (servono, senza intoppi, circa 7 ore di viaggio per coprire l’intero percorso) dove, appunto, per automobilisti, camionisti, centauri, ciclisti e pedoni, rischiare la vita, in decine e decine di tratti, è sale quotidiano tant’è che l’arteria ionica in decine di tratti e aree (in particolare Locride, Soveratese e Sibaritide) è più simile a un cimitero che a una strada viste le centinaia di lapidi e mazzi di fiori presenti ai lati delle carreggiate che in tantissimi tratti della Statale 106, tra l’altro, si snodano a stretto contatto, rendendo ancora di più pericolosa la situazione, con la linea ferroviaria ionica, altro “dente del giudizio” cariato e dolente, in tema di trasporti, sulle spalle dei calabresi. Senza, inoltre, contare che paradossalmente lungo il tracciato della Statale 106 –che “spacca”in due decine di paesi costieri rendendo a tutti, specie nei periodi estivi la vita un inferno – esistono ancora ponti di mussoliniana memoria e ai lati delle carreggiate centinaia e centinaia di" ingressi o uscite” abusivi, case, villette, negozi, bar, ospedali, scuole e decine di accessi, con tanto di passaggi a livello, alla costa e ai lungomari delle cittadine. La Statale 106 in Calabria, dal '96 a oggi, ovvero da quanto esistono dei sistemi per il rilevamento dell'incidentalità e della mortalità stradale, ha prodotto circa 12 mila sinistri, circa 27 mila feriti (di cui migliaia con danni permanenti), e oltre 750 vittime. U n’ecatombe! Solo, in particolare, negli ultimi 10-12 anni, per come del resto è stato più volte ribadito a gran voce, in particolare, negli ultimi 4-5 anni, anche dai vertici dell’O rg a n i z z a z i o n e di volontariato “Basta vittime sulla
Strada Statale 106”, lungo l’arteria ionica della Calabria sono decedute, a seguito di incidenti stradali, circa 250 persone: una media, quindi, di circa 25 decessi l’anno. «Questi sono omicidi di Stato. Lasciare, da decenni, in queste condizioni la Strada Statale 106, l'unica arteria che lungo tutta la costa ionica della
Calabria attraversa, non essendoci mai stata una strada alternativa, l'intera regione, significa essere mandanti e complici di vere e proprie stragi»:queste le pesantissime parole pronunciate durante l’omelia a Roccella,
nella primavera del 2022, dal parroco, padre Francesco Carlino, nel corso dei........ funerali dei giovani Davide e Gabriele Origlia, deceduti nel Soveratese a seguito di un tragico incidente stradale causato, verosimilmente, dal cordolo di un marciapiede posizionato, in una semicurva, ai lati della stretta carreggiata.
Ieri mattina, infine, l’organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla Strada Statale 106”, il sodalizio presieduto da Leonardo Caligiuri e dal direttore operativo Fabio Pugliese, ha siglato un accordo con una società leader in Italia in tema di risarcimento danni e che si accollerà tutti i futuri costi, che d’ora in poi consentirà all’Odv “Basta vittime sulla Statale 106” di costituirsi parte civile nei processi per gli incidenti che si verificheranno lungo l’arteria ionica della Calabria.
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