lunedì 15 luglio 2024

La Calabria a forte rischio desertificazione. La guerra dell’acqua diventerà sempre più attuale. Le arie interne di Sila e Presila perderanno 18 mila abitanti nel 2040.

 


Nel 2023 il valore medio della precipitazione regionale è stato il più .........

basso degli ultimi 10 anni, mentre le temperature hanno superato quelle dell’ultimo trentennio con la media di +2°C nella stagione estiva e autunnale. 

La guerra dell’acqua diventerà sempre più attuale in un quadro complessivo che vede l’Italia e il Mezzogiorno al centro di repentini cambiamenti climatici. Che mutano la capacità di accumulo della preziosa risorsa idrica, riducendone progressivamente la portata. E gli effetti di quei mutamenti si possono percepire già nel quotidiano. Con minori precipitazioni medie atmosferiche durante il corso dell’anno ed un aumento generalizzato delle temperature.

nel 2040 scompariranno 18mila abitanti LE AREE interne calabresi sono a rischio di desertificazione umana. Nelle quattro Aree pilota (ApC) selezionate dalla Regione Calabria – Sila-Presila, Reventino-Savuto, Ionico-Serre e Grecanica – per sperimentare la Strategia nazione aree interne (Snai), nel 2040, a parità di tasso di decrescita demografica dell’ultimo ventennio, scompariranno 18 mila abitanti (-15,1%).

Asimmetrie, entrambe, che hanno effetti immediati e dirompenti sul ciclo di generazione delle acque, con una progressiva riduzione della produzione. Un quadro che non risparmia neanche la Calabria che sconta tra l’altro una cronica deficienza delle infrastrutture. Su tutti una rete idrica “colabrodo” soprattutto nei centri cittadini che lascia disperdere nell’ambiente il preziosissimo liquido.
Un combinato disposto capace di creare effetti paradossali in una regione ancora ricca di acqua nel sottosuolo e che, se non si correrà immediatamente ai rimedi, potrebbe generare una seria ipoteca sul futuro prossimo della regione.
 “Il recente convegno Arpacal su “il buon uso degli spazi Verdi e Blu per la promozione della Salute e il benessere” pone l’attenzione sulle specificità del Territorio. E quindi sulla necessità di prevenire l’estendersi del degrado idrogeologico che mette a rischio la vita stessa delle popolazioni”. Ad affermarlo è il geologo Mario Pileggi, componente del Consiglio Nazionale di Amici della Terra, che aggiunge: “Specificità che rendono la “Calabria una delle regioni con le più vaste aree verdi e blu d’ Europa”. Ma sempre con la fragilità del noto “sfasciume pendulo sul mare” di Giustino Fortunato. Tra le specificità da considerare: la notevole varietà di rocce e suoli, le ingenti disponibilità d’acqua e il diffuso e articolato reticolo idrografico superficiale. Queste, ed altre specificità idro-geomorfologiche, rendono l’insieme del Territorio calabrese un Mosaico di aree verdi e blu. Un prezioso mosaico ricco di geo-diversità e biodiversità, nel centro del Mediterraneo, con un clima molto favorevole e pieno di risorse naturali. Come, ad esempio, i vari giacimenti minerari con oro, argento, rame e tanti altri minerali, noti ed utilizzati fin dall’antichità. E come la grande disponibilità di acqua, di ottima qualità, per uso potabile ed anche per uso termale. Sono 20 mila le sorgenti censite nella Regione, con una portata complessiva di oltre 43 mila litri al secondo; disponibilità notevole, che corrisponde ad 1 miliardo e 300 milioni di metri cubi d’acqua”.

1 commento:

  1. Bisognerebbe già fare un pensierino ai fesalinatori marini...

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