43 anni e sono ridotta praticamente ad una larva pensante, se mai riuscirò ad ottenere, in questa vita, un........
cortese riscontro dalle autorità competenti o se almeno riuscirò a smuovere le coscienze di chissà chi si rispecchierà nel mio accaduto, nelle mie parole.tratto da:lanuovacalabria.it
"Buongiorno, mi chiamo Marianna Truglia, abito a Botricello e ho trovato soltanto adesso il coraggio di parlare prima che la mia memoria e la mia mente non ricordino più nulla. Mi sento come in un treno fermo in una stazione sconosciuta. Anche se sembra solo ieri, sono già trascorsi ben cinque anni dalla catastrofica pandemia che ha devastato le nostre vite, in termini non solo di salute fisica ma soprattutto psichica. Sì, perché ciò che pervade il corpo, in un modo o in un altro, corrompe l'animo!
Il covid-19 in sé per sé, non ha influito negativamente e decisamente sulle nostre menti ma, tutto ciò sia scaturito in seguito alla "prevenzione", invece, purtroppo sì. Proverò a raccontare questa storia tornando ai miei 39 anni, quando lavoravo come OSS, accudivo mia nonna oltre a svolgere i miei piacevoli oneri di madre e moglie. Sono sempre stata un uragano di vitalità, forza ed energia positiva. Riuscivo a gestire le mie giornate al massimo delle mie capacità, regalando anche un sorriso a chiunque mi stesse attorno . La mia piacevole ed abitudinaria vita, cambia radicalmente in seguito alla prima somministrazione di vaccino, ovvero il 7 giugno del 2021. Dopo ciò, noto nell'immediato un repentino mutamento della mia mobilità, mi sento totalmente paralizzata. Presento a delle infermiere il mio stato di salute ed esse mi rassicurano dicendomi si tratti solo di panico e suggestione. Torno tranquilla a casa, ma con gli stessi sintomi che perdurano per oltre un mese ed anche più! Nonostante noti un leggero miglioramento nel tempo, chiedo pareri a vari medici perché da lì a breve avrebbero dovuto somministrare la seconda dose, alla quale non mi sentivo né pronta né certa di volermi sottoporre. Dall' anamnesi la risposta ai consulti resta la medesima: panico! Così il 12 luglio del 2021 effettuo la seconda dose e le sensazioni di perenne stanchezza ed eccessivo affaticamento si fanno sempre più insistenti, d'altronde era piena estate e i medici asserivano si trattasse solo di una reazione all'eccessivo caldo registrato in quella stagione. Cerco di convincermene, ma ecco che arriva il momento della terza dose: 28 Gennaio 2022. I problemi di impedimenti accusati all'apparato locomotore si espandono al linguaggio: iniziano la balbuzie, i vuoti di memoria, un’incredibile perdita di peso fino ad arrivare a soli 30 kg! Estremamente preoccupata, spenta e spossata, il 27 giugno del 2022 vengo raggiunta da un dolore toracico a causa del quale il Suem 118 mi traduce in una cartella di bio contenimento presso il reparto malattie infettive dell'ospedale Pugliese-Ciaccio, a Catanzaro, avendomi riscontrato il contagio alla sars- cov 2. Mi sentivo soffocare, piangevo per il timore di dover affrontare da sola l'ignoto! Dopo vari esami mi viene diagnosticata una pericardite, curata egregiamente in isolamento con colcacina e ibuprofene. Dopo tre mesi, il mio corpo subisce un ulteriore brutto colpo: un abnorme infiammazione mi costringe ad un intervento d'urgenza in chirurgia generale. Inizio le patologie cardio polmonari: enfisema ed insufficienza moderata della valvola mitrale. Ogni specialista mi presenta la famosa sindrome del long-COVID, sino a che mi viene prescritta la risonanza cardiaca: un' ora e trenta minuti in un tubo chiuso, presso una struttura (l'unica) che eseguisse tale esame diagnostico da soli 5 giorni . È stato traumatico. Il 6 maggio del 2024 perdo conoscenza, collasso, le gambe eccedono il mio figlio mi conduce ad urgenza in ospedale. Il timore che il figlio viva quel trauma, il peggiore dei traumi: la morte di sua madre!
A conferma di ogni patologia, eseguo tutti i controlli del caso ma nella diagnosi di quel momento viene ancora sollevata una nuova ipotesi medica, ovvero di ansia e depressione. Mi chiedo da cosa e perché mi sia venuta questa depressione! Mi chiedo ancora oggi che ho 43 anni e sono ridotta praticamente ad una larva pensante, se mai riuscirò ad ottenere, in questa vita, un cortese riscontro dalle autorità competenti o se almeno riuscirò a smuovere le coscienze di chissà chi si rispecchierà nel mio accaduto, nelle mie parole. Chissà se scaturirà un po' di empatia con chi ancora non ha realizzato cosa sia successo davvero!
Ogni giorno il mio corpo subisce danni ed infezioni: da gennaio sono affetta da una polmonite che non ne vuole sapere di guarire. Inoltre sono affetta da polimenorrea (addirittura tre cicli mestruali in un solo mese). Insomma, un'infinità di medicinali efficienti che però non mi consentono di rimettermi a pieno ed in piedi. Non sono più la Marianna di una volta, non sono più la donna spensierata e curata di un tempo, non ho proseguito neanche gli studi, non esco per il timore di essere giudicata. Passo da un pigiama all'altro e solo l'amore per i miei figli mi aiuta a star qui.
Vorrei riprendere in mano la mia vita, trovare risposte, conforto in chi ne sa più di me, avere il giusto sostegno delle autorità, tornare alla mia quotidianità e vorrei ritrovare la speranza. Ma per questo sono certa che la mia fede in Dio mi aiuterà.
FONTE: lanuovacalabria.it
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