lunedì 9 giugno 2025

Referendum 2025. Il curioso caso della Regione Calabria la regione più povera d'Italia risulta con il quorum più basso D'Italia con alcuni paesi con percentuali sotto il 10%. Ricordiamoci che alle ultime regionali ha votato solo il 44%

 


Non potevamo certamente aspettarci le percentuali del nord o della virtuosa Toscana, dove in alcuni centri la percentuale ha superato il 51% ma osservare nel dettaglio alcuni centri calabresi dove la percentuale a stento raggiunge il ......

10% proprio lì dove la povertà la mancanza di lavoro la mancanza di legalità è più alta e precaria. Basta osservare le varie percentuali di alcuni centri del Cirotano o del Vibonese per rendersi un'idea "o non rendersi proprio alcuna idea" di come ha votato "o non hanno votato" proprio chi aveva l'occasione di rivendicare, o quantomeno sperare in un lavoro più stabile più sicuro più competitivo. 

I referendum su lavoro e cittadinanza non hanno superato il quorum a livello nazionale. L'affluenza si è fermata al 30,6%. In Calabria il dato definitivo è del 23,81%. Per quanto riguarda le province, Catanzaro è quella con più votanti, pari al 28,6%. Seguita da Cosenza (26,18%) Reggio Calabria (20,09%) e Vibo Valentia (19,64%). Ultima Crotone, dove l'affluenza si è fermata al 19,09%.

Alle ultime regionali in Calabria ha votato solo il 44%, siamo sotto la metà del corpo elettorale per elezioni di rilevanza alta. 

Lo sviluppo storico dei 55 anni di partecipazione da quando sono state varate le Regioni nel 1970 registra un calo costante e crescente che partito dall’80 per cento delle prime consultazioni è arrivato ai numeri di oggi. Non va meglio per i referendum. Nel 1991 il referendum di Segni che introdusse l’introduzione della preferenza unica in Calabria registrò il 45%, anche se circa settecentomila calabresi andarono alle urne ignorando l’appello di Bettino Craxi che aveva invitato anche loro ad andare al mare. Numeri diversi nel 1946 quando votarono per la prima volta le donne e nella Calabria uscita dal fascismo si festeggiò la democrazia con l’85,56 di schede nelle urne. Siamo cambiati come il resto del Paese. Sfiducia verso le classi dirigenti e partiti bonsai. La politica di mestiere neanche ne parla. Il pensiero dominante, tranne eccezioni come quelle di Occhiuto, sembra dire “meno votano meglio stiamo”.  

2 commenti:

  1. Vedo che ormai il sindaco di Crichi ti messo la museruola...da mesi che non pubblichi niente!

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    1. Caro amico, amico caro A mettermi la museruola non ci riesce nessuno. Su Simeri Crichi (cittadina che amo tanto) ho pubblicato tantissimo. Ti invito se hai qualche notizia interessante inviamela pure grazie.

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