Sopra una foto storica di quando la località "Carrao" rientrava nel comune di Albi. |
Lavori di ripristino della viabilità provinciale SP 25 Bivio “Arsanise – Ianò” - PA01/2021. Arteria stradale di collegamento dei territori pre silani e la Città di Catanzaro.
Nota stampa da parte della sezione provinciale di Catanzaro della "Lega Salvini Premier"
Il coordinamento Provinciale di Catanzaro della Lega Salvini Premier, chiede al Presidente della provincia di sapere a che punto è l’iter autorizzativo per l’avvio dei lavori ed i tempi ancora necessari per l’apertura dell’importante cantiere, attesi i risvolti economici che la viabilità pre silana svolge a favore delle aree interne. Il ripristino della viabilità provinciale SP 25 Bivio “Arsanise – Ianò” conseguente alla procedura d’appalto sopra indicata per un importo dei lavori di circa € 7.300.000,00 (apertura delle buse di gara 11/03/2021), risulta necessaria e urgente per ovviare ai disagi giornalieri nei collegamenti e per la messa in sicurezza della viabilità provinciale che in passato è stata interessata dall’alluvione del 2013 che isolò la Città e i suoi territori di riferimento. Le due infrastrutture: strada provinciale e condotta idrica di Santa Domenica, erano state compromesse dall'alluvione del 2013 e da allora sono state ripetutamente soggette a danni che hanno creato forti disagi alla popolazione e acuito il fenomeno dell’isolamento delle aree interessate. La storia di questa strada parte dal lontano 2017, quando la Regione Calabria con decreto dirigenziale assunse l’impegno e le somme necessarie per la realizzazione dei lavori di ripristino della strada provinciale SP 25 – tratto “Arsanise – Ianò” quale importante collegamento tra i territori della pre Sila e la Città di Catanzaro che ad oggi, dopo quasi cinque anni, subiscono l’inerzia della burocrazia che sta portando all’abbandono dei nostri borghi. I militanti Lega della provincia, attraverso Agostino Grande (LEGA Taverna) sollecitano l’avvio dei lavori e il superamento delle......
Sono diversi gli incendi boschivi che hanno richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco nella provincia catanzarese. Da due giorni infatti l'attenzione è puntata verso alcune aree di macchia mediterranea, che sarebbero andate a fuoco anche "con la complicità dell'innalzamento delle temperature".
A Simeri Crichi le fiamme sono arrivate vicino a delle abitazioni, ma sono state spente in tempo e senza creare danni. Tre ettari di bosco invece sono andati completamente distrutti in un'area ricadente nel comune di San Pietro a Maida. A Sellia improvviso incendio sempre di natura dolosa con la complicità della siccità di questo insolito inverno si è sviluppato nella zona "Serre" minacciando diverse piante di olivi. Intervento particolarmente difficoltoso invece quello andato in scena a partire dalla serata di ieri ad Albi, dove i Vigili del Fuoco ed una serie di volontari dal vicino comune di Taverna sono intervenuti in una zona piuttosto impervia per tentare di estinguere un grosso incendio alimentato dal forte vento. Dopo un'intera nottata di interventi, si è reso necessario l'intervento di un .........................
Stato Feudale di Simeri e dintorni
LA CHIESA E IL TERREMOTO DEL 1783
Portale della chiesa collegiata di Simeri con lapide del 1751
“L’orribile e inaspettata carestia del 1764 aveva ridotto il Regno presso a morir di fame e fatto ripiombare la Calabria in uno stato di anarchia e di inquietudine”, annotava nelle sue “Memorie” Domenico Grimaldi. Tre anni dopo, esattamente il 19 dicembre del 1737, il vescovo di Catanzaro, monsignor Ottavio da Pozzo (1736-1751), giungeva a Simeri per la prevista visita pastorale (1), accolto da una gran folla di fedeli, dalla nobiltà locale e dall’intero Capitolo della Chiesa Collegiata, intitolata alla Beata Maria Vergine Assunta in Cielo o di Santa Maria dell’Itria (2). “L’arciprete attende alla cura delle anime di tutti gli abitanti di questa Terra Superiore. Nella Terra Inferiore sono attive quattro parrocchie, aventi parroci separati e limiti distinti”. Qualche anno più tardi, però, in attuazione del piano diocesano di riordino, le parrocchie della Terra di Simeri venivano ridotte a due: quella della Collegiata nel Vaglio e quella di S. Infantino alla Grecia.Nel “Regesto Vaticano per la Calabria” di padre Francesco Russo è precisato che alla Grecìa era attivo un ospizio di mendicità e degli ammalati, dedicato a San Giacomo, mentre la più grande delle7 chiese di Simeri, quella di Santa Maria dell’Itria o Odigitria (Colei che indica il cammino) era stata la prima, in Calabria, ad essere elevata a insigne collegiata, con bolla di papa Eugenio IV, nel 1440, ancor prima di quelle di Cropani e di Taverna.
Negli “Atti delle visita in anno Domini 1555” del vescovo di Catanzaro, monsignor Ascanio Gilardino, l’arciprete d. Pietro Arnone conferma che la Chiesa parrocchiale sotto il titolo di Santa Maria Cattolica, era di jus patronatus del feudatario di Simeri. Quindi accompagna il presule nell’ispezione delle altre Chiese: di San Nicola, di S. Angelo, dello Spirito Santo, dell’Annunciazione, di Santa Domenica, di S. Giacomo (con relativa confraternita e hospitale pauperum, diretti da d. Pietro Lucà), di S. Maria di Calisto, di S. Filogonio, dei Santi Cosma e Damiano, di S. Luca, di S. Donato, di Sant’Infantino.
Nella Relatione ad Limina Apostolorum della sua visita del 1786/7, il vescovo di Catanzaro e presidente della Giunta di Cassa Sacra, barone d. Salvatore Spinelli, annota in italiano (e non in latino, come nel resto della relazione), a proposito della Collegiata: “Ritrovandosi intieramente rovinata, non si può affatto officiare. Ella è di Patronato dell’illustre barone di questa Terra di Simeri […] Interinamente si officia dai canonici in una Baracca destinata per uso di Chiesa […] L’intiero Capitolo è composto da tre Dignità e otto semplici Canonici”. Era Convisitatore e Vicario pro-tempore il teologo e abbate della Collegiata di Cropani, d. Giovanni Vincenzo La Monica, coadiuvato dall’arciprete d. Giuseppe Marino, dal cantore e vicario foraneo d. Filippo Governa e dal tesoriere d. Sebastiano Tiriolo. Risultano presenti, inoltre, i religiosi: padre Rosario Costanzo e frate Domenico Palaia dell’ordine dei Predicatori nonché il frate cappuccino Bernardo della Terra di Miglierina. La Relazione – pervenutaci incompleta - fa riferimento alla visita a una “chiesa filiale sotto il titolo dei Sette Dolori di Santa Maria” e precisa che “nihil fuit mandatum [ …] et laudavit omnia”. Nell’inverno del 1788 un terribile morbo epidemico (tifo delle acque putride o delle carceri) infuriò nel casale di Crichi, provocando la morte di oltre 40 persone. L’anno dopo, il parroco della parrocchia di Sant’Infantino, d. Filisterno Vecchi, chiedeva alla Regia Giunta di Cassa Sacra la liquidazione della congrua stabilita da S.M, Dio guardi.
Una ulteriore conferma della natura giuspatronale della principale Chiesa del Vaglio è contenuta in un altro documento dell’Archivio di Stato di CZ, Regia Udienza (3): una lettera dell’avvocato fiscale, Saverio Del Vecchio, alla regia corte, datata Soveria 24 agosto 1775, con la quale si fornivano favorevoli referenze su d. Bruno Grande di Soveria, candidato alla carica di suddiacono. “Riguardo al numero de’ Prejti appurai ancora che sono 16 comprese le tre Dignità […] quattro parrocchie […] a Simeri non vi sono altri che possono ascendere al subdiaconato. […] D. Bruno giovane di 25 anni dotato di un ottimo costume e di molta capacità, tiene un altro fratello laico e due sorelle […]”. (4)
Nel Catasto Onciario del 1741 (5), lo stato delle anime delle parrocchie risulta così distribuito: a) Parrocchia della Collegiata, 223 anime affidate alle cure di 6 religiosi e 3 Dignità (l’arciprete d. Antonino Elia, il cantore d. Giuseppe Mercurio, il tesoriere d. Gaetano Vento), b) Parrocchia di S. Infantino, 195 anime (parroco d. Domenico Tropeano), c) Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, 81 anime (parroco d. Pietro Sciumbata), d) Parrocchia di S. Leone 110 anime (parroco d. Giovanni De Errico) (6). La popolazione della Terra di Simeri rimaneva pressoché costante durante tutto il Settecento, nonostante le pestilenze e i frequenti terremoti, come quello del 1744, che compromise fortemente la Collegiata, come risulta dalla lapide marmorea del 1751, che recita: “ Eclesiam Collegialem insignem de iure patronatus illustrium Marchionum terre Simari Sebastiani martiri dicatum ob flagelli terremotus de anno 1744 collapsam in partem…..restauravit eccellentissimus marchio dn Xaverius Barretta e ducibus Simari… anno DNS 1751”
La cappella più importante dell’insigne Collegiata era quella del patrono San Sebastiano, che ...............................
E’ stato individuato e denunciato all’autorità giudiziaria il presunto autore dell’avvelenamento di due cani meticci nel comune di Albi, nel catanzarese, avvenuto a fine settembre 2020 Le indagini, supportate dalla visione delle videocamere presenti sul territorio e dalle testimonianze di alcuni cittadini, hanno fatto sì che si risalisse al responsabile dell’avvelenamento
A seguito di una segnalazione, i militari del Reparto Carabinieri P.N. “Sila” Stazione di Monaco - coadiuvati dal servizio veterinario dell'Asp. di Catanzaro area "C" - erano intervenuti, all’epoca dei fatti, sul luogo dove erano state rinvenute due carcasse di cani e di alcuni bocconi-esca. Sequestrate le “trappole mortali” e inviate all'istituto zooprofilattico di Catanzaro Lido per gli esami di laboratorio sarebbe emersa la presenza di sostanze tossicologiche. In particolare, sul luogo dell’accaduto sono intervenuti anche due cani antiveleno Thor (un Labrador) e Kira (un Malinois) dei Carabinieri Forestali della Stazione Parco di Cerchiara di Calabria, assieme al loro conduttore, che avrebbero accertato la presenza di molecole di veleno sul terreno nelle immediate vicinanze del ritrovamento. Le indagini, supportate dalla visione delle videocamere presenti sul territorio e dalle testimonianze di alcuni cittadini hanno fatto si che si risalisse al responsabile dell’avvelenamento, un ....
FORZA ALBI
Albi... il paese che guarda tutti dall'alto perché Lui è posto in cima, il paese che nel bene o nel male è sempre rimasto sulla bocca di tutti, un paese ricco di storia e tradizioni. Il paese che il 10 settembre a fine estate riunisce tutti intorno al Nostro Amato Patrono con la Sua "Abballata" e la Sua festa che spero presto ritorneremo a festeggiare. Vedere tanti di quei post e ricevere infiniti di messaggi e chiamate di solidarietà e di vicinanza nei confronti di noi JARBISI ci fa che sentirci orgogliosi e amati. È una situazione che sta turbando tutta la nostra presila. Ci sta la paura, ci sta che ognuno ha le proprie patologie e vuole tutelarsi, ci sta tutto, l'unica cosa che però non ci sta in queste situazioni è l'ignoranza di alcune persone. Purtroppo il covid non guarda in faccia nessuno. È capitato al nostro paese ma poteva capitare anche in un altro. Leggere alcuni commenti veramente squallidi ( nel 2021 ) fa veramente pensare a quanto la gente ancora sia rimasta ai tempi della pietra, a quanto l'ignoranza è capace di agire e a volte anche di essere applaudita. Avere il covid non è una vergogna, non significa rimanere positivi per sempre, non vuol dire che chi risulta negativo non può mettere il piede fuori dal paese perché appena qualcuno ti vede ti scansa vedendoti come un "appestato". Fortunatamente in giro c'è ancora ( e spero ce ne sia per sempre ) tanta intelligenza, comprensione ed educazione che sono alla base di tutto. Passerà anche questo brutto periodo, passerà anche la notte più buia e tornerà a sorgere il sole e soprattutto passeranno anche tutte queste futili chiacchiere. Ritorneremo più forti di prima
Ieri mattina , insieme al Dott. Mauro titolare del laboratorio di analisi incaricato dall'Amministrazione Comunale all'esecuzione dello screening di massa della popolazione di Albi e di San Giovanni d'Albi, si è effettuato un sopralluogo volto all'individuazione della posizione della postazione "drive-in", oltre alla definizione dell'area riservata ai pedoni in attesa di sottoporsi al tampone ed alla verifica dei locali che verranno concessi all'equipe medica per tutte le loro necessità.
Con la presente, l'Amministrazione Comunale vuole precisare la situazione dei contagi da COVID-19 registrati tra la popolazione residente in modo da porre un freno alle polemiche scaturite nelle ultime ore che vedono investite nelle stesse anche cittadini residenti nei comuni limitrofi.
Il 25 Novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In occasione di questa importantissima ricorrenza i dati sui femminicidi raccontano una realtà sconvolgente e molto preoccupante!
Nel 2020 sono state uccise ben 91 donne dal 1 Gennaio fino al 31 Ottobre, questo vuol dire una donna ogni 3 giorni circa! Inoltre 1 donna su 3 al mondo è stata o è vittima di violenze fisiche sessuali o psicologiche. Nella maggior parte dei casi a commettere un femminicidio sono conviventi o ex di una donna in percentuale circa il 62%. Nel 2020 aumenta il numero di femminicidi commessi da conviventi soprattutto nel periodo del lockdown; mentre scende il numero di delitti commessi dagli ex. Anche nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne non si fermano i femminicidi. In Italia ne sono stati registrati due uno a Padova e uno a Catanzaro.
Simeri Crichi |
Disperazione senso di impotenza hanno spinto un anziano al suicido maturando questo tragico epilogo per la malattia della moglie. E stamattina ha deciso di farla finita. Si è impiccato nella soffitta della sua abitazione ad Albi con uno spago agganciato al soffitto. Una tragedia per il piccolo centro della Presila, quella che ha colpito la famiglia del pensionato, dove i drammi di ciascuno diventano i drammi di tutti. Dove il dolore di una famiglia diventa il dolore di.....
"Manca davvero l'ultimo miglio. Non mancherà, ancora, il mio costante e continuo interessamento."
Inizialmente i milioni destinati alla "sp 25" erano 20 |
Sul futuro della SP 25 il sindaco di Sellia Davide Zicchinella non molla la presa rimanendo sempre attento e aggiornando sui social dell'iter di autorizzazioni burocratiche che hanno allungato di molto il sospirato inizio del cantiere sull'importantissima arteria sempre in bilico di crollo che collega tanti centri della presila con il Capoluogo di Regione.
a seguire il messaggio di aggiornamento sui social sulla sp 25 da parte del Dott. Zicchinella.
S.P. 25 ARSANISE-CATANZARO: aggiornamento iter burocratico propedeutico all'inizio dei lavori. La A.T.P. (Associazione Temporanea Professionisti) Hydrodata S.P.A., Hypro S.R.L. , Public Works S.R.L. ha redatto, il #progettoesecutivo per la messa in sicurezza della strada e lo ha consegnato alla Amministrazione Provinciale. Entro metà mese di ottobre sarà vagliato dalla Progen Società Cooperativa che ha il compito di verificare e validare il progetto per conto della Amministrazione Provinciale (che ha già provveduto, nei mesi scorsi, a svolgere analogo compito sul progetto definitivo). Entro ottobre si potranno mandare a gara i lavori. Per fine anno avremo il nome della ditta che si sarà aggiudicata i lavori. Nei primi mesi del 2021 portano essere consegnati i lavori. A primavera, dopo un iter travagliatissimo e lunghissimo (non siamo a Genova) che ho seguito personalmente, finalmente potranno partire i lavori per un importo effettivo (al netto di oneri di progettazione, direzione lavori, sicurezza, iva ecc.) pari a circa 7 milioni di euro (finanziamento complessivo 10 milioni di euro). Dopo anni di battaglie fuori e dentro le istituzioni un grande e sentito problema, che interessa da vicino diversi comuni della Presila Catanzarese, sta per concludersi. Questo sarà l'ultimo inverno in cui avremo la preoccupazione che il fiume Alli, a seguito di qualche nubifragio, non si porti nuovamente la
strada!!! Manca davvero l'ultimo miglio. Non mancherà, ancora, il mio costante e continuo interessamento.IL DECRETO ha la finalità di ripartire, in base alla normativa citata, “tra i comuni presenti nelle aree interne”, un totale complessivo di Euro 210 milioni per il triennio 2020-2022 (nello specifico, Euro 90 milioni per il 2020, 60 per il 2021 e 60 per il 2022).
l covid intralcia la famiglia di Ciccio u ranne boss latitante in casa che non riesce a realizzare il sogno di Fortunata una delle figlie più grande, nemmeno le molteplici soluzioni del suo braccio destro Scapicchio, mandato addirittura in Cina a cercare "corona" che minaccia di mandare a monte il matrimonio. Oltre alla minaccia covid una suocera che fin dall'inizio non contenta dell'Unione, viste le differenze sociali tra sposo suo figlio e sposa farà di tutto per rovinare le nozze.
Ormai il lock down ha infranto il sogno, ma la soluzione finale è di recuperare i preparativi con un colpo di scena.