IL DECRETO ha la finalità di ripartire, in base alla normativa citata, “tra i comuni presenti nelle aree interne”, un totale complessivo di Euro 210 milioni per il triennio 2020-2022 (nello specifico, Euro 90 milioni per il 2020, 60 per il 2021 e 60 per il 2022).
In tutto sono 3.101 i Comuni coinvolti, per una popolazione di oltre 4 milioni di persone. Nella lista sono entrati i Comuni fino a 5 mila abitanti e classificati come ultra periferici, periferici e intermedi. Potranno usare quei soldi nel triennio 2020-2022 per aiutare le piccole e medie imprese del loro territorio attraverso contributi a fondo perduto per spese di gestione, sostegni alla riorganizzazione, ammodernamento, ampliamento, ma anche per acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature e via dicendo. Il tutto per fare in modo che quelle attività restino in piedi e magari si rafforzino, tenendo vive quelle valli e quelle montagne che forse rappresentano l’anima più genuina del nostro Paese.
Il decreto firmato dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro dà attuazione a una misura, la creazione del fondo per le aree interne e montane, introdotta nella Legge di Bilancio dell’anno scorso. «Si tratta del più grande stanziamento di risorse per le attività economiche, commerciali e artigianali delle aree interne e montane mai registrato negli ultimi cinquanta anni», dice Marco Bussone, presidente dell’Uncem, l’Unione delle comunità montane. «Questi fondi — aggiunge — devono essere utilizzati per rigenerare i territori, per renderli più competitivi e più forti, riducendo le sperequazioni». Di qui lo slogan con cui l’Uncem accompagna l’iniziativa: «Compra in valle, il tuo paese vivrà».
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