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martedì 12 gennaio 2021

Dalla Lontana Bolzano ma con il cuore a Magisano. successo del libro "Dolci di Calabria" di Alessandra Uriselli.

 


” La mia terra mi accompagna sempre, ogni giorno, in tutto quello che faccio. La Calabria – argomenta Uriselli- è la mia essenza, la mia eredità spirituale. Sono vent’anni che sono lontana dalla mia casa, dalla mia gente, ma attraverso il mio blog di cucina dolcementeInventando.com aperto nel 2012, ho cercato, in un certo senso, di “accorciare le distanze” e di avvicinare le persone attraverso la mia passione per la cucina e la pasticceria. Ecco perché ho deciso di scrivere “Dolci di Calabria”, un libro che parla in mondo “zuccherino”, ricco di tradizioni e cultura, quello che la mia bella Calabria mi ha lasciato e che continua a vivere dentro di me: in mondo ricco di colori, sole e creatività.

Ti voglio bene cara terra mia!

Queste le parole di amore verso il paese natio Magisano di Alessandra Uriselli In paese in pochi la conoscono, ma lei non si è scordata delle sue radici e della sua gente.Nel mese di dicembre ha pubblicato un libro dal titolo inequivocabile “Dolci di Calabria” edito da Rubbettino.

Alessandra è una giovane donna calabrese con la passione per la cucina e per i dolci. Originaria di Magisano, appena maggiorenne si trasferisce a Bolzano. Nel 2012 fa di questa passione sua professione aprendo un blog seguitissimo da nome “DolcementeInventando”. Diventa .....

mercoledì 30 dicembre 2020

Una bella notizia per il comune di Magisano. Approvati 2 progetti con l'impiego di 8 persone. Grazie l'amministrazione Tozzo per il secondo anno consecutivo nel borgo presilano ci saranno 2 progetti del servizio civile.

 Grazie alla sinergia con il Centro Studi Futura, il Comune di Magisano ha visto 2 progetti di servizio civile approvati per l’anno 2021.


Completate infatti le procedure propedeutiche alla selezione, 5 volontari si occuperanno per l’anno 2021 di “Potenziamento delle biblioteche” e 3 volontari del “Contrasto al disagio adulto”.
🔴➡️I progetti si svolgeranno tra il 2021 e il 2022 ed avranno la durata di 12 mesi⬅️🔴
🫂Gli aspiranti operatori volontari, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, attraverso un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale avanzare la candidatura.
Nella sezione “Selezione volontari” del sito www.serviziocivile.gov.it ci sono tutte le informazioni e la possibilità di leggere e scaricare il bando.
Anche quest’anno, per facilitare la partecipazione dei giovani e, più in generale, per avvicinarli al mondo del servizio civile, è disponibile il sito dedicato www.scelgoilserviziocivile.gov.it che, grazie al linguaggio più semplice, diretto proprio ai ragazzi, potrà meglio orientarli tra le tante informazioni e aiutarli a compiere la scelta migliore.
Ad ogni buon fine, il Centro Studi Futura mette a disposizione degli ..................................

sabato 5 dicembre 2020

Proseguono i lavori delle "Vasche di Magisano" lavori imponenti e “spettacolari” La Condotta porta l'acqua a Catanzaro e anche a numerosi comuni.



 L’obiettivo è concludere la messa in sicurezza delle vasche di Magisano nel più breve tempo possibile, probabilmente entro la fine dell’estate. Sono lavori imponenti e “spettacolari” quelli che Sorical sta eseguendo per garantire la tenuta delle vasche di demodulazione di Magisano, messe a rischio dagli eventi atmosferici del novembre 2013 e, ancora, del gennaio 2017. La violenza di quei fenomeni che portarono a un consistente ingrossamento del fiume Alli, lungo il cui letto si trova la condotta che porta l’acqua al capoluogo di regione e anche a numerosi comuni della fascia jonica, che finì per creare pesanti danni alle opere di difesa spondali, causando anche interruzioni del servizio. Ora l’obiettivo è creare una condotta capace di resistere a futuri fenomeni atmosferici e alle relative conseguenze dal punto di vista idrogeologica, ma è necessario farlo entro una tempistica che non vada troppo per le lunghe, anche in considerazione dell’imminente arrivo dell’inverno. Il cronoprogramma prevedeva una conclusione a inizio 2020, ma nonostante l’approvazione rapida di progetti realizzati da Sorical e appalto, l’arrivo dei relativi fondi ha un po’ rallentato l’avvio dei ......

lavori che ora stanno procedendo a tamburo battente.

sabato 3 ottobre 2020

"Eppur si muove" SP 25 Arsanise/ Catanzaro per i lavori di 10 milioni (inizialmente erano 20!). Prosegue il lunghissimo iter che dovrebbero vedere la luce nel 2021

"Manca davvero l'ultimo miglio. Non mancherà, ancora, il mio costante e continuo interessamento."

Inizialmente i milioni destinati alla "sp 25" erano 20


Sul futuro della SP 25 il sindaco di Sellia Davide Zicchinella non molla la presa rimanendo sempre attento e aggiornando sui social dell'iter di autorizzazioni burocratiche che hanno allungato di molto il sospirato inizio del cantiere sull'importantissima arteria sempre in bilico di crollo che collega tanti centri della presila con il Capoluogo di Regione.

a seguire il messaggio di aggiornamento sui social sulla sp 25 da parte del Dott. Zicchinella.

S.P. 25 ARSANISE-CATANZARO: aggiornamento iter burocratico propedeutico all'inizio dei lavori. La A.T.P. (Associazione Temporanea Professionisti) Hydrodata S.P.A., Hypro S.R.L. , Public Works S.R.L. ha redatto, il #progettoesecutivo per la messa in sicurezza della strada e lo ha consegnato alla Amministrazione Provinciale. Entro metà mese di ottobre sarà vagliato dalla Progen Società Cooperativa che ha il compito di verificare e validare il progetto per conto della Amministrazione Provinciale (che ha già provveduto, nei mesi scorsi, a svolgere analogo compito sul progetto definitivo). Entro ottobre si potranno mandare a gara i lavori. Per fine anno avremo il nome della ditta che si sarà aggiudicata i lavori. Nei primi mesi del 2021 portano essere consegnati i lavori. A primavera, dopo un iter travagliatissimo e lunghissimo (non siamo a Genova) che ho seguito personalmente, finalmente potranno partire i lavori per un importo effettivo (al netto di oneri di progettazione, direzione lavori, sicurezza, iva ecc.) pari a circa 7 milioni di euro (finanziamento complessivo 10 milioni di euro). Dopo anni di battaglie fuori e dentro le istituzioni un grande e sentito problema, che interessa da vicino diversi comuni della Presila Catanzarese, sta per concludersi. Questo sarà l'ultimo inverno in cui avremo la preoccupazione che il fiume Alli, a seguito di qualche nubifragio, non si porti nuovamente la

strada!!! Manca davvero l'ultimo miglio. Non mancherà, ancora, il mio costante e continuo interessamento.

mercoledì 17 giugno 2020

La terribile morte della povera Francesca Falbo di Sersale uccisa dal mostro "Angelone" Un raccapricciante racconto tra i comuni di Sersale, Zagarise e Magisano.


Ricerca storica dell'arch. Salvatore Tozzo 
La storia che vi racconto oggi è una storia drammatica. Tutti hanno scritto di Angelo Schipani detto Angelone che terrorizzo' la presila catanzarese da giugno ad agosto del '49. Sappiamo che alla fine lo catturo' Giuseppe Mustari di Magisano. E che fu condannato all'ergastolo per essersi macchiato, tra gli altri delitti, dell'uccisione di una giovane e bella ragazzina Sersalese diciassettenne, FRACESCHINA FALBO. Piu volte stuprata e ringhiusa per giorni in un frantoio di campagna. Di Angelone ne hanno scritto in molti ultimo dei quali l'avvocato Le Pera. Ma non ho mai visto il volto di questa povera fanciulla. E così mi sono messo a cercare i luoghi dove tutto avvenne. Il primo fabbricato che è citato è la chiesetta di Cipino di Sersale che si trova appena prima di arrivare al paese, a pochi metri dalla provinciale, provenienti da Zagarise. Seguendo poi la comunale e scendendo verso il fiume sulla sinistra noto un ceppo commemorativo. Mi chiedo se è quello il luogo dell'omicidio. Mi avvicinò e con mia grande sorpresa e commozione noto che si tratta proprio del cippo dedicato alla povera fanciulla. Ma ancora di più noto la sua foto. Finalmente posso guardare il volto di Franceschina. Il cippo reca scritto quanto segue: Barbaramente uccisa da esacrato mostro un angelo di purezza Franceschina Falbo a ricordo 27/11/1932 - 2 /7/1949. In allegato la sua foto, il cippo, e la chiesetta diroccata di cipino. Cara Franceschina con questo mio scritto ti ho voluto ricordare e far vedere il tuo volto innocente a tutti anche se sono passati 70 anni. Perché noi vogliamo ricordare la vittima non il mostro. Riposa in pace e che questo sia da monito a tutti gli uomini che si macchiano di femminicidio.

Ecco una rara testimonianza del terribile episodio raccolto dal Prof. e storico locale Marcello Barberio
Tale opportunità mi si è presentata casualmente nell’estate del 2005, con l’intervista a Pancrazio Agosto, un ultrasettantenne di Zagarise, emigrato a Milano.
 “Nel ’40, per tre anni e mezzo, io e Angelone eravamo garzuni accordati nell’azienda dei Caravita, dove guardavamo capre, maiali e buoi, a Serre di Zagarise, assieme ad altri due forisi più grandi, di Magisano, un certo “Fiore da’ manca di cani” e “Franciscu tri grani”. Nel 1941 Angelone rubò agli stessi  Magisanisi  ceci, fave e formaggio, cioè la roba da mangiare portata dal paese, e si fece 3-4 mesi di carcere. Io dovetti procedere al riconoscimento dell’impronta delle sue scarpe: ad una c’erano i tacci bullette di ferro e i tundini e l’altra era liscia. C’erano le impronte che dal pagliaio portavano fuori. Era stato lui e lo dissi a Caravita…Insomma lo presero alla “Turrricedda”, una casetta colonica. Uscito di prigione si fece paisanu e collega di “Nicola  u Melissarotu”, cioè della località di Melissaro.
Ad una turra rapirono Francesca Falbo, una ragazza che aveva rifiutato u Milissarotu: scoperchiarono il tetto della turra, uccisero il padre che si faceva forte col dubotti e rapirono la figlia. Per 15 giorni la tennero in una stalla e la violentavano. La nascondevano in una gibbia, dove scorreva il vino nelle vasche, sotto il pavimento; con una cannuccia ci jettavanu nu pocu ‘e latta in bocca (12), perché lei voleva lasciarsi morire e rifiutava il cibo. Gente malvagia. Ad un certo punto Angelone decise di lasciarla andare a casa sua a Sersale, ma  la nonna di Nicola gli disse: “Tu la lasci andare e lei ci accusa tutti e va a finire che andiamo tutti in galera,  tutto per i comodi vostri”.  Angelone allora raggiunse la ragazza a Cipi, a un chilometro da piazza San Pasquale di Sersale, e la uccise con due colpi di fucile.

La ragazza non aveva potuto camminare veloce, perché zoppicava per le violenze subite. In quel luogo sorse una conicedda, dove la madre della ragazza andava tutti i giorni a piangere: si formava quasi una processione di gente, sia di Sersale che di Zagarise. Erano dolenti proprio! La vecchia campò poco e morì in carcere all’Isola. Anche Angelone morì in carcere a Catanzaro, perché fu preso a tradimento da Mustari in Sila, vicino  Buturo. Lo ubriacò e durante la notte lo colpì alla testa col cozzo della gaccia, lo stordì e lo legò con uno sciartu.Poi lo consegnò alla legge.Al processo vennero i più grandi avvocati, pure di fuori. Poi, ti ho detto, morì in carcere. Nicola, il complice, fu condannato pure lui all’ergastolo.ma poi la pena gli fu ridotta a 33 anni di carcere, per buona condotta. Ho sentito dire che ora è libero e vive a Sersale. Mo’ dovrebbe essere anziano. Sono 45 anni che manco dal paese: partii nel ’60 e ora che sono pensionato torno solo l’estate e a Natale, ma non sempre. Sono stato accordatu per 8 anni: mi davano da cazare, dormire nel pagliaio o nella baracca, vestire e mangiare. Questa era la vita del forise. Partii soldato che non avevo una lira. Ai due forisi  di Magisano, più grandi, Carovita dava 34 di grano al mese, senza altri viveri né soldi. Ad Angelone dava 14 di grano al mese, ma poteva mangiare alla mandria. Lui aveva un moschetto ad una canna e una pistola a tamburo.Il fucile da caccia per uccidere la ragazza glielo diede Nicola Scalise, u Melissarotu.  Insomma, Angelone era uno che entrava e usciva dal carcere come da un albergo, ma sempre per cose di poco, per roba da mangiare, non per oro o denaro. In carcere aveva imparato a lavorare a maglia, all’uncinetto e ai ferri “ di legno d’erga”, duro, usato per fare scupuli  e che quando u rumpi spara. Li modellava col coltello, era molto abile, e faceva anche il gancetto alla bacchettina. In paese vendeva i prodotti: calze di lana, borsette, maglie, che faceva mentre pascolava le bestie. Così sordiàva. Prima aveva una donna a Zagarise, una vedova, poi un’altra a Sellia, da cui ha avuto due figli, un maschio e una femmina: mi ricordo che l’amante se la curcava prena al pagliaio di Porticello delle Serre di Zagarise; io dovevo dormire all’aperto, fuori dal pagliaio. Durante la sua latitanza mi guardavo : dormivo all’aia sotto la paglia, per non essere scoperto durante la notte. Avevo testimoniato contro di lui, quando aveva rubato ai Magisanisi. Ma che potevo fare, ero un ragazzo. A Milano ho lavorato duro, ma ho trovato fortuna”. 
A seguire 


A proposito della cattura del bandito, ho avuto l’occasione di conoscere la figlia di Mustari, la quale ha consegnato a una rivista scolastica (11) un suo articolo emblematico sin dal titolo: Come Tatà prese Angelone
“Angelo Schipani, originario di Sersale [,….] abbandonato dalla madre all’età di 10 anni, si era guadagnato da vivere facendo il capraio anche se per arrotondare rubava galli e biancheria […] Prima della maggiore età aveva collezionato 15-20 condanne […]divenne il terrore della Sila macchiandosi di efferati delitti […] Le forze dell’ordine gli davano la caccia, ma Angelone sembrava invincibile [….]
In questo clima di paura e per proteggere i suoi 5 figli e la moglie, mio padre maturò l’idea di catturare il bandito sanguinario nell’estate del 1949 […] vicino a Buturo.  Una mattina, Tatà, mio fratello Francesco e mio zio Domenico si recarono in località Ariano per seminare il grano, quando intorno a mezzogiorno si presenta un uomo che cerca loro un po’ di pane perché digiuno da giorni.
La cosa si ripete nei giorni successivi: Angelone prende il pane, scambia qualche parola e si allontana nascondendosi in una baracca […]Un cognato di mio padre si premura di avvisare i carabinieri, i quali pensano ad una complicità di mio padre. Lo zio Domenico viene interrogato e picchiato a sangue:  a mio padre non resta altro che scappare e catturare il bandito per dimostrare la sua innocenza. Si reca da Angelone, gli racconta l’episodio e per un po’ di tempo condivide con lui la fuga fino al punto che il bandito si fida dell’amico. La famiglia ha bisogno, i viveri sono terminati. E’ dunque necessario mettere in atto un piano per catturarlo […] In località Acqua delle donne il bandito si addormenta. Mio padre, tormentato da mille pensieri, si rende conto che deve tradire la fiducia d’Angelone,[…] gli sottrae il sacco contenente la pistola e lo colpisce a un ginocchio per immobilizzarlo. Per il dolore Angelone sviene e mio padre lo trascina verso la segheria dove c’erano gli operai. Ma durante il tragitto Angelone  si aggrappa ad un pino e dà una spinta a mio padre, graffiandogli il viso,[…] nasce una colluttazione,[…]mio padre riesce a colpire il bandito con una pietra, facendogli perdere di nuovo i sensi. Cerca aiuto alla segheria, ma la gente per paura si allontana, solo un segantino gli offre una corda con cui legarlo, mentre un ragazzo va ad avvisare le guardie forestali di Buturo [.…] Trova il bandito che con un coltello sta tentando di tagliare la corda, fortunatamente arrivano le guardie forestali alle quali consegna armi e bandito. Alle 11 di quella mattina di luglio, scortato dai carabinieri  in motocicletta, il sanguinario bandito viene condotto a Catanzaro, presso la Legione dell’Arma. Mio padre viene convocato in questura, tra il giubilo della gente, gli vengono tributati tutti gli onori del caso e viene medicato e rifocillato. Gli è offerto un lavoro di netturbino che rifiuta perché la sua vita è tra i boschi della Sila. In cambio accetta una ricompensa in denaro, di £ 300.000. Ed è così che mio padre, Giuseppe Mustari, libera la Sila da quell’alone di terrore che l’aveva avvolta per anni”. Per la figlia Giovannina, Mustari ricevette una ricompensa in denaro, per i giornali dell’epoca e per l’opinione pubblica, invece, intascò la “taglia” per il tradimento dell’amico. Infatti il bandito – come nella tradizione brigantesca  –   continuava a rappresentare l’ultima plebe, i subalterni, tra i quali persistevano valori  culturali e ideologie  come lo stereotipo del mito del fuorilegge, caricato dalle masse popolari di ruoli sociali e di aspettative straordinari.

martedì 9 giugno 2020

Magisano L'acqua e "Ntopa" importante opera di ingegneria idraulica che porta ricchezza ai terreni del centro presilano



Canale acqua e "ntopa". Per Magisano questo canale che porta l'acqua in tutto il territorio per uso irriguo è importante. Viene gestito da un consorzio regolarmente assentito dalla regione Calabria. Ma la sua storia è lunghissima. Ogni consorziato paga una piccola quota annuale e ne può disporre una volta la settimana controllato da due guardiani. Comprenderete che i buoni ortaggi di Magisano lo sono anche grazie a questa acqua purissima. Inoltre alimenta le acque del laghetto collinare nelle adiacenze di questa cascatella. Andarci vicino e sentire l'acqua nebulizzata in ...............


faccia non ha prezzo.
Di Salvatore Tozzo sui social 

lunedì 11 maggio 2020

Magisano L'amministrazione comunale coadiuvata dalla Pro_Loco e dall'associazione Natura nel cuore danno il via oggi alla settimana ecologica

Il primo cittadino Fiore Tozzo assieme alla sua amministrazione in sinergia con la Pro-loco e dall'associazione "Natura nel cuore Organizzano la settimana ecologica  dove tutti sono invitati a dare una mano ispirati da un forte senso civico e con il cuore verso il centro presilano.



C’è sempre un buon motivo per seguire una bella idea.
E’ utile e originale un’ iniziativa dall’alto senso civico promossa nel Comune di Magisano dove è partita la  settimana ecologica. Da oggi e fino a domenica, ogni cittadino può pulire uno spazio all’interno del perimetro comunale. La manifestazione ecologica è promossa dal primo cittadino Fiore Tozzo e dagli altri amministratori del paese presidiano  in sinergia con la Pro-loco e dall’associazione “Natura nel cuore”. Foto e video confluiranno in un’unica raccolta per testimoniare la pulizia collettiva.
Tema dell’iniziativa: le distanze si................ possono accorciare se mentalmente si viaggia uniti.