mercoledì 24 luglio 2024

1000 ettari di nuove piante d'ulivo piantate nel deserto! Prezzo dell'olio d'oliva alle stelle? La Tunisia vuole battere l'Italia nella produzione riducendo notevolmente i costi.

 

Espandere la coltivazione dell’olivo nel deserto per............  quintuplicare la produzione di olio di oliva. e diventare leader nella commercializzazione mondiale ora che il suo prodotto è sempre più ricercato. È l’ambizioso obiettivo annunciato dalla Tunisia che sarà supportato da un finanziamento dell’Arabia Saudita per 52 milioni di euro.
L'area desertica di Remada nell’estremo sud del Paese che verrà interessata da due grandi progetti olivicoli, per oltre mille ettari. Prevista la trivellazione di 20 pozzi

Nel deserto tunisino vi è il progetto di ampliare la coltivazione dell'olivo.

E' l'area di Remada nell’estremo sud del Paese che verrà interessata da due grandi progetti olivicoli.

Il primo è stato rivelato ai media nei giorni scorsi dal delegato di Remada Ramzi zarqan. Questo progetto di olivicoltura sarà sviluppato su 1000 ettari in due aree desertiche sotto l'autorità di questa delegazione: Borj Bourguiba e Oued zar. Il progetto sarà cofinanziato con un sostanziale finanziamento saudita.

Nel dettaglio, si tratta di creare 560 ettari di uliveti nella zona di Chouaouda, 80 ettari nella valle di Ksira intorno a Borj Bourguiba, e 360 ettari nella valle della città, dove gli uliveti sono destinati a produrre olio di oliva biologico ad alto valore aggiunto e ad esportare gran parte della produzione. Per soddisfare il progetto delle risorse idriche, si prevede di perforare 17 pozzi, di cui 4 pozzi a breve termine. Il primo, necessario per il primo passo, essendo stato completato con una portata di 50 litri al secondo.


Il secondo è a Remada, l’obiettivo è quello di piantare circa 130mila ulivi nelle vicinanze della città, percorrendo una superficie complessiva di 100 ettari. Oltre a questo progetto, è previsto che si trivellino tre pozzi profondi.

Per quanto riguarda le risorse idriche necessarie per l’irrigazione dell’olivo, sembra che il governo tunisino abbia deciso di valutare la sua quota (10%) nella falda acquifera albambina che la Tunisia condivide con la Libia e l’Algeria.

Gli investimenti complessivi dovrebbero essere superiori ai 60 milioni di euro.

1 commento:

  1. Io.ho lavorato nel deserto libico al confine con la Tunisia Algeria Sudan e Ciad gli ulivi quando era colonia italiana li anno piantato sulla costa libica che a dal confine tunisino zuara al confine con l'Egitto la produzione e continua cioè le olive mature le verdi e i fiori sono a ciclo continuo però aqualita e diversa poi bisogna vedere a quelle temperature chi li lavora e nel deserto MMA roba da arabi....

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