Carissimo/a
Questo il vangelo della II Domenica di Avvento
C’è qualcosa di grande, immenso, divino, eterno, che Dio sta preparando per noi. È come se il Signore stesse costruendo per noi una casa d’oro, ammobiliata con legno pregiatissimo, con tappeti di una morbidezza rara, con ogni altro arredamento che supera per qualità, bellezza, sontuosità, pregio ogni umana intelligenza e noi volessimo entrare dentro luridi, infangati, sporchi di ogni sudiciume, conciati veramente male. Se noi facessimo questo disprezzeremmo l’opera di Dio. Sarebbe un vero vilipendio.
Per entrare in essa e abitarvi dobbiamo spogliarci di tutto ciò che siamo, anche della nostra pelle e rifarcela nuova. Anima, spirito, corpo, pensieri, sentimenti, volontà, desideri, tutto deve essere nuovo. È questa la conversione che oggi predica Giovanni il Battista. Sta per entrare nel mondo Gesù, sta per venire a fare nuove tutte le cose. Noi non possiamo rimanere nel nostro vecchiume di peccato, stoltezza, insipienza, empietà. Non possiamo convivere con il nostro vecchio gusto di male, trasgressione, violazione della Legge santa di Dio, idolatria e cose del genere. Siamo chiamati ad una conversione radicale. Ma cosa è esattamente la conversione? Un esempio ci potrà aiutare ad entrare nella sua verità: prendiamo del ferro vecchio, arrugginito, buono a nulla, lo fondiamo e con esso creiamo una cosa totalmente nuova. Prendiamo il vecchio uomo, lo immergiamo nella verità e nella grazia di Cristo Gesù, lo affidiamo allo Spirito Santo, perché sia Lui a farne un uomo completamente nuovo, senza più alcuna relazione con il suo passato. C’è un presente divino che lo Spirito del Signore vuole creare in noi. Con questo presente dobbiamo rivelarci al mondo intero.