martedì 8 febbraio 2011

Il video diventato simbolo della protesta in Egitto. Mostra il petto e la polizia gli spara uccidendolo



Questo filmato è destinato a diventare uno dei simboli della rivolta popolare in Egitto: un giovane sfida le forze di sicurezza, disarmato. Si toglie la giacca, per mostrare il petto, in segno di sfida. Gli amici, la famiglia forse, lo richiamano, gli urlano di stare attento, di non esporsi. Troppo tardi: dopo qualche attimo di esitazione i poliziotti sparano. Colpito, il ragazzo cade a terra.
Non serve alcuna parola per descrivere questa scena.
Abbiamo visto piazza Tahrir e la sua massa in rivolta attaccata dagli sgherri di regime, abbiamo visto un popolo che richiede libertà e democrazia attaccato da “milizie” su cavalli e cammelli, che sparavano e lanciavano molotov…
abbiamo visto un bel po’ di questa rivolta egiziana grazie alla capacità della rete di non lasciarci mai lontani dalle piazze rivoltose e dalle urla di guerriglia.
Ed ora vediamo il cecchinaggio, vediamo come la polizia ammazza gente inerme..

La lettera che dalla Calabria la signora Mariella " zia Mariella" ha spedito al Presidente del consiglio,la quale sta facendo il giro sul web


«Egregio Presidente del Consiglio,
è la prima volta che Le scrivo, ma non si preoccupi: non voglio chiederLe nulla. Lei in realtà mi dovrebbe tutto, visto che il Suo mestiere di premier sarebbe provvedere a noi italiani, specie a quelli che sono ultimi o penultimi.
Io sono anziana, pensionata minima, calabrese; dopo di me ci sono forse solo gli invalidi, gli anziani non autosufficienti, le mamme single extracomunitarie. O forse no: la linea degli ultimi non si vede mai con chiarezza, ma in compenso si vede molto bene la linea dei primi.
Per carità, non pensi che sono invidiosa: ho capito che non abbiamo le stesse idee su cosa significa essere felici e fortunati, io e Lei (lo sa che siamo coetanei? Anch'io ho 74 anni. Però, a differenza di Lei, io sono giovane sul serio: è una questione di cuore, di anima e quindi di pelle, e non posso spiegarglieLa a parole Sue).
Le scrivo per dirLe che ho sbagliato. Credevo, in questi 74 anni, d'aver costruito un altro Paese. Un Paese che non ha paura della realtà, tanto da nascondersi nelle bugie e nella tivù. Un Paese che non ruba ai vecchi per non dare ai giovani. Un Paese dove le donne vengono riconosciute per quello che sono: i pilastri e il sale della Terra.
Ho sbagliato e, a differenza di Lei, mi prendo le mie responsabilità: mi dimetto da cittadina di questo Suo Paese.

lunedì 7 febbraio 2011

Giovedì 10 febbraio alle ore 18,00 sarà presentato il progetto “Sellia cresce con lo sport”


Giovedì 10 febbraio alle ore 18.00 presso il Centro di Aggregazione Sociale di Sellia si terrà un incontro per presentare alla cittadinanza il progetto “Sellia cresce con lo sport”. Presiederà l’incontro il sindaco di Sellia Davide Zicchinella che ha la delega allo sport, e relazionerà Domenico Gallo, dottore in Scienze Motorie e componente della Associazione Sportiva “Virtus Catanzaro Calcio”, associazione catanzarese a cui l’Amministrazione Comunale ha affidato il compito di promuovere lo sport all’interno della comunità selliese partendo dalla valorizzazione delle strutture sportive esistenti. All’interno del piccolo centro presilano, infatti, sono presenti diverse strutture sportive comunali, un campo da calcio, un campo da tennis, un campo polivalente in erba sintetica, una palestra. E’ convinzione dell’Amministrazione Comunale che Sellia, attraverso le iniziative organizzate con il competente supporto della associazione sportive catanzarese possa non solo rendere maggiormente fruibili e funzionali le sue strutture, ma possa candidarsi a diventare un polo di attrazione sportiva per tutto il circondario.


Sellia, il Sindaco Davide Zicchinella ha incontrato in questi giorni il direttivo della Consulta Giovanile


Articolo tratto dal Quotidiano della Calabria

Nell'auditorium di Catanzaro i ragazzi delle varie scuole hanno potuto conoscere le geste eroiche durante il fascismo di Giovanni Palatucci.

Un francobollo commemorativo
Si è svolta a Catanzaro nell’Auditorium Casalinuovo, alla presenza delle massime Autorità militari, civili e religiose provinciali, l’iniziativa “Giovanni Palatucci raccontato con semplicità”, organizzata dalla Questura di Catanzaro. Alla manifestazione di commemorazione dell’ultimo Questore di Fiume, in prossimità
dell’anniversario della sua morte avvenuta a Dachau il 10 febbraio 1945, hanno partecipato numerosi studenti delle scuole medie e superiori del capoluogo. In apertura dell’incontro, è stato proiettato il filmato dal titolo “Il Questore Giusto” realizzato dalla Polizia Scientifica di Catanzaro con materiale documentale e foto d’epoca. A seguire, l’intervento del Questore di Catanzaro, Dr. Vincenzo Roca, il quale ha spiegato che l’iniziativa ha la finalità di far conoscere meglio le opere meritorie di Palatucci che, disobbedendo all’infamia delle leggi razziali ed operando con eroismo, carità cristiana e altruismo, ha salvato oltre 5.000 ebrei dallo sterminio.
L'auditorium Casalinuovo di Catanzaro
Nello stesso tempo, Giovanni Palatucci è stato presentato ai giovani studenti che sono intervenuti come modello di riferimento per la loro crescita personale, al quale potersi ispirare, essendo un esempio perfetto di dignità e di umanità, per essersi opposto al male e all’iniquità dell’olocausto. La società di oggi, ha aggiunto il Questore, con la multietnicità che ci circonda e con la globalizzazione, impone uno spirito di pacifica integrazione tra popoli, tra culture e modi di vivere. Alla figura di Palatucci e del valore straordinario e universale della sua mirabile esistenza, i giovani possono trarre elementi positivi per operare nel rispetto degli altri e delle diversità. Successivamente, il giornalista Domenico Iozzo che ha presentato l’evento, ha invitato a salire sul palco il Sindaco di Catanzaro, On. Rosario Olivo, e il Presidente della Provincia Dr.ssa Wanda Ferro. Dopo le loro dichiarazioni sull’importante figura storica di Giovanni Palatucci e sui temi dell’olocausto e del principio fondamentale, sancito dalla nostra Costituzione, dell’uguaglianza è intervenuto sull’argomento anche il Cav. Emilio Verrengia, Presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, ente che insieme al Comune ed alla Provincia, ha promosso l’iniziativa di oggi. Prima dell’esibizione della giovanissima orchestra scolastica provinciale Madonna di Porto, Patrona della provincia di Catanzaro che ha eseguito i brani musicali “La vita è bella” e la musica ebraica “Sham hareh golan” è intervenuto anche il Prefetto di Catanzaro, Dr. Antonio Reppucci, il quale ha esposto la sua personale riflessione sul significato della giornata di oggi. Il toccante filmato La Shoah – Il giorno della memoria ha preceduto quindi l’intervista al Prof. Vanni Clodomiro, storico, il quale ha spiegato ai ragazzi le ragioni che permisero, in una già evoluta società occidentale, lo sviluppo di un folle progetto di sterminio. Il Prof. Clodomiro ha illustrato il contesto storico in cui sono state applicate le leggi razziali in Italia, pur in assenza di sentimenti antisemiti. Molto interessante ed istruttiva è stata la parte del suo discorso riguardante la presenza degli ebrei in Calabria, ed in particolare a Catanzaro, legata prettamente a motivi di carattere economico ovvero al commercio della seta.

sabato 5 febbraio 2011

Vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Domenica della luce posta sul candelabro

Amici, è una semplice paginetta che può aiutarvi ad approfondire il vangelo della Domenica.
 Colgo l'occasione per ringraziarvi per il vostro affetto, la vostra stima, il vostro sostegno, la vostra preghiera.
 A voi e alle vostre famiglie auguro un sereno fine settimana e soprattutto una splendida missione essendo sempre il sale dei cuori. ricordatevi: il sale è silenzioso e quando entra nell'acqua, diventa addirittura invisibile ma tutto non è più come prima. tutto ha un suo sapore. possiate essere il sapore del mondo.
 la benedizione di Dio scenda su di voi
oggi e domani sarete particolarmente nel mio cuore e nelle mie preghiere.
Don Francesco

Vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli 

Domenica della luce posta sul candelabro – V° Domenica del T.O.

Carissimo/a
Se leggiamo con attenzione il Vangelo – questo lo si può notare in modo evidentissimo nel Vangelo secondo Giovanni – Gesù prima opera e poi spiega, prima agisce e poi parla, prima obbedisce al Padre e poi chiede agli uomini l’obbedienza ad ogni sua parola. Gesù è l’albero della vita piantato dal Padre suo nel deserto di questo mondo perché si lasci prendere e mangiare da ogni uomo che ha desiderio di non morire, di vivere in eterno, di rifarsi la sua umanità ad immagine del suo Creatore e Signore. Presso quest’albero di vita si reca l’umanità affranta, stanca, oppressa, sfinita a causa del peccato e si fa risanare, guarire, risuscitare, curare dal Medico di Dio. Gesù prima dona la vita e poi annunzia la Parola che fa conservare in vita e che è capace anche di donare essa stessa la vita, per mezzo della fede in essa. Questa di Gesù è via divinamente efficace. Non c’è inganno, né illusione o altro. Questa metodologia santa Gesù vuole che sia di ogni suo discepolo. Quanti credono in Lui dovranno anch’essi farsi albero di vita, donare la vita e in un secondo tempo aggiungere la Parola. Se leggiamo con attenzione gli Atti degli Apostoli, questa metodologia è stata sempre praticata, osservata, messa in atto dalla Chiesa. Anche a Pentecoste essa fu vissuta alla perfezione dallo Spirito Santo.  È stato Lui in quell’ora particolare della storia che si è fatto “albero di vita”, chiamando ad ascoltare la parola di Pietro tutto il mondo presente nella Città. Il discepolo di Gesù deve farsi sale della terra. Il sale è un corpo solido che dona sapore al cibo sciogliendosi, annullandosi, perdendosi, morendo negli alimenti. Esso muore per dare gusto, energia, alla persona che si nutre del cibo reso appetibile. Chi prende del cibo sa se esso è con il sale o senza. Il sale non parla. Fa però sentire il suo sapore ad ogni palato. Così dicasi del cristiano. Non gli è chiesto di parlare, ma di dare il gusto di Dio a tutte le cose della terra. È il modo come lui vive che fa la differenza. Questa differenza ogni uomo la può vedere, notare, osservare. Senza questa differenza, la Parola del Vangelo è inutile. Non serve. Non parla. È parola proferita, ma non parola che parla. È una parola muta, non dice, non rivela, non converte, non attrae, non spinge alla nascita della fede nei cuori.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Il cristiano deve divenire ogni giorno luce del mondo più intensa, più forte, più estesa, tanto estesa da illuminare l’umanità intera.......          continua