Articolo tratto dalla Gazzetta del Sud del 10/2/2011
giovedì 10 febbraio 2011
Sellia, secondo i dati forniti dall'Arpacal è stato il comune più virtuoso della Calabria nella raccolta della differenziata con ben il 73,68%. Ma nel resto della regione va molto male.
È Sellia superiore, piccolo centro in provincia di Catanzaro, con il 73,68% dei rifiuti che vanno in differenziata, il comune più virtuoso nel 2009 in Calabria per quanto riguarda il rapporto tra tonnellate di rifiuti urbani prodotti e, appunto, quelli raccolti con il sistema della differenziata. Più in generale la Calabria ha prodotto 11,93% di raccolta differenziata, rispetto al totale di rifiuti urbani prodotti nel 2009, determinando un calo del 1,07 % rispetto al 2008. Nel 2009, in sostanza, la Calabria ha prodotto più rifiuti (833 mila tonnellate rispetto alle 807 mila del 2008) e meno differenziata (112 mila tonnellate rispetto alle 120 mila del 2008). È quanto emerge dal Report Rifiuti 2010, riferito all’anno 2009, che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) ha pubblicato sul proprio sito web (www.arpacal.it) nella sezione Dati Ambientali alla voce Dati rifiuti 2009. Il Report, inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato ai Dipartimenti Ambiente e Programmazione Comunitaria della Regione Calabria, è uno strumento che, contenendo dati ufficiali, fotografa lo stato della Raccolta differenziata in Calabria, permettendo ai Comuni di poter accedere ai contribuiti erogati dalla stessa Regione. Il documento è il risultato di un complesso lavoro di raccolta ed elaborazione dei dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata, per l’anno 2009, riferiti a tutti i Comuni della Regione Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER. Il Report è stato realizzato, con il coordinamento del dirigente Arpacal Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica. La normativa che regola il Catasto Rifiuti, infatti, prevede l’istituzione di sezioni regionali presso le Arpa ed una sezione nazionale presso l’Ispra. Del Gruppo di lavoro che ha realizzato il report, fanno parte Beatrice Bilotta e Fabrizio Trapuzzano. Rispetto a quella precedente, che fotografava la realtà calabrese del 2008, dall’ultima edizione del Report Rifiuti emergono altri dati importanti. Il 30,81% dei comuni calabresi non ha risposto alle comunicazioni ufficiali che l’Arpacal ha trasmesso per richiedere i dati riferiti alla raccolta di rifiuti; nonostante ciò, l’Agenzia ambientale calabrese è riuscita a recuperare i dati da altri canali ufficiali (es. impianti di gestione rifiuti o società miste), raggiungendo comunque il 96,29% dei dati necessari per realizzare il Report. Tra i dati che emergono dal Report Rifiuti 2010, ecco alcuni riferiti alle principali città calabresi: Catanzaro (12,84% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 6321,41 tonnellate di differenziata prodotta), Cosenza (8,41% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 3187,26 tonnellate di differenziata prodotta), Reggio Calabria (13,29% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 12123,57 tonnellate di differenziata prodotta), Crotone (13,39% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 4567 tonnellate di differenziata prodotta), Vibo Valentia (10,51% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 1749,22 tonnellate di differenziata prodotta), Lamezia Terme (19,27% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 7495,02 tonnellate di differenziata prodotta), Castrovillari (14,38% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 1404,29 tonnellate di differenziata prodotta), Rossano (18,28% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 3360,01 tonnellate di differenziata prodotta), Corigliano (13,64% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 2903,29 tonnellate di differenziata prodotta), Locri (4,90% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 298,37 tonnellate di differenziata prodotta), Gioia Tauro (15,69% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 1703,86 tonnellate di differenziata prodotta), Rosarno (11,33% di differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, con 782,56 tonnellate di differenziata prodotta).
Per il comune di Spresiano,nel veneto. La Calabria va messa nel cestino dei rifiuti
| Il logo utilizzato dal comune di Spresiano |
| Il sindaco di Spresiano R. Missiato |
mercoledì 9 febbraio 2011
Il racconto del mese di febbraio 2011. La lucertola a due code " a lucertula a du cudi" Seconda parte
........Avevo trovato a lucertula a du cudi quella che la nostra tradizione gli attribuisce dispensatrice di fortuna a chi la possiede a chi la cattura a chi la tocca,ma bisogna fare attenzione a non farla morire altrimenti saranno solo guai,sfortuna, miseria. Nonno me ne aveva parlato molte volte all'inizio non ci credevo, poi piano piano vedendo la sua insistenza capii che forse era vero da allora non c'era giorno che non controllavo ogni lucertola che mi capitava sotto tiro ma mai l'avevo intravista a lucertula a du cudi, senza coda tantissime con mezza, intera ma a du cudi mai tanto che ormai mi ero rassegnato che come al solito il nonno esagerava nei suoi racconti mi aveva detto che l'aveva vista per pochi secondi ma poi svanì tra le pietre de "nu scerarmacu"Ma ci pensate io,ripeto io,solo io sono in possesso della lucertola a du cudi non vedo l'ora di arrivare al paese per mettere subito in pratica questa mia incredibile scoperta. Mentre mi aggrappavo a ra cuda du ciucciu che mi aiutava nel rendere meno pesante la ripida salita che dal nostro terreno ci portava fino a Sellia,papà era seduto a mezzu u mastu non gli avevo detto niente di questa mia incredibile scoperta,volevo che io fossi il primo nel vedere l'effettivo potere che questa lucertola aveva. Appena arrivati corsi subito nel vedere se era ancora li viva,ma sopratutto che avesse ancora le due code,si era li un Po ubriaca,traballante ma era li, li che aspettava che io la toccasi per vedere esauditi i miei desideri.
Un incendio quasi sicuramente di natura dolosa distrugge un camion dell'azienda Elia, sita in località "Petrara" di Simeri Crichi.
| L'interno delle officine "Elia" con l'intelaiatura di un prototipo da corsa |
Sono intervenuti anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Catanzaro, per spegnere l’incendio sviluppatosi all’esterno dei capannoni della ditta Elia in località Petrara di Simeri Crichi,secondo i quali il rogo era sicuramente di natura dolosa. Anche per i carabinieri della locale stazione di Simeri Crichi con al comando il maresciallo Gigliotti, si tratta di matrice dolosa, avendo eseguito i primi rilievi, visionando anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso, ma chi a agito conosceva bene le varie postazioni, agendo dalla parte posteriore in maniera indisturbata. Le fiamme nel pomeriggio di domenica hanno distrutto un camion parcheggiato sotto la tettoia dell’azienda di Leonardo Elia sita in località Petrara un azienda nella quale sono utilizzati stabilmente oltre 40 operai,ad aiutare l'azienda anche i due figli Tommaso e Sebastiano che con entusiasmo giornalmente contribuiscono nel renderla sempre di più competitiva, la quale si occupa di carpenteria metallica avendo numerose commissioni dirette con una grossa azienda Romana. Ultimamente si sta specializzzando anche alla realizzazione di prototipi di auto da corsa. Per fortuna il danno non è stato ingente, le fiamme infatti hanno solo distrutto il camion di servizio, ma rimane forte l’amarezza per il vile gesto che si spera sia almeno di qualche balordo. L’azienda unica nel settore in tutta la Calabria cerca sempre di aiutare chi ha bisogno di lavoro. Il titolare Elia ricorda anche due episodi in modo particolare uno l’estate scorsa quando fu dato fuoco a della sterpaglia secca intorno al’azienda causando danni a un deposito ed a una pila di pneumatici che venivano utilizzati per la gara annuale di slalom automobilistico, mentre alcuni anni prima ignoti intrufolati all’interno degli uffici rubarono un camion con materiale ferroso, il quale fu ritrovato alcuni giorni dopo. Elia rimane molto amareggiato,
martedì 8 febbraio 2011
Il video diventato simbolo della protesta in Egitto. Mostra il petto e la polizia gli spara uccidendolo
Questo filmato è destinato a diventare uno dei simboli della rivolta popolare in Egitto: un giovane sfida le forze di sicurezza, disarmato. Si toglie la giacca, per mostrare il petto, in segno di sfida. Gli amici, la famiglia forse, lo richiamano, gli urlano di stare attento, di non esporsi. Troppo tardi: dopo qualche attimo di esitazione i poliziotti sparano. Colpito, il ragazzo cade a terra.
Non serve alcuna parola per descrivere questa scena.
Abbiamo visto piazza Tahrir e la sua massa in rivolta attaccata dagli sgherri di regime, abbiamo visto un popolo che richiede libertà e democrazia attaccato da “milizie” su cavalli e cammelli, che sparavano e lanciavano molotov…
abbiamo visto un bel po’ di questa rivolta egiziana grazie alla capacità della rete di non lasciarci mai lontani dalle piazze rivoltose e dalle urla di guerriglia.
Ed ora vediamo il cecchinaggio, vediamo come la polizia ammazza gente inerme..
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