venerdì 25 febbraio 2011

In occasione della festa della donna 2011 al Sant'Anna Hospital controllo cardiologico gratuito, prenotarsi al numero verde 800 005 988

Un 8 marzo all'insegna del cuore femminile; il cuore quello ''vero', nel senso dell'organo fondamentale per l'intero organismo umano. In occasione della Festa della Donna 2011, gli ambulatori cardiologici del Centro regionale di alta specialità del cuore resteranno aperti dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per tutte quelle donne che vorranno sottoporsi a un controllo cardiologico, completo di esami di laboratorio e completamente gratuito. Per farlo, sarà sufficiente prenotarsi telefonando al numero verde, già attivo, 800-005-988 messo a disposizione dal S.Anna Hospital. L'iniziativa, intitolata ''Cuore di Donna', è stata promossa dallo stesso S. Anna insieme con le Commissioni Pari Opportunità del Consiglio Regionale della Calabria e dell'Amministrazione provinciale di Catanzaro e con l'Associazione Mogli Medici Italiani.
Il senso dell'iniziativa stessa è stato spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore sanitario del SAH, Gaetano Muleo, le presidenti delle due Commissioni, Giovanna Cusumano ed Elena Morano Cinque, nonché la presidente del'Ammi, Nuccia Caglioti. All'incontro con i giornalisti erano presenti anche il direttore generale del SAH, Giuseppe Failla, il direttore del dipartimento di Chirurgia Cardiovascolare, Mauro Cassese e la presidente dell'Amministrazione Provinciale, Wanda Ferro. ''È opinione diffusa che le malattie cardiovascolari siano un problema tipicamente maschile - ha spiegato il dottor Muleo. Ma se è vero che la donna in età fertile ha un rischio cardiovascolare inferiore a quello dell'uomo grazie agli estrogeni, è anche vero che con la menopausa i nuovi casi di infarto e di ictus cerebrale nelle donne aumentano progressivamente fino a raggiungere e, intorno ai 75 anni, superare quelli maschili. Senza contare quei fattori di rischio, come l'ipertensione o il sovrappeso e l'obesità, che sono comuni a uomini e donne. Al contrario di quanto si crede, la realtà dei fatti è che le malattie cardiovascolari sono le malattie più frequenti nelle donne; il 40% delle morti femminili è dovuta a infarto e ictus; le donne muoiono molto di più a causa delle malattie cardiovascolari che per tutti i tumori messi insieme, compreso il tumore del seno; l'allungarsi della vita media, poi, porta le malattie cardiovascolari a rappresentare un'emergenza per la salute delle donne'. Da qui alla necessità di una opportuna prevenzione da parte della popolazione femminile, il passo è breve; ''soprattutto - come ha osservato il dottor Cassese - la prevenzione secondaria, visto che quella primaria avrebbe dei costi che il sistema non sarebbe in grado di sopportare. Le donne però - ha aggiunto - debbono principalmente prendere coscienza del fatto di essere soggetti a rischio e quindi superare quell'impostazione culturale che, in tema di malattie cardiovascolari, le vede sempre molto attente verso le condizioni di salute del marito, del padre o del fratello ma troppo poco verso le proprie'. Proprio sui temi della prevenzione hanno insistito le rappresentanti istituzionali, presenti in conferenza stampa (Cusumano, Morano Cinque e Caglioti) che hanno ribadito con convinzione il sostegno all'iniziativa da parte delle rispettive Commissioni Pari Opportunità e dell'AMMI. Ne è scaturita la proposta,

giovedì 24 febbraio 2011

Olio extra vergine d'oliva ora taroccarlo diventa legale,il tutto grazie ad una nuova legge Europea in vigore dal primo aprile

Viene presentata come la normativa che dovrebbe salvaguardare la genuinità dell'olio extravergine di oliva. E invece il nuovo regolamento comunitario, in vigore dal prossimo 1 aprile, rischia di spalancare le porte dei supermercati europei a miscele di olii di dubbia qualità. Secondo gli esperti del Fattoalimentare.it, la legge europea non bonifica il mercato, se non in misura modesta, ma legalizza la presenza di condimenti difettosi, promuovendoli sul campo. "Non siamo di fronte ad una legge che permette di bloccare e di escludere dal mercato l’olio taroccato - spiega Roberto La Pira, giornalista esperto di consumi - come hanno scritto molti giornali, ma all’esatto contrario". Per capire cosa sta succedendo, bisogna partire dai prezzi delle bottiglie esposte sugli scaffali dei supermercati, che oscillano da 2,5 a 8-9 euro al litro e più, creando molta confusione tra i consumatori che non sanno più cosa scegliere. L'oscillazione è dovuta alla presenza di bottiglie contenenti olio extra vergine trattato per eliminare i cattivi odori, quello che viene chiamato dagli addetti ai lavori "deodorato". La chiave per capire se un olio è stato deodorato è in due parole: alchil esteri. Ossia quei composti (in letteratura noti come esteri metilici ed etilici di acidi grassi) che si formano in seguito a fenomeni fermentativi e degradativi delle olive e che comportano la produzione di alcol metilico ed etilico e la liberazione di acidi grassi dai trigliceridi. L’elevata presenza


di queste sostanze è un indicatore di scarsa qualità dell’extravergine, che si impoverisce dal punto di vista nutrizionale perché perde molte delle sue proprietà antiossidanti. In pratica, gli alchil esteri testimoniano una non corretta conservazione dovuta a un cattivo stoccaggio della materia prima, accatastata per giorni in enormi cumuli (come spesso succede nei sistemi industriali spagnoli), oppure franta dopo che è già in atto un processo di fermentazione.
A una forte concentrazione di alchil esteri, dunque, dovrebbe corrispondere un difetto organolettico dell’olio: un’alta acidità oppure un odore troppo forte. Condizioni che non consentirebbero di definire il prodotto extravergine. A meno che non venga corretto, magari deodorato, per poi ritrovare "l’extraverginità" venendo miscelato con una buona dose di extravergine ben fruttato. Neppure il miglior chimico, però, è in grado di far sparire contemporaneamente i difetti organolettici e le loro tracce chimiche. E difatti gli alchil esteri rimangono anche a seguito dei trattamenti e offrono un'arma in più per stanare le possibili frodi commerciali. Diventano, cioè, testimoni scomodi di ipotetiche sofisticazioni. "La norma europea in vigore dal 1° aprile fornisce un lasciapassare all'olio deodorato - continua La Pira - perché autorizza la vendita di extravergine con un quantitativo massimo di alchil esteri pari a 150 mg/kg. Ma un olio di qualità ottenuto da olive sane spremute subito dopo la raccolta, contiene al massimo 10 -15 mg/kg di alchil esteri, che possono arrivare in via eccezionale a 30. Se il valore aumenta di 5 volte vuol dire che le olive prima della spremitura hanno subito "maltrattamenti" (schiacciature, ammaccature, oppure sono rimaste molto tempo nei piazzali sotto il sole in attesa della spremitura) e l'olio ha un odore cattivo e risulta difettoso. Per aggirare l'ostacolo i produttori lo deodorano e lo vendono come extravergine". A conforto di questa tesi, di recente il settimanale dei consumatori il Salvagente ha pubblicato i test sull'olio extravergine effettuati  dall'Arpam di Ascoli Piceno. L'Agenzia regionale per l'ambiente delle Marche ha analizzato 33 campioni di extravergine prelevati nei frantoi marchigiani e altri 35 acquistati presso esercizi commerciali, in gran parte etichettati come "miscele di oli comunitari", e li ha sottoposti all’esame degli alchil esteri. Il verdetto finale è sorprendente circa un terzo del campione degli extravergini acquistati nei supermercati contiene sostanze che impoveriscono il prodotto dal punto di vista nutrizionale, generate da un difetto di conservazione delle olive dopo la raccolta e prima della molitura. Spiega Ernesto Corradetti, responsabile del Servizio chimico dell’Arpam picena: "La concentrazione media riscontrata nei campioni di frantoio è stata molto bassa, intorno a 15 milligrammi per chilo. Il tenore medio riscontrato nei campioni reperiti sul mercato invece è stato di 150 milligrammi per chilo. Si può quindi ragionevolmente dire che il limite di 150 mg/kg, fissato dal regolamento europeo, non è rappresentativo di un olio extra vergine ottenuto da olive sane e non scoraggia i produttori dal miscelare olio extra vergine con olio di qualità inferiore come il deodorato con elevati valori di alchil esteri".

La lucertola a due code "A lucertula a du cudi" (4° ed ultima parte)

.....Ritornai a casa nascondendo per bene la scatola sotto il mio letto, dopo mangiato corsi  subito a letto,feci prendere un bel pò di aria alla mia amata lucertola e poi la risistemai  per benino di nuovo sotto il letto, mi addormentai subito facendo un sacco di bei sogni , in uno ero pieno di giocattoli, avevo anche un  trenino che avevo sempre chiesto alla befana ma che mai era arrivato, ora  era finalmente mio,insieme a tante cioccolate,caramelle ecc.. E anche per il mio amico Tonino avevo fatto un sacco di regali, e il tutto era merito "da lucertola a du cudi" la quale come gli ordinavo qualcosa subito l'esaudiva,eravamo diventati ricchi papà aveva anche una bellissima macchina atru ca u ciucciu. Mi svegliai avevo sognato tante cose belle ma ora  sicuramente sarebbero divenute realtà subito andai a prendere la scatola, sicuramente a lucertula dovrebbe essere bella e riposata e poteva iniziare ad esaudire i miei desideri. Ma la scatola era vuota la lucertola non c'era più,corsi dalla mamma...mamma,mamma ai visto una lucertola? si Turicè mo n'ammazzau una nannata cu a scupa ca era trasuta intra.No! Dov'è adesso?  Na gatta a ra vucca  l'avia, No! sfortuna,sfortuna per chi gli farà del male...... La nonna mori la sera stessa colpita da un infarto. IO? Mamma mi a fatto riassaggiare un buonissimo bicchiere d'aranciata e sicuramente non cercherò più a lucertula a du cudi per non correre il rischio di  fare altri danni, come si dice.............La fortuna è donna; se voi ve la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani. Io non vado più a caccia di lucertuli, sopratutto di lucertoli a du cudi.

mercoledì 23 febbraio 2011

Le supplenti del sud che insegnano nel nord con una legge fortemente voluta dalla lega nord saranno rispedite a casa.


La Lega rispedisce a casa i "terroni". Dal prossimo anno scolastico, moltissimi supplenti Meridionali non potranno più lavorare nelle scuole del Nord: una leggina li costringerà a rifare le valigie e a tornare a casa.
Una leggina toglie a molti insegnanti la cattedra nelle scuole delle regioni settentrionali. La norma voluta da un senatore del partito di Bossi è nascosta nel decreto "Milleproroghe" Il governo non sa che pesci prendere, ma al Senato nel frattempo è in discussione il decreto "Milleproroghe". E un senatore della Lega, Mario Pittoni, non si fa sfuggire l'occasione. Propone un emendamento, approvato a Palazzo Madama con il voto di fiducia e ora in discussione alla Camera, che prevede il congelamento delle attuali graduatorie "a esaurimento" fino al 31 agosto 2012 e l'inserimento "a decorrere dall'anno scolastico 2011-2012" nelle graduatorie di dieci-venti istituti, ma solo nella stessa provincia in cui ci si trova inseriti nelle liste "ad esaurimento". Un combinato micidiale, che per Adriana e per migliaia di supplenti "emigrati" significa ritorno a casa e fine di tutti i sogni legati a un lavoro duraturo. Un dramma che investe, tra mille altri, anche Adriana, insegnante palermitana in servizio in un piccolo centro della Toscana. "Ormai la mia vita è qui - racconta - Nonostante i disagi di un clima difficile, mi piace molto lavorare nella mia scuola in mezzo al bosco".
Dopo anni alla ricerca di una sistemazione, a 45 anni decide di fare le valigie per andare al Nord. In Sicilia non era stata certo con le mani in mano. Una decina d'anni fa aveva messo su una ditta di commercio all'ingrosso di supporti informatici, computer e materiale di cancelleria. "All'inizio le cose andavano bene. Fino a quando la grande distribuzione e la crisi non ci hanno messo in ginocchio, costringendoci a chiudere".
Lei però non si scoraggia. Ricorda di avere l'abilitazione all'insegnamento e nella primavera del 2009 fa domanda di inserimento in graduatoria: a Palermo per quella "a esaurimento" e in provincia di Massa Carrara per le "code" e le graduatorie d'istituto. Passano pochi mesi e arriva la prima telefonata. "L'anno scorso ho lavorato da dicembre a giugno in una pluriclasse di scuola elementare - racconta - Quest'anno mi hanno nominato a settembre su sostegno e lavorerò fino a fine anno".
In Lunigiana si trova bene. "Mettere su casa in un paesino di duecento abitanti - racconta - è stato naturale. Mi trovo bene con tutti: bambini, colleghe e gente del posto". Di siciliani, nelle scuole del Nord, ce ne sono tanti. "Non sono andata via da Palermo perché la mia terra non mi piace, ma solo per trovare il lavoro. Ed essere costretta a tornare da una norma discriminatoria mi sembra una follia".
Dopo diversi anni, Adriana pensava di avere finalmente trovato un equilibrio. "Ho potuto fare questo colpo di testa - spiega - perché non sono sposata e non ho figli, ma non è stato facile lasciare a 45 anni gli affetti e le amicizie. Ma cos'altro potevo fare?".

Catanzaro Denunciato per truffa un settantenne che prometteva posti di lavoro nella sua azienda in cambio di 300 euro per la pratica, ma una volta intascati i soldi da vari dissocupati spariva nel nulla.

Avvicinava disoccupati davanti l’ufficio di collocamento di Catanzaro, promettendo posti di lavoro nella sua ditta di pulizie in cambio di 300 euro per avviare la pratica. Poi, una volta intascati i soldi, spariva facendo perdere le sue tracce. Fino all’intervento dei carabinieri che, dopo avere ricevuto alcune denunce, hanno avviato un’attività di indagine che ha permesso di denunciare un settantenne di Catanzaro, P.N., per il reato di truffa. Secondo quanto raccontato da due cittadini di Sellia Marina, che hanno presentato regolare denuncia alla locale Compagnia dei carabinieri, l’uomo si avvicinava alla gente che si recava all’ufficio di collocamento del capoluogo calabrese e qui, con modi cortesi e gentili, prometteva posti di lavoro in cambio dei 300 euro necessari, a suo dire, per la pratica di assunzione. Secondo le testimonianze raccolte, gli uomini del capitano Giovanni De Nuzzo, hanno avviato un’attività di appostamento e osservazione nei pressi dell’ufficio nel tentativo di individuare l’uomo indicato come apparentemente disponibile, educato e ben vestito, sui 65-70 anni. Fino a fotografare un sospetto che è stato poi riconosciuto dalle vittime, rintracciato e denunciato per truffa.
Centro dell'impiego della provincia di Catanzaro

martedì 22 febbraio 2011

La Brigata Catanzaro. Storia di un eroico reparto militare nato a Catanzaro che contribui valorosamente alla vittoria dell'Italia durante il primo conflitto mondiale (prima parte)

Nell’anno dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia diventa doveroso parlare dei tanti piccoli eroi che si sono battuti sino alla morte per ottenere un Italia libera,unita. Più specificatamente parleremo in diversi post della famosa Brigata Catanzaro fondata proprio nella città dei tre colli di cui ne prese il nome, formatosi   prevalentemente da Calabresi,fu decorata con diverse onorificenze tra le quali anche la medaglia d’oro per aver ricacciato gli Austriaci sul monte Mosciagh (episodio riportato anche dalla domenica del Corriere con i disegni di Achille Beltrame) Una storia da leggere con attenzione che sia di orgoglio di popolo quello meridionale,e in modo particolare di noi Calabresi spesso derisi,ritenuti quasi inferiori da chi si crede vero Italiano. Una storia da narrare ai tanti leghisti i quali poco conoscono la storia, quella storia fatta di tantissimi Calabresi che in nome dell'Italia Unita perirono valorosamente. Oggi questi legisti in nome di un ingiusto federalismo vogliono dividere L'Italia. Il ricco nord è diventato tale grazie al lavoro di tanti meridionali..... ma di questo ne parleremo più approfonditamente in un prossimo articolo.
La Brigata Catanzaro , costituita dal 141° Reggimento di Fanteria e dal 142°. Il 14 gennaio 1915, presso il deposito del 48° Rgt. Fanteria, a Catanzaro Marina nasceva il 141° Reggimento Fanteria  Milizia Mobile, mentre il 142° si formò dal deposito del 19° Rgt. Fanteria, a Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia).
Il 1° marzo 1915, la Brigata prese vita a Catanzaro Marina e da «Catanzaro» ne prese il nome. Ebbe assegnate come mostrine i colori rosso e nero, colori che stanno ad indicare “sangue e morte” e da essi sorse il motto, mai smentito, «Sanguinis mortisque colores gestamus: ubique victores» e cioè «Portiamo i colori del sangue e della morte: ovunque vincitori».

Il 141° Rgt. ebbe una prevalente fisionomia calabrese poiché calabresi erano la maggior parte degli elementi che lo costituivano.[4] Questo reggimento, nato nell’imminenza della guerra, fu impegnato per oltre due anni sul fronte più duro, quello del Carso, con la sola eccezione di due brevi parentesi, ad Oslavia, in un periodo particolarmente critico del primo inverno di guerra, e sull’Altipiano d’Asiago, nel momento culminante della Strafexpedition.[5]