mercoledì 6 aprile 2011

Cosenza: un povero disabile veniva ripetutamente violentato e sodomizzato da tredici persone.

Operazione dei Carabinieri a Cosenza. Le persone finite in manette sono accusate dei reati di violenza sessuale aggravata e continuata

Tredici persone, d’età compresa tra i 35 ed i 70 anni, sono state arrestate, ieri mattina, dai Carabinieri del comando provinciale di Cosenza. Le persone arrestate sono accusate dei reati di violenza sessuale aggravata e continuata. I provvedimenti, emessi dal GIP del Tribunale di Cosenza Marletta su conforme richiesta del sostituto procuratore, Tridico, si riferiscono ad indagini iniziate nello scorso novembre relative ad episodi di sevizie e violenza sessuale consumati in danno di un giovane disabile ritardato di mente. Gli abusi si sarebbero protratti per anni. La giovane vittima sarebbe stata sottoposta a sevizie di ogni tipo e costretta ad atti sessuali anche di gruppo. Le indagini sarebbero partite proprio da alcune confidenze rilasciate ai militari dallo stesso disabile, che non sarebbe in grado di discernere tra l’amicizia delle persone che conosceva e i terribili giochi a cui era sottoposto. Le verifiche che i militari hanno dovuto effettuare sono state lunghe e complicate. Ma alla fine, grazie anche a diverse intercettazioni telefoniche ed ambientali, si sarebbe trovata piena conferma a quanto dichiarato dal giovane. Alcuni degli indagati conoscevano la vittima da anni, altri invece l’avrebbero avvicinata solo da poco tempo, grazie ad un turpe passaparola. La vittima degli abusi è un giovane di quasi 30 anni, di cui è stato rivelato solo il nome di battesimo: Andrea. I particolari, nel corso della conferenza stampa sono stati centellinati. Gli arrestati, che al giovane disabile non avevano quasi mai rivelato i loro veri nomi, sono Giuseppe Santoro, alias ‘U Ragioniere, Massimo Lomonaco, alias Arcangelo, Antonio Santoro, alias Antonio Veltri, Antonio Donvito, alias Totonnu, Mario Aiello, Pasquale Andali, alias Pasquale Fabiano, Aldo De Rose, alias Paolo Naccarato, Fernando Mele, Giuseppe Pugliese, alias Giovanni Pinuzzo Di Bartolomeo, Cosimo Pastorello, alias Michele, Vincenzo Gagliano, alias Mastro Vicenzo, Eugenio De Cicco e Franco Adamo Spadafora. Sono tutti di Cosenza e di Rende. I tredici, ai quali sono stati sequestrati pc e diversi oggetti, tra cui un intero carico di mutande, al vaglio degli inquirenti, erano legati dalle loro perversioni. Non sembra che ci sia un capo del gruppo, e quindi non sembrerebbe che il giovane sia mai stato sfruttato a pagamento, ma solo a scopi del tutto personali. Si sta indagando per scoprire se il gruppo....

martedì 5 aprile 2011

Anche Sellia ha festeggiato i 150° dell'unità d'Italia con una manifestazione vicino l'antico ponte medievale



Articoli tratti da "Il Quotidiano della Calabria" e dalla "Gazzetta del Sud"
Per leggere bene i due articoli visualizza l'immagine.


Il comune di Zagarise punta sull'energia pulita del fotovoltaico costruendo il primo impianto sul tetto della scuola.

Panoramica di Zagarise



E' proprio sul tetto di una scuola che sorgerà il primo impianto fotovoltaico di Zagarise.
Realizzato dall’amministrazione comunale, tramite fondi regionali, l’iter di finanziamento del progetto è stato curato direttamente dall’ing. Gianfranco Timpano, consigliere delegato. Grande, in tal misura, la soddisfazione per tale impianto sia da parte dell’ ingegnere Timpano che dalla casa comunale zagaritana. Amministrazione guidata dal sindaco Pietro Raimondo, in altri termini, < grazia ai costi non più sostenuti per l'energia elettrica consumata da tutto l’istituto scolastico e - come si legge in una nota stampa per la vendita dell'energia. in eccesso prodotta dall'impianto fotovoltaico. A quanto pare, si tratta di un impianto da 105.000 euro da realizzare a parziale integrazione del tetto già esistente, utilizzando pannelli fotovoltaici di ultima generazione per una potenza nominale di 19,78 KW, e per una produzione di energia elettrica annua  di circa 33.000 KWh. Questo, comunque, sarebbe solo uno dei tanti progetti presentato

Secondo una ricerca pubblicata sul Sole 24 Ore emerge che la provincia Calabrese dove si registrano maggiori delitti è quella di Catanzaro

Catanzaro palazzo della questura
Vi ricordate sino a pochi anni fa quando si parlava di Catanzaro la si vedeva come un isola felice lontana dalla criminalità, sembrava come se  non si trovava all’interno della Calabria terra bellissima ma che purtroppo la criminalità con a capo la “ndragheta” la fa da padrona. Beh! Quest’isola felice non esiste più o forse non è mai esistita, basta leggere la ricerca pubblicata ieri dal Sole 24 ore fa emergere quella di Catanzaro, come la provincia dove si registrano maggiori delitti, a livello regionale. Il dato che riguarda la provincia di Catanzaro, riferito al primo semestre del 2010, è pari a 19,6 reati ogni 1.000 abitanti.
Segue poi la provincia di Vibo Valentia (16,4), Reggio Calabria (15,9), Cosenza (15,1) e Crotone (12,5). Tra le cinque province calabresi solo per Catanzaro e Cosenza il trend dei reati risulta essere in crescita.
La ricerca fornisce anche dei dati per quanto riguarda i reati commessi nei confronti delle imprese. Crotone e Vibo Valentia sono le province con il minor numero di furti negli esercizi commerciali. Per quanto riguarda il danneggiamento di attività commerciali tramite incendio la maglia nera per le province calabresi è stata assegnata a Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Dall’ultimo rapporto dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp) sui dati del primo semestre 2010 forniti dal ministero dell’Interno, e pubblicato dal 'Il Sole 24 ore' emerge anche che le imprese di Caltanissetta e Vibo Valentia sono quelle che più hanno a che fare con il reato di 'danneggiamento seguito dall’ incendio. Per il sociologo Maurizio Fiasco, che ha curato la ricerca, "L'apporto della...

lunedì 4 aprile 2011

Con una Cerimonia presieduta dall'Arcivesco Monsignor Ciliberti sono stati ordinati quattro sarcerdoti e due diaconi tra i quali i due Selliesi Don Nicola Coppoletta e il diacono Fabrizio Fittante. Auguri!




Dopo i vari episodi di microcriminalità verificatosi a Taverna e nel comprensorio identificati cinque donne di etnia Rom

Dopo i vari episodi di microcriminalità che hanno interessato Il comune di Taverna ma anche il comprensorio, sono state prontamente avviate una serie di controlli atti nel prevenire ed eventualmente individuarne gli autori. In questi giorni cinque donne di  etnia rom sono state fermate dagli uomini della locale stazione dei carabinieri guidata dal Maresciallo Giancarlo Coluccia le quali si trovavano a girovagare nella cittadina, una di loro è stata invitata in caserma per verificarne la sua posizione attinente al furto di cui è stata vittima una signora anziana. Un segnale importante per dare tranquillità ai vari residenti dove serpeggia una crescente preoccupazione  dopo i vari episodi cercando di prevenire nuovi furti  di abitazioni e attività commerciali come l’ultimo  tentano furto in pieno giorno sulla via principale di Taverna  ai danni di un tabaccaio  ( dove ne abbiamo parlato  Qui )  
Taverna CZ