Come avrete letto, il quorum è stato raggiunto, superando il 57%, e i sì ai quattro quesiti - i due sull'acqua pubblica, quello sul ritorno al nucleare e quello sul legittimo impedimento - hanno ampiamente superato il 90%. La Calabria - alla fine, nonostante tutto è riuscita a raggiungere il 50+1, superando di poco il 50,3% ma confermandosi regione nella quale si è votato di meno.
mercoledì 15 giugno 2011
I dati sul referendum 2011 in Calabria
E' stata del 50,37% la percentuale dei votanti che si è recata alle urne in Calabria per votare ai referendum. In particolare l’affluenza più alta si è registrata nella provincia di Cosenza con oltre il 52% mentre la maglia nera regionale per il numero di votanti è per la provincia di Crotone dove hanno votato una media del 45,10%.
Come avrete letto, il quorum è stato raggiunto, superando il 57%, e i sì ai quattro quesiti - i due sull'acqua pubblica, quello sul ritorno al nucleare e quello sul legittimo impedimento - hanno ampiamente superato il 90%. La Calabria - alla fine, nonostante tutto è riuscita a raggiungere il 50+1, superando di poco il 50,3% ma confermandosi regione nella quale si è votato di meno.
Come avrete letto, il quorum è stato raggiunto, superando il 57%, e i sì ai quattro quesiti - i due sull'acqua pubblica, quello sul ritorno al nucleare e quello sul legittimo impedimento - hanno ampiamente superato il 90%. La Calabria - alla fine, nonostante tutto è riuscita a raggiungere il 50+1, superando di poco il 50,3% ma confermandosi regione nella quale si è votato di meno.
lunedì 13 giugno 2011
sabato 11 giugno 2011
Andiamo tutti a votare per il referendum di domenica 12 e lunedì 13......Io andrò a votare , io voterò 4 SI
Nonostante la poca informazione in materia, i prossimi 12 e 13 giugno si potrà votare per i referendum che dovrebbero, salvo annunci dell'ultima ora dovuti alla decisione del Governo di fare marcia indietro sul nucleare, essere 4; si voterà per abrogare la legge già approvata in Parlamento su acqua, nucleare e legittimo impedimento.
Vi ricordiamo che scegliendo il SI si dichiara di voler cambiare le leggi approvate mentre scegliendoil NO di lasciare tutto com'è.
Di seguito i 4 quesiti proposti:
1) Privatizzazione dell'acqua, primo quesito su “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione”: la proposta è l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Secondo la legge la gestione del servizio idrico puo' essere affidata a soggetti privati attraverso gara o società a capitale misto pubblico-privato in cui il privato viene scelto attraverso gara e detiene almeno il 40% del capitale.
2) Privatizzazione dell'acqua, secondo quesito su "Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma”: la proposta è l'abrogazione dell'articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 per quel che riguarda la parte che sostiene che "la tariffa per il servizio idrico va determinata in base all'“adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. In sostanza secondo la legge approvata un gestore puo' caricare sulla bolletta fino al 7% in più senza che questo venga investito per migliorie sull'infrastruttura.
3) Energia nucleare, terzo quesito su “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”: la proposta è l'abrogazione del "decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare".
4) Legittimo impedimento, quarto quesito ovvero "abrogazione dell'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l'articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza".
Vi ricordiamo che scegliendo il SI si dichiara di voler cambiare le leggi approvate mentre scegliendoil NO di lasciare tutto com'è.
Di seguito i 4 quesiti proposti:
2) Privatizzazione dell'acqua, secondo quesito su "Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma”: la proposta è l'abrogazione dell'articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 per quel che riguarda la parte che sostiene che "la tariffa per il servizio idrico va determinata in base all'“adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. In sostanza secondo la legge approvata un gestore puo' caricare sulla bolletta fino al 7% in più senza che questo venga investito per migliorie sull'infrastruttura.
3) Energia nucleare, terzo quesito su “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”: la proposta è l'abrogazione del "decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare".
4) Legittimo impedimento, quarto quesito ovvero "abrogazione dell'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l'articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza".
giovedì 9 giugno 2011
Tante polemiche per lo spot pubblicitario della Regione Calabria costato ben 2,5 milioni di euro che hanno come protagonisti i Bronzi di Riace
torno a ripetere, positivo per la nostra regione. Ma da qui a dire che i due Bronzi sono “tamarri” o che li abbiamo offesi o dissacrati credo ce ne corre”. Una polemica, dunque, lontana dall’essere superata e che sicuramente non tarderà ad interessare anche la seconda parte dello spot previsto per la montagna.
mercoledì 8 giugno 2011
Racconti calabresi. A fortuna e u galantomu ( la fortuna e il galantuomo)
Una volta s' incontraro la Fortuna e il Galantuomo e si misero adiscorrere. Mentre la Fortuna diceva che la fortuna fa danaro, il Galantuomo le ribatteva che il danaro fa danoro. Ma la Fortuna gli disse: "sai cosa puoi fare? regala cento ducati a questo cordaio e vediamo se fa fortuna".Il Galantuomo gli regalò cento ducati e il cordaio se li presee, dalla contentezza che aveva per quel danaro, buttò l'accetta lontano lontano e se ne andò al suo tugurio. Alla moglie non disse niente. Prese una pignatta, vi infilò i cento ducati che coprì con la cenere e poi uscì. Dopo che fu uscito, si trovò a passare di là un pignataro che diceva:" chi cambia pignatte vecchie con le nuove?" La moglie del cordaio sentì e lo chiamò e cambiò la pignatta. Ma come vide che dentro c'era cenere disse al pignataro: "aspettate che butto via la cenere". E il pignataro: " no, lasciate che la butto io". Prese la pignatta e se ne andò. Come andò a buttare la cenere, vide i ducati. Prese e nascose in un buco di un vecchio casolare la pignatta con tutto il danaro. Quando il cordaio si ritirò a casa non vide la pignatta. Domandò alla moglie che ne aveva fatto;La moglie gli rispose che l'aveva scambiata con una pignatta nuova. Egli si arrabbiò e uscì. Di nuovo s'incontrarono la Fortuna e il Galantuomo e domandarono al cordaio cosa aveva fatto del danaro. Il cordaio raccontò il fatto così com' era andato. La Fortuna disse allora al Galantuomo:" lo vedi che la fortuna fa danaro?" "come?!" fece il Galantuomo. " Questo è uno stupido che certo non poteva fare danaro. Altrimenti non li avrebbe messi nella pignatta e non li avrebbe coperti di cenere"."Va bene!" disse la Fortuna. "Sai cosa puoi fare? dagli altri cento ducati e vediamo se fa fortuna". Prende, il Galantuomo, e gli da altri cento ducati. Il cordaio li prende e se l'infila in tasca e se ne va al bosco per fare legna. Appena arrivò, si tolse la giacca e la mise in terra. Mentr'era lontano, scende un uccello rapace e gli prende la giacca. Quando il cordaio tornò e non vide la giacca, tutt'arrabbiato se ne andò a casa. Lungo la strada incontrò la Fortuna e il Galantuomo e raccontò loro il fatto. Allora la Fortuna si gira e dice al Galantuomo " lo vedi che la fortuna fa danaro?". Il Galantuomo diceva di no e la Fortuna ripeteva di si. Alla Fine la Fortuna diede al cordaio una palla di piombo e gli disse:" bada di saperla tenere". Il cordaio la prese e se ne andò. Arrivò a casa e buttò quella palla di piombo in una cassa. Dopo alcuni giorni a un marinaio mancava piombo per mandare le reti a fondo. Pensò di andare dal cordaio. Ci andò e appena entrò gli disse :" compare, mi manca un poco di piombo per far calare la rete in mare. Se ne avete voi e me lo date, mi fate un piacere". Il cordaio si ricordò della palla della fortuna. La prese e gliela diede. Il marinaio contento gli disse: " Vi ringrazio, compare, e dei pesci che prendo ve ne d0o la parte". Il giorno appresso questo marinaio buttò la rete in mare e quando fu l'ora incominciò a tirare. Tira tira, pescò un solo pesce che era grande. Come lo vide, il marinaio si disse: " adesso come faccio col compare?!! Gliel' ho promesso e glilo devo dare". Prende e gli porta il pesce. Il cordaio non lo voleva; ma il marinaio tanto gli disse, che alla fine se lo prese. Dopo che il marinaio se ne fu andato, il cordaio spacco il pesce e dentro vi trovò un nido che era così bello che pensò di portarlo alla regina. Glielo portò infatti, e la regina gli diede un borsone pieno di danaro. Avuto questo danaro, il cordaio pensò di comprare un fondo (proprietà terriera). Dopo che l' acquistò ci stava sempre là a lavorare. Un giorno il figlio alza gli occhi e vede un nido su un albero. Disse al padre :" tata,tata, guarda quel nido! Adesso salgo e lo prendo". Il padre non voleva, ma il figlio salì e lo prese. Lo prese e cos' era? Era la giacca che era stata rubata dall' uccello rapace. Appena il cordaio la vide saltò dalla contentezza, perchè dentro la tasca trovò i cento ducati. Li prese e stavolta li tenne ben custoditi. Intanto coltivava il fondo e un giorno il cordaio disse ai suoi figli: "Adesso dobbiamo fabbricare per avere una casetta". Per fabbricare la casetta, cominciarono a demolire il vecchio casolare che c' era là nel fondo. Dopo che l' acquistò, ci stava sempre la a lavorare . Mentre demolivano questo casolare vide in un buco una vecchia pignatta e lui capi' subito che era la sua. La prese e vi trovò anche i cento ducati. Tutto contento....
martedì 7 giugno 2011
In Calabria il lavoro si trova in una situazione drammatica, secondo la CISL serve urgentemente una forte accellerazione oppure il tutto diverrà insostenibile
La Cisl calabrese esprime forte preoccupazione per la situazione di grave difficoltà in cui continua a versare la nostra regione, così come confermato da tutti gli indicatori statistici: Pil (metà rispetto a quello del Centro-Nord) disoccupazione oltre il 12%, tasso di occupazione del 42%. Il ricorso alla cassa integrazione nel 2010 è quasi raddoppiato rispetto al 2009 con oltre 11 milioni di ore utilizzate”. Lo ha affermato il segretario della Cisl Calabria Paolo Tramonti nel corso della manifestazione che si è svolta a Lamezia Terme, alla quale hanno preso parte centinaia di lavoratori, pensionati, cittadini, rappresentanti economici e sociali provenienti da tutta la Calabria. Al centro del dibattito i temi della riforma fiscale, la legge quadro per la non autosufficienza, la lotta agli sprechi, il lavoro e la crescita per la Calabria in preparazione della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 18 giugno. “Come se non bastasse - ha aggiunto Tramonti - per alcuni comparti, come la scuola, si preannunciano ulteriori tagli: 785 posti di lavoro in meno con l’inizio del nuovo anno scolastico”. Secondo il segretario della Cisl occorre al più presto mettere in campo “una forte terapia d’urto ed in questo senso vanno accelerati i tempi per l’avvio del Piano per il Sud al cui interno inserire uno specifico “Tavolo Calabria” aperto al contributo delle parti economiche e sociali e di tutti i livelli istituzionali nazionali, regionali e locali che metta al centro alcune priorità, quali: fiscalità di vantaggio, infrastrutture, investimenti, politiche industriali, miglioramento dei servizi pubblici, legalità”. In questo senso per la Cisl è necessario velocizzare procedure e tempi per l’erogazione dei fondi strutturali - Por 2007/2013, accelerando programmi e progetti da concentrare su tre grandi aree di intervento, infrastrutture, investimenti e sviluppo, al fine di avviare reali condizioni di crescita e di sviluppo per i nostri territori. Sulla sanità la Cisl, pur convenendo sulla necessità di attuare provvedimenti strutturali per il rientro dal deficit, rivendica un sistema della assistenza sanitaria in grado di assicurare ai calabresi il sacrosanto diritto alla salute. Gli aspetti prioritari per la Cisl sono: la riorganizzazione della rete ospedaliera e realizzazione dei nuovi nosocomi, il potenziamento della medicina territoriale, il riequilibrio tra i sistemi pubblico e privato, l’integrazione dei servizi socio-assistenziali, la creazione dei centri di eccellenza, la salvaguardia e tutela
dell’occupazione anche attraverso la riqualificazione delle risorse umane. Preoccupa la gestione della fase attuale per lo svuotamento di alcuni presidi senza al contempo aver sviluppato un sistema di assistenza territoriale e di emergenza-urgenza in grado di dare risposte immediate ai cittadini. Tramonti si è inoltre soffermato sul depauperamento del già fragile tessuto produttivo della nostra Regione e in questo senso ha espresso forte preoccupazione per quanto sta avvenendo al Porto di Gioia Tauro per il quale, anche a seguito dell’annunciato abbandono di Maersk, “si impone la necessità di creare quelle condizioni in grado di rilanciarne la funzione strategica nel sistema portuale italiano e in quello euro mediterraneo: in questa ottica è auspicabile che l’atteso incontro a livello governativo possa sortire concrete soluzioni per la salvaguardia dei posti di lavoro e per dare impulso ad azioni mirate a valorizzare le potenzialità di tutta l’area portuale e retro portuale”. Per quanto riguarda le politiche per il lavoro la Cisl chiede il varo di un Piano occupazionale pluriennale mirato alla riqualificazione e/o riconversione professionale dei lavoratori collocati negli ammortizzatori sociali, alla trasformazione dei rapporti di lavoro precari in stabili, all’emersione e regolarizzazione dei tanti lavoratori in nero, alla creazione di nuovi posti di lavoro.
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