domenica 4 dicembre 2011

Ricette tipiche Calabresi pasta e vrocculi (pasta e broccoli )



Alcune testimonianze riferiscono che sia i cavoli che i broccoli erano ben noti fin dai tempi antichi; il cavolo in particolare, era sacro per i Greci ed i Romani che ne facevano uso per curare diverse malattie e addirittura lo consumavano crudo prima dei banchetti per consentire all’organismo di assorbire meglio l’alcool. Con il passare del tempo, i cavoli e i broccoli si sono diffusi sempre di più e la loro presenza sulle mense è notevolmente aumentata proprio grazie alle loro innumerevoli qualità e per tantissimi anni sono stati considerati un cibo ideale nei periodi difficili. Forse l’unico elemento negativo insito in questi ortaggi è lo sgradevole odore emanato durante la cottura: ciò e dovuto allo zolfo in essi contenuto in discreta quantità. Come evitare l’odore cattivo? Semplicemente spremendo un limone nell’acqua di cottura. Sicuramente la cottura a vapore è quella che meglio di altre è in grado di esaltare il sapore dei broccoli e preservare inalterate tutte le proprietà salutari e nutritive.
I broccoli sono ortaggi ricchi di sali minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio), vitamina C, B1 e B2; fibra alimentare; tiossazolidoni, sostanze che si sono dimostrate particolarmente efficaci nella cura della tiroide. Inoltre contengono sulforafano, una sostanza che non solo previene la crescita di cellule cancerogene ma impedisce anche il processo di divisione cellulare con conseguente apoptosi (morte cellulare). Il sulforafano, insieme agli isotiocianati, esplica azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, polmonari e del seno. Hanno anche un potere antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo. Sono indicati nei casi di stitichezza cronica per l’enorme ricchezza di fibre vegetali. Inoltre, gli specialisti consigliano il loro consumo per l’alto potere antiossidante in essi contenuto che aiuta a rafforzare le difese immunitarie e spesso viene suggerito per combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando fastidiose gastriti ed ulcere. I broccoli, come tutti i vegetali, combattono la ritenzione idrica poiché aiutano l’organismo a disintossicarsi e ad eliminare prodotti chimici nocivi pericolosi. Infine, riducono il rischio di cataratta e proteggono dall’ictus. Per il loro potere saziante e poco calorico, come già accennato, sono molto indicati nelle diete dimagranti. Sebbene i broccoli vengano considerati ortaggi ipocalorici, sono molto efficaci nelle situazioni di estremo affaticamento e di carenze vitaminiche e utili nelle situazioni di estremo nervosismo ed eccessiva irritabilità.
Di seguito una gustosa ricetta con i vrocculi

sabato 3 dicembre 2011

Un buon bicchiere di vino rosso vero elisir dello star bene


Il vino rosso possiede naturali capacità antinfiammatorie. Non si finisce mai di scoprire le molteplici proprietà benefiche derivanti da un'assunzione moderata e costante nel tempo dello squisito succo della vite: si sapeva già che combatteva l'invecchiamento, l'aterosclerosi, l'ictus, l'infarto, alcuni tipi di cancro e il colesterolo, era noto che poteva risvegliare il buonumore e il desiderio sessuale, ora si scopre che contiene sostanze antinfiammatorie naturali.

Il resveratrolo è un antiossidante che si trova nella buccia dell’acino d’uva, quindi lo troviamo nel vino, ma anche molte piante lo producono per difendersi dall’attacco di funghi o batteri. In realtà si tratta di un fenolo al quale vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, antitumorali e di fluidificazione del sangue.
Ora la ricerca dell'Università di Maastricht, pubblicata da Cell Metabolism, riferisce delle conclusioni per cui il resveratrolo riduce i fenomeni di ipertensione e gli zuccheri nel sangue.
Sono stati 11 i volontari che si sono sottoposti allo studio, tutti uomini e tutti obesi con alto rischio di contrarre la sindrome metabolica. In altre parole le persone coinvolte rischiavano ictus, infarto e diabete tipo 2.Ai volontari sono stati somministrati per un mese 150 mg quotidiani di resveratrolo con il risultato, in tutti e 11, di una riduzione dei grassi epatici, della pressione sistolica e degli zuccheri nel sangue. I ricercatori riferiscono che gli effetti sono paragonabili a quelli di una dieta stretta con esercizio fisico associato.
Il resveratrolo si trova in alcuni frutti di bosco, come lamponi e mirtilli, e nella buccia dell'uva: maggiori quantità di questa salutare molecola sono contenute nel vino rosso rispetto al bianco.
Le proteine infiammatorie fosfolipasi D e sfingosina sono collegate a infezioni che possono arrivare a essere anche molto gravi e potenzialmente mortali se non trattate per tempo, coma la setticemia. Gli studiosi pensano che i benefici antinfiammatori del vino potrebbero rivelarsi utili nel combattere artriti, sindrome del colon irritabile e diabete.
Ma come hanno fatto gli scienziati a scoprire queste virtù antinfiammatorie del vino? Sono stati condotti dei test su alcune cavie: in esse prima sono stati provocati dei processi infiammatori e poi sono state sottoposte a un trattamento con resveratrolo. Gli animali trattati con resveratrolo sviluppavano infiammazioni meno severe e aggressive rispetto alle bestiole non trattate. Volendo capire il motivo di quest'effetto del resveratrolo, i ricercatori hanno analizzati i tessuti delle cavie, riscontrando come quella particolare sostanza del vino riducesse la formazione delle proteine coinvolte nell'infiammazione, cioè la sfingosina e la fosfolipasi

Ricostruita la mappa completa del Dna su una donna di 115 anni......Il segreto della longevità è più vicino

E' stata ricostruita la mappa completa del Dna di un'ultracentenario:
una donna di 115 anni in buone condizioni di salute e senza alcun segno di demenza senile. La notizia e' stata diffusa in Canada, nel convegno della Societa' americana di genetica umana che si e' svolto a Montreal, da un gruppo di ricerca olandese, dell'universita' di Amsterdam.
I genetisti, coordinati da Henne Holstege, stanno ora studiando il Dna della donna a caccia dei geni capaci di proteggere da malattie neurodegenerative legate all'invecchiamento, come l'Alzheimer. I dati sono in via di pubblicazione su una rivista scientifica.
La donna, la cui identita' e' segreta, e' indicata con la sigla W115 ed e' finora la persona piu' anziana della quale sia stata completata la mappa genetica. Prima di morire aveva deciso di donare il suo corpo alla scienza. Al momento nel suo Dna sono stati rilevati alcune particolarita' piuttosto rare, probabilmente fattori che hanno protetto la donna sia dalla demenza sia da altre malattie legate all'avanzare dell'eta'. L'ipotesi dei ricercatori e' che il suo codice genetico possa contenere istruzioni capaci di assicurare una vita lunga e in buona salute.La donna era vissuta in buona salute fino all'eta' di 100 anni, quando....

giovedì 1 dicembre 2011

Pensieri,idee,suggerimenti..... ad alta voce su Sellia il borgo più bello che ci sia.

 Un pensare ad alta voce riportando sul blog alcune considerazioni sul nostro amato borgo.
Come forse  sapete io AMO SELLIA, amo la sua storia, i suoi vicoli, le sue tradizioni, i suoi abitanti che da sempre (ultimamente un pò di meno ) si sono sempre contradistinti come popolazione solidare,ospitale,armoniosa,unita.Sellia vanta una storia millenaria la quale anche dopo i vari cataclismi naturali e non, ha sempre rialzato la china, è sempre risorta dalle sue ceneri come un araba fenice. Basti ricordare il tremento cataclisma del 1783 quanto quasi l'intero paese venne inghiottito da una spaventosa e terribile frana andando definitivamente persi tante testimonianze storiche, tante richezze architettoniche. oppure più recentemente nel 1943 quando in più punti e in giorni diversi molte abitazioni crollarono creando un forte ferita al tessuto dell'antico borgo.  In questi due cataclismi in epoche diverse Sellia ha perso oltre del 50% delle sue ricchezze storiche  dall'antico Castello, a due chiese, ad un convento, a diversi palazzi come l'imponente sede Baronile. Eppure Sellia non si è mai arresa, non è mai perita; certo gravemente ferita con tremende ciccatrici che sono rimaste indelebili, ma perire mai, la caparbietà ( altra qualità superlativa della popolazione Selliese della quale ormai se ne sono perse le traccie) la caparbietà dicevamo ha portanto a non gettare la spugna cercardo di farsi forza di sentirsi parte viva di una comunità che voleva guardare avanti, certo la ricostituzione a portato a molti errori ma si potevano dare le attenuanti generiche dovute al fatto che si operava in una situazione d'emergenza dove si guardava poco nel cercare di salvare ciò che era rimasto. Oggi abbiamo poche attenuanti, anzi diciamola tutta: oggi non abbiamo nessuna attenuante siamo tutti colpevoli  ( almeno in questo ci ritroviamo tutti uniti) colpevoli di veder morire giorno per giorno il nostro paese, la nostra identità come comunità, non alzando un dito anzi quando alziamo un dito lo facciamo per affossarla ancora di più ( stiamo forse diventando dei sadici?) Ci ritroviamo divisi in tutto ormai si sta spegnendo ogni momento di aggregazione collettiva. In quest'ultimo periodo  il tutto si è incredibilmente accentuato, rimarcarto arrivando ad essere divisi anche nella nostra indiscussa fede relegiosa ( questo perchè  va bene a te non va bene a me e viceversa) insomma stiamo raschiando il fondo del barile.Ben vengono le varie iniziative di aggregazione come il Presepe vivente bella iniziativa dove tutti dovremmo parteciparvi nel cercare di ristabilire momenti importanti di aggregazione.  Certo qualcuno potrà dire non saranno certo le tue parole a far cambiare qualcosa ma intanto iniziamo a parlarne perchè non so se ve ne siete accorti ma tutte queste divisioni sono sorte perchè non parliamo più, non ci confrontiamo più, avere vedute diverse è segno di democrazia, dialogando anche animatamente ma sempre con il massimo rispetto ci porta a prendere giuste  decisioni, l'importante è mettere a caratteri cubitali il problema principale che è la rinascita di Sellia.

L’antico borgo di Sellia durante il mese di Dicembre


Il mese di Dicembre (ultimo mese dell’anno) era il mese più suggestivo,più incantevole di tutto l’anno
Già durante i primi giorni vi era tutto un fervore per preparare a dovere la feste del santo patrono San Nicola la quale spesso veniva festeggiata assieme a quella dell’Immacolata. Tutto il paese di addobbava a festa con molte luminarie lungo la via principale dove si posizionavano anche i vari mercanti che arrivavano da tutta la regione. La chiesa veniva ornata a festa con il parato rosso che veniva sistemato lungo la navata centrale, per l’occasione arrivavano anche dei sacerdoti che aiutavano l’Arciprete nelle varie funzioni. Tutti aspettavano questa festa soprattutto i bambini perche un  antico detto diceva: “sinu a Santu Nicola mancu na ficu si prova” i ficu tosti erano una vera prelibatezza da custodire per le grandi occasioni, un altro detto diceva:  “A Santu nicola ogni cavuna sona” voleva dire che in questo periodo iniziavano le fitte piogge ed ogni piccola sorgiva ritornava a portare molta acqua. I ragazzi in piazza iniziavano a fare un grande recinto con i “Jnostrari” rami di ginestra dove al suo interno venivano sistemati le varie stroppe”  per il grande fuoco della vigilia di Natale dove ognuno portava anche un piccolo ceppo di legno per riscaldare la nascita di Gesù Bambino. Solo dopo la mezzanotte poteva iniziare la strina che di solito veniva cantata alle giovani coppie che si erano sposate durante l’anno. Nel sontuoso pranzo di Natale le varie pietanze tipiche del posto la facevano da padrone non potevano assolutamente mancare i “cipulli l’allaquati” i luppini, i torroni tosti fatti in casa, i tardilli,i crucetti, ecc.. Il panettone veniva visto con diffidenza il quale veniva portato dai parenti emigrati al nord,