lunedì 30 gennaio 2012

Racconti calabresi. U palummu ( il colombo) prima parte

la fanciulla presso il fuoco gif animata
Un mercante aveva tre figlie
due delle quali erano brutte ed un’altra era invece bellissima. Le due figlie brutte per invidia maltrattavano la bella e la confinavano davanti al fuoco chiamandola Cenerentola.
Un giorno il padre, prima di partire per un lungo viaggio chiese alle figlie quali doni volessero. Le figlie vanitose scelsero vesti e gioie; Cenerentola, invece, disse di volere tre pomi dall’aranceto del re e aggiunse ancora che sarebbe potuto naufragare in mare in caso di dimenticanza. Le sorelle la rimproverarono aspramente ma il padre che l’amava le fece zittire. Poi le abbracciò e partì.
Vide genti e terre nuove. Comprò i doni per le due figlie brutte, ma si dimenticò infine della richiesta di Cenerentola. Solo mentre la nave era già in mare veleggiando, se ne rammentò, mentre erano a poca distanza dalla riva; cominciò a soffiare un vento impetuoso, che sembrava travolgere la nave. Il pilota impaurito allora domandò se mai alcuno non avesse adempiuto a qualche voto per il quale pesasse su tutti l’ira del cielo. E il mercante si ricordò della figlia e dell’imprecazione, e, con l’animo addolorato, si fece trasportare alla riva. Ed il vento tacque e il mare tornò tranquillo.

I paesi della provincia: Gasperina



domenica 29 gennaio 2012

Terza edizione del premio provinciale "Parole al Vento" organizzato dalla Biblioteca "Bruno Chimirri"


Ai nastri di partenza “Parole nel Vento”, il premio letterario organizzato dalla Biblioteca provinciale Chimirri giunto quest’anno alla sua terza edizione
 
E’ stato pubblicato infatti il bando del concorso, riservato a opere inedite in lingua italiana proposte sotto forma di narrativa e aperto a tutti coloro che abbiano compiuto almeno 18 anni di età. 
Confermata la partecipazione di Antonio D’orrico. Sarà ancora la firma prestigiosa firma del Corriere della Sera a presiedere una Giuria composta, come nelle prime due edizioni, da autorevoli rappresentanti del mondo culturale italiano.
Invariata la formula del concorso, che prevede oltre a premi in denaro anche la pubblicazione e la diffusione sul circuito nazionale dell’opera vincitrice da parte della casa editrice Iride del gruppo Rubbettino, mentre come nelle annualità precedenti si rinnova poi l’attenzione al territorio. Una sezione speciale del premio è infatti dedicata a coloro i quali ambienteranno  le loro opere nella città di Catanzaro o nel territorio della sua provincia;  anche in questo caso è prevista la pubblicazione dell’opera vincitrice.

Parole nel Vento - osserva il presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro - è ormai un appuntamento particolarmente atteso e una delle iniziative di punta della nostra programmazione culturale. La scelta di cimentarsi in ambito letterario poi non è certo casuale. L’obiettivo è per un verso quello di favorire la promozione della lettura e dall’altro di sottolineare il ruolo di Catanzaro e della sua provincia come centri di produzione culturale. In questa chiave è davvero significativa la collaborazione della casa editrice  Rubbettino e la partecipazione alle operazioni di giuria di intellettuali e apprezzate personalità in ambito letterario. La conferma di Antonio D’orrico nel ruolo di presidente, ha poi il senso di dare continuità e conferire sempre maggiore autorevolezza a un Premio che guarda lontano e ambisce a una sempre maggiore radicalizzazione, tanto nel territorio calabrese che oltre i confini della nostra regione”.

Anche quest’anno la serata finale, a primavera inoltrata, prevede una cerimonia di premiazione in una cornice bella e suggestiva. Dopo l’esordio a Squillace e la magia dello scorso anno nel centro storico di Cropani, anche in questa edizione  sarà uno dei borghi più belli della provincia catanzarese a ospitare un evento importante al quale è prevista la partecipazione di centinaia di autori. 

sabato 28 gennaio 2012

Taverna mamma Valeria dopo la decisione della Corte d'Appello ritorna a sperare. A Fossato per 50 ragazzi corsi gratuiti

 


Domenico Cristofaro sfrutta il riciclo della sansa esausta dell'olio d'oliva per produrre pannelli per pavimentazioni che si possono ricilcare all'infinito

A Polistena, nella Piana di Gioia Tauro e alle pendici dell’Aspromonte, esiste una realtà imprenditoriale all’avanguardia a livello internazionale

riutilizza la sansa esausta – cioè il sottoprodotto del processo di estrazione dell’olio di oliva, composto dai residui di polpa, bucce e frammenti del nocciolino delle olive – per produrre pannelli per pavimentazioni interne e esterne. Questi pannelli ecologici sono molto simili a quelli in legno o ai laminati, dal punto di vista estetico, ma sono molto più resistenti e impermeabili, non contengono sostanze nocive e sono riciclabili all’infinito e possono essere utilizzati per arredi urbani e scolastici, percorsi pedonali, soppalchi, strutture balneari, allestimenti fieristici, pianali di container e di veicoli industriali.
La Calabria trabocca di sansa esausta: solo nella Piana se ne producono, ogni anno, circa due milioni e mezzo di quintali, ma di solito viene utilizzata al posto dei pellet nelle stufe oppure per produrre un olio a basso prezzo e senza alcuna qualità. L’idea di usare la sansa esausta in modo innovativo nasce sin dal 1994 grazie ad un’intuizione di Domenico Cristofaro, “geometra-imprenditore”, come lui stesso ama definirsi, che provò a mescolarla con il prolipropilene (vergine o riciclato, come gli scarti della lavorazione dei pannolini per bambini e i vasetti di yogurt vuoti). Dopo anni di ricerca e sviluppo, passati mettere a punto la miscela più adatta, nel 2000 il progetto di Cristofaro diventa realtà e nasce ECOPLAN . La linea di produzione dei pannelli ecologici viene definitivamente messa a punto nel 2007 e, oggi, l’azienda sta raccogliendo le prime soddisfazioni e riconoscimenti importanti (come il premio di Legambiente e Libera ).
La miscela, brevettata e battezzata “ECOMAT”, non contiene alcuni tipo di colla, perciò non emette formaldeide, né sostanze potenzialmente cancerogene o nocive per la salute. I pannelli sono molto più resistenti del legno agli agenti atmosferici e chimici, per realizzarli non viene abbattuto un solo albero e sono riciclabili all’infinito. Ecoplan, infatti, ritira e ricicla tutti i suoi prodotti alla fine del ciclo di vita, raggiungendo due obiettivi importanti: abbattere i costi di acquisto di materie “prime” e “seconde” ed evitare ai propri clienti i problemi legati allo smaltimento. Ma l’elemento chiave di tutto sta nel raffreddamento degli impianti, che avviene a ciclo chiuso: questo significa che non ci sono acque reflue di produzione e che tutti gli scarti di produzione vengono macinati e re-immessi nel ciclo produttivo, cioè, in pratica, per la produzione dei pannelli non viene generato alcun tipo di rifiuto.

I paesi della provincia Feroleto