domenica 19 febbraio 2012
Dopo 10 anni che giocava nella serie A femminile di calcio calciatrice si fa suora: "Mi ha convocato Dio"
Per dieci anni ha giocato nella serie A femminile di calcio e la Nazionale rumena la cercava. Poi, la vocazione. Ora insegna calcio ai bambini
La prima volta che finì in panchina, per colpa di un infortunio, Emilia aveva 18 anni e da 7 giocava in serie A. Nata nello stesso Paese della ginnasta Nadia Comaneci, come lei già da ragazzina ha toccato i vertici dello sport: «non esistevano categorie separate: se eri bravo, ti prendevano e ti facevano giocare». Mancina come il Maradona dei Carpazi Gheorghe Hagi, suor Emilia ha all'attivo 25 gol. Una volta segnò da 32 metri: «Non mi accorsi che la palla era entrata - racconta - Quando tutte le compagne gridarono capii che si era infilata nel sette». Poi la chiamata, non dal ct della Nazionale, ma per qualcosa di più profondo: «Mi presentai all'istituto, in Romania, in un giorno di pioggia: avevo una coda come Roberto Baggio, fradicia». La piccola scuola calcio (nome: 'Tre Arcangelì, come l'unità pastorale in cui si trova) «è un modo per far incontrare il Signore - spiega - È un momento in cui si parla di nuova evangelizzazione, no?».
Infatti suor Emilia ora vuole incontrare padre Nike,don Maurizio De Sanctis, ex ballerino e ora vulcanico parroco di una chiesa di Livorno. «Quando sono arrivata....
sabato 18 febbraio 2012
Tentato abuso d'ufficio per il governatore della Calabria Scopelliti
Invito a comparire davanti ai magistrati, il prossimo 23 febbraio, per il presidente della Regione. Nei confronti di Scopelliti, il pm Dominijanni ipotizza il tentato abuso d'ufficio
L'avviso a comparire per Scopelliti |
Per gli accordi firmati con le strutture della sanità privata, il 10 agosto del 2010 e il primo giugno del 2011, sono indagati il governatore Scopelliti e Franco Zoccali, «il primo come presidente della giunta regionale e commissario ad acta, il secondo quale istigatore». Secondo l’accusa avrebbero violato le norme che prevedono «l’obbligo di sottoposizione degli atti che incidono sul Fondo sanitario regionale al preventivo parere dei ministeri dell’Economia e della Salute (il cosiddetto Tavolo Massicci)». Firmando quel “patto di legislatura”, scrivono gli inquirenti, avrebbero compiuto «atti idonei diretti in modo non equivoco a procurare alla predetta Aiop un ingiusto vantaggio patrimoniale e ad arrecare altresì alla Regione Calabria un danno ingiusto derivante dalla mancata erogazione dei fondi statali spettanti alla predetta Regione relativi al comparto sanitario». Un evento, però, che non si è verificato «per l’intervento del sub-commissario Luciano Pezzi», il generale della Finanza che nell’ottobre scorso aveva dapprima presentato le dimissioni per poi ritirarle pochi giorni dopo.
L’INTESA CON L’ATENEO
Per l’accordo firmato il 29 dicembre 2010 con l’università di Catanzaro, sono stati iscritti sul registro degli indagati Scopelliti, Zoccali e il dg Orlando. Si tratta del rinnovo del protocollo d’intesa siglato nel 2004 per regolamentare le prestazioni assistenziali da parte della facoltà di Medicina dell’ateneo catanzarese. Erano stati così assegnati 450 posti letto all’università di cui 150 alla Fondazione Campanella. La delibera 863 del 29 dicembre 2010, con cui sarebbe stato rinnovato quell’accordo, non avrebbe avuto il vaglio del Tavolo Massicci e, inoltre, sarebbe stata emanata «in carenza di potere». Scopelliti avrebbe dovuto firmare come commissario ad acta e non come presidente della giunta. Quel protocollo d’intesa, secondo il pm, avrebbe così procurato «un ingiusto vantaggio alla predetta università arrecando altresì alla Regione Calabria un danno ingiusto derivante dalla mancata erogazione dei fondi statali spettanti alla predetta regione relativi al comparto sanitario». Anche in questa occasione il pm registra l’intervento risolutivo del sub-commissario Pezzi.
I Carabinieri arrestano due zingare per dei furti a casa di alcuni anziani di Sersale e Cropani gli ignari anziani venivano distratti anche con le avance.
I furti si sono registrati nei comuni della presila Cropani e Sersale le due donne rom avrebbero racimolato un bel gruzzoletto circa 16 mila in contanti oltre a vari oggetti di valore. il tutto veniva studiato nei minimi particolari mentre una distraeva il malcapitato di turno l’altra faceva man bassa di valori e preziosi,secondo i vari riscontri raccolti dagli investigatori le due donne giravano sempre a bordo di una station wagon bianca selezionando le persone da rapinare le quali dovevano essere soli e anziani una volta entrate nell’abitazioni con modi gentili con contorni di baci e carezze agivano in modo veloce mentre una faceva delle avance amorose l’altra indisturbata svaligiava la casa.I militari dell’arma hanno ricostruito il tutto nei minimi particolari grazie anche agli identikit delle due donne e della vettura utilizzata per i vari spostamenti , cosi quando le due zingare si sono ripresentate a Sersale per compiere l’ennesimo furto sono state fermate dai carabinieri della locale stazione che dopo la procedura di identificazione sono state denunciate presso l’autorità competente le due donne di etnia rom di 42 e 18 anni si ritrovano contro anche i lucidi racconti dei malcapitati anziani che....
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