sabato 18 febbraio 2012

Tentato abuso d'ufficio per il governatore della Calabria Scopelliti


Invito a comparire davanti ai magistrati, il prossimo 23 febbraio, per il presidente della Regione. Nei confronti di Scopelliti, il pm Dominijanni ipotizza il tentato abuso d'ufficio


L'avviso a comparire per Scopelliti
Tentato abuso d’ufficio. È questa l’ipotesi di reato che il pm Gerardo Dominijanni contesta al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, al dirigente Franco Zoccali (l’istigatore, secondo le accuse della Procura), al dg del dipartimento Salute Antonino Orlando, all’assessore al Lavoro Francescantonio Stillitani e al dg vicario del dipartimento Salute Concettina Di Giesu. Tre le fattispecie ipotizzate nei confronti del governatore e del dirigente della Presidenza Zoccali, una sola invece per gli altri tre indagati. Al presidente Scopelliti è stato notificato contestualmente un avviso a comparire. Il prossimo 23 febbraio il governatore sarà sentito come “persona sottoposta a indagini” dal sostituto procuratore Dominijanni. Tre le vicende finite nel mirino degli inquirenti: il “patto di legislatura” siglato tra Regione e Aiop, il protocollo d’intesa con l’università Magna Graecia di Catanzaro e il regolamento attuativo per l’accreditamento dei centri socio riabilitativi.
Per gli accordi firmati con le strutture della sanità privata, il 10 agosto del 2010 e il primo giugno del 2011, sono indagati il governatore Scopelliti e Franco Zoccali, «il primo come presidente della giunta regionale e commissario ad acta, il secondo quale istigatore». Secondo l’accusa avrebbero violato le norme che prevedono «l’obbligo di sottoposizione degli atti che incidono sul Fondo sanitario regionale al preventivo parere dei ministeri dell’Economia e della Salute (il cosiddetto Tavolo Massicci)». Firmando quel “patto di legislatura”, scrivono gli inquirenti, avrebbero compiuto «atti idonei diretti in modo non equivoco a procurare alla predetta Aiop un ingiusto vantaggio patrimoniale e ad arrecare altresì alla Regione Calabria un danno ingiusto derivante dalla mancata erogazione dei fondi statali spettanti alla predetta Regione relativi al comparto sanitario». Un evento, però, che non si è verificato «per l’intervento del sub-commissario Luciano Pezzi», il generale della Finanza che nell’ottobre scorso aveva dapprima presentato le dimissioni per poi ritirarle pochi giorni dopo.


L’INTESA CON L’ATENEO
Per l’accordo firmato il 29 dicembre 2010 con l’università di Catanzaro, sono stati iscritti sul registro degli indagati Scopelliti, Zoccali e il dg Orlando. Si tratta del rinnovo del protocollo d’intesa siglato nel 2004 per regolamentare le prestazioni assistenziali da parte della facoltà di Medicina dell’ateneo catanzarese. Erano stati così assegnati 450 posti letto all’università di cui 150 alla Fondazione Campanella. La delibera 863 del 29 dicembre 2010, con cui sarebbe stato rinnovato quell’accordo, non avrebbe avuto il vaglio del Tavolo Massicci e, inoltre, sarebbe stata emanata «in carenza di potere». Scopelliti avrebbe dovuto firmare come commissario ad acta e non come presidente della giunta. Quel protocollo d’intesa, secondo il pm, avrebbe così procurato «un ingiusto vantaggio alla predetta università arrecando altresì alla Regione Calabria un danno ingiusto derivante dalla mancata erogazione dei fondi statali spettanti alla predetta regione relativi al comparto sanitario». Anche in questa occasione il pm registra l’intervento risolutivo del sub-commissario Pezzi.





SIAD E FONDAZIONE BETANIA
Di questa vicenda devono rispondere il presidente, il dirigente Zoccali, l’assessore Stillitani e Concettina Di Giesu. Il 27 aprile 2011 la giunta ha approvato la delibera 175 che conteneva il regolamento attuativo con i requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e le procedure per l’accreditamento dei centri socio-riabilitativi per disabili e la riconversione dei servizi Siad. In questo caso sarebbe stata Fondazione Betania di Catanzaro a trarre un ingiusto vantaggio patrimoniale a discapito delle casse della Regione.
A queste accuse il governatore Scopelliti potrà replicare il prossimo 23 febbraio quando, incontrando il pm Dominijanni, potrà fornire la propria versione dei fatti.

Tratto dal Corriere della Calabria