venerdì 30 marzo 2012

Irpef comunale più Irpef regionale una vera stangata sopratutto per le regioni del sud calabria in testa

Tasse locali, top al Sud: A Catanzaro, pagavi di Irpef 660 euro?  ora ne sborserai 849!

 A Catanzaro chi dichiarava 30mila euro di reddito, l’anno scorso pagava 660 euro, mentre quest’anno dovrà sborsarne 849 (240 di Irpef comunale e 609 di Irpef regionale). Ad Acerra il contribuente che dichiarava 100 mila euro, nel 2011 ha pagato 170 euro di Irpef comunale e 1.700 euro per quella regionale. Totale: 1.870 euro. Sempre la stessa persona quest’anno dovrà pagare 574 euro di addizionali comunali e 2.030 euro per quelle regionali. Totale: 2.604 euro. Al Sud le addizionali sono al top in 138 Comuni: le tasse locali sono altissime perché molti Comuni hanno scelto l’addizionale massima. In Campania sono 84 i centri, in Calabria 47.
Le Regioni che hanno scelto le tasse più alte sono Calabria, Campania e Molise, tutte e tre in rosso nella Sanità. In molti Comuni del Sud l’Irpef comunale è stata portata al livello massimo (lo 0,8%), a questa si deve aggiungere anche l’aumento dell’addizionale Irpef regionale ai livelli massimi (il 2,03%). Una mappa dei Comuni la fa il Corriere della Sera: La classifica è guidata dalla Campania, con ben 84 Comuni dove l’addizionale è stata portata (o già era) allo 0,8%. In provincia di Napoli sono ben 24 Comuni, tra i quali Acerra, Caivano, Casoria, Ischia, Pozzuoli, Procida, San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata e Vico Equense. Altri 17 municipi con le tasse al massimo livello possibile sono in provincia di Caserta, e tra questi ci sono il capoluogo, poi Caianello, Casal di Principe, Mondragone, Piedimonte Matese, Riardo. In provincia di Salerno l’aliquota Irpef comunale è allo 0,8% in 17 municipi (tra i quali Baronissi, Mercato San Severino, Polla, Sarno e Vietri sul Mare), altri 16 sono in provincia di Benevento (tra i quali Sant’Agata de’ Goti e Telese Terme) e 8 in provincia di Avellino. In Calabria l’addizionale Irpef comunale è al “top” in 47 Comuni, dei quali

Consiglieri regionali calabresi tra i più pagati d'europa per loro anche un assicurazione di 130 mila euro contro gli infortuni.

 Ecco quanto ci costa la castadei consiglieri regionali calabresi
  Consigliere regionale, professione pericolo… Si direbbe così, leggendo una delle tante voci che compongono il bilancio dell’Assemblea calabrese: quei 130mila euro previsti come assicurazione contro gli infortuni per i nostri rappresentanti a “palazzo Campanella”, evidentemente a forte rischio di slogarsi una caviglia nel corso del loro mandato. È solo un altro dei tanti privilegi che la nostra classe politica può vantare in caso di elezione, in un contesto generale di soldi pubblici che il Consiglio disperde in mille rivoli. Quelli che emergono dai capitoli del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012. Premessa doverosa: c’è un abbattimento delle spese di funzionamento dell’Assemblea, in alcuni casi anche piuttosto consistente, fino a toccare il 30 per cento rispetto al passato. Ma resta il dato di fondo sull’opportunità di un “sacco” di uscite con risorse pubbliche che potrebbero sicuramente essere evitate.
In assoluto, nel bilancio di previsione 2012 del Consiglio il fabbisogno per consentire a “palazzo Campanella” di produrre quello che produce in un anno - poco e nemmeno granché, a nostro avviso, ma questo è un altro discorso - ammonta a 73 milioni di euro. C’è una riduzione di circa 15 milioni rispetto al 2011, ma c’è anche la sensazione che molto altro ancora si potrebbe risparmiare, magari tagliando qualche amenità la cui utilità è tutta da dimostrare. Come, ad esempio, i 50mila euro di spese previste per l’acquisto “vestiario personale”, aumentate di 20mila rispetto all’esercizio precedente: non si sa in cosa consista questo “vestiario”. Sono comunque “briciole” rispetto al “grosso” delle spese, rappresentato dal “trattamento indennitario dei consiglieri regionali e componenti della Giunta regionale non consiglieri”, cioè - per farla semplice - degli stipendi della parte politica: in totale 22,7 milioni previsti per il 2012. Qualcosina rispetto al 2011 viene risparmiata, nell’ordine di 2,5 milioni, frutto delle prime misure di riduzione adottate - un po’ di malavoglia – dall’Assemblea nei mesi scorsi. Ma il “pacchetto” della retribuzione per i consiglieri regionali assorbe praticamente il 30 per cento del totale delle spese di funzionamento di “palazzo Campanella”. Anche perché nel “trattamento indennitario” dei 50 consiglieri sono comprese diavolerie di ogni genere: oltre all’indennità base (13,2 milioni di spesa prevista per il 2012) e ai vitalizi ci sono le spese generali e il rimborso del mezzo proprio (4,2 milioni), la famosa “diaria”, cioè il rimborso forfettario per le giornate di seduta del Consiglio e delle commissioni (1,5 milioni), le indennità di missioni (150mila euro) e infine l’assicurazione obbligatoria di cui sopra. Forse c’è qualcosa di troppo… Così come probabilmente sono troppi i 550mila euro previsti per le spese di rappresentanza del presidente del Consiglio regionale, 185mila dei quali destinati a patrocini e contributi, i famosi “finanziamenti a pioggia” per le iniziative più stravaganti e cervellotiche. Forse davvero c’è qualcosa di troppo…
Anche perché la sfera politica presenta altri costi, quelli relativi al funzionamento dei gruppi consiliari, per il quale il bilancio di previsione 2012 prevede uno stanziamento di circa 4,5 milioni, poco più di 150mila euro in meno rispetto al 2011: in questo capitolo “mamma Regione” contempla pure 156mila euro destinati ai premi incentivanti e all’indennità di disagio e mensa per gli autisti dei presidenti dei gruppi consiliari, premi incentivanti e indennità che comunque spettano agli autisti di tutti i consiglieri regionali. Giusto per non creare gelosie… Ma un po’ di gelosia forse afferra il personale del consiglio regionale, capitolo quarto del bilancio di previsione: in totale le spese per questa voce ammontano a oltre 32 milioni, c’è una riduzione del 21 per cento rispetto al 2011 ma sicuramente non è giusto che analoga percentuale di riduzione non sia stata prevista per la parte politica. Che poi può giocare anche su molti altri “tavoli”.

giovedì 29 marzo 2012

Il Museo civico di Taverna ottiene un importante risultato con l'esposizione di un importante tela del Guercino custodita nei Musei Vaticani

 


La giunta regionale approva una legge sulla valorizzazione e tutela del patrimonio olivicolo Calabrese

L’assessore Regionale all’Agricoltura Michele Trematerra soddisfatto per l’approvazione della legge da parte della Giunta 

 L’assessore Regionale all’Agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta Regionale della proposta di legge per la “Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Calabria”. “Pur vantando una tradizione millenaria e rappresentando una delle risorse economiche più rilevanti della regione – ha dichiarato Trematerra - il patrimonio olivicolo calabrese, se non adeguatamente salvaguardato, rischia infatti di perdere quel ruolo di primo piano che ha finora rivestito. Le piante di ulivo, in particolar modo quelle secolari, con l’imponenza dei loro tronchi e la bellezza delle loro chiome, sono oggi chiamate a svolgere, ancora più che in passato, un ruolo multifunzionale a cui, alla funzione produttiva, si affiancano quelle paesaggistica, storico-ambientale e turistica. La loro longevità è inoltre forziere dell’ingente patrimonio genetico di cui esse sono portatrici, avendo passato indenni secoli di cambiamenti climatici e trasformazioni ambientali”. L’assessore Trematerra ha evidenziato, poi, che le norme legislative di riferimento sulla salvaguardia delle piante di ulivo sono ancora poche. Infatti, dal decreto legislativo luogotenenziale n. 475 del 1945, emanato nel contesto di una grave deficit socio-economico in cui versava l’Italia all’indomani della guerra, successivamente modificato nel 1951 con la legge n. 144, con il divieto di abbattimento di alberi di olivo oltre il numero di cinque ogni biennio, la normativa non ha fatto passi avanti significativi. “Perciò - ha sottolineato Trematerra - con la presente proposta di legge abbiamo voluto colmare i vuoti normativi esistenti, attraverso tutta una serie di interventi mirati, tra i quali possiamo annoverare l’istituzione del “Registro degli alberi monumentali di olivo” della Regione Calabria, la fissazione di un limite massimo di interventi ammissibili su base regionale e l’aver voluto scongiurare l’estirpazione selvaggia delle piante di ulivo. Si sono infatti stabilite norme certe relativamente all’estirpazione, il reimpianto e l’eventuale trasporto, prevedendo perfino la rigenerazione delle piante stesse. Consapevoli di queste verità - ha aggiunto l’assessore - abbiamo voluto promuovere la tutela e la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio che le piante di ulivo rappresentano per la Calabria, al fine di garantire non solo la conservazione ma il contemporaneo rilancio di questo comparto di fondamentale importanza per il futuro della nostra regione.

mercoledì 28 marzo 2012

Nei paesi della presila Catanzarese girano loschi individui che truffano le persone più indifese. Le forze dell'ordine mettono in allerta sopratutto gli anziani spiegando come questi truffatori ingannano gli ignari malcapitati.


Fronte comune delle locali forze dell’ordine dislocate nei paesi della presila Catanzarese per  mettere in guardia i cittadini da estranei che spesso approfittano degli ignari anziani per mettere in atto con l’inganno le loro truffe. Anche a Sellia domenica scorsa dopo l’omelia i carabinieri hanno voluto mettere in guardia la cittadinanza di questi loschi individui.   
Ultimamente vi sarebbero in giro nei borghi della presila Catanzarese persone estranee, che spacciandosi il più delle volte come ispettori dell’Inps o funzionari di enti pubblici si presentano alle porte delle abitazioni di ignari anziani mettendo in atto molteplici modalità  per spillare soldi. Prima di suonare il campanello i truffatori studiano le loro vittime le quali devono essere anziani oppure persone che vivono da soli, con aspetto rassicurante, ben vestiti si presentano agli anziani i quali ingenui e non del tutto preparati ne approfittano per entrare. Una delle due tattiche più usata e quella  di presentarsi come ispettori dell’Inps dicendo che la pensione che hanno da poco incassato alla posta, era stata riscossa con banconote false, quindi chiedono di controllarle inserendole in una busta, poco dopo la busta viene riconsegnata al malcapitato, ma attenzione! In modo veloce la busta è stata cambiata con una identica dove al suo interno contiene solo fogli di carta; quando questa sostituzione non riesce i malfattori non disdegnano una fuga veloce con il maltolto. Il secondo espediente è quello di presentarsi come  delegati dell’Enel (con tanto di tesserino fasullo) per   verificare eventuali bollette pagate in più, una volta dentro casa il più delle volte il complice con una scusa chiede cortesemente di poter usare il bagno mentre  l’altro tiene impegnato la vittima il malfattore arraffa denaro e preziosi, in casi estremi quando non riescono a scambiare le buste passano a manieri più forti aggredendo e immobilizzando la vittima di turno. Le forze dell’ordine invitano i cittadini di non...