Riceviamo e pubblichiamo
Fai di primavera Due giorni alla scoperta dell'Italia da scoprire
I luoghi saranno aperti oggi Sabato 23 e
Domenica 24 Marzo dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 18.
“Due giorni per scoprire l’Italia, 365 per amarla”. È uno degli
innumerevoli messaggi del Fondo Ambiente Italiano che promuove in tutta
la penisola la Giornata FAI di Primavera, appuntamento annuale consueto
giunto alla XXI edizione. Il FAI aprirà in Italia 700 luoghi, spesso
inaccessibili e per l’occasione eccezionalmente a disposizione del
pubblico: chiese, palazzi, aree archeologiche, ville, borghi, giardini,
ed anche caserme e centrali idroelettriche. Anche questa volta sarà
possibile supportare la Fondazione e la sua nobile mission attraverso
l’iscrizione, o con un contributo libero o con un sms solidale al 45501.
Diverse le iniziative in programma anche in Calabria, presentate nei
giorni scorsi. Molto attivo il gruppo FAI di Catanzaro, diretto dal capo
delegazione Carmen Audino. Nel capoluogo - spiega una nota - sarà
possibile scoprire nei due giorni i tesori dell’arte sacra. Si potranno
visitare la Chiesa di San Giovanni Battista, la Basilica Minore di Santa
Maria Immacolata su Corso Mazzini, la Chiesa di Sant’Anna in Via De
Grazia ed il Convento del Carmine in Via Francesco Fiorentino. In ognuna
delle quattro chiese saranno mostrati alcuni oggetti del patrimonio
ecclesiastico generalmente non esposti al pubblico come il busto ligneo
raffigurante San Giovanni Battista; gli argenti vari ed il busto ligneo
di San Vitaliano; il Seggio Priorale in legno; l’Ecce Homo in cera di
autore ignoto. Alla fine del percorso è previsto come luogo di
aggregazione per i giovani la Villa Margherita, dalla bellissima e
rigogliosa vegetazione, arricchita dai busti rappresentanti noti
personaggi di origine calabrese. I luoghi saranno aperti Sabato 23 e
Domenica 24 Marzo dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 18. Le visite
guidate saranno
sabato 23 marzo 2013
venerdì 22 marzo 2013
Domani tutti a Simeri dove nella suggestiva cornice dei ruderi della "Chiesa Collegiata" andrà in scena il musical di Pasqua "Ai piedi della Croce"
Riceviamo e pubblichiamo
Appuntamento per le 20,30 di sabato 23 marzo 2013 a Simeri per assistere al bel musical di Pasqua dal titolo "Ai piedi della Croce"
Ai piedi della Croce tutto può avvenire se con fede e umiltà l’uomo si accosta a Gesù.
Appuntamento per le 20,30 di sabato 23 marzo 2013 a Simeri per assistere al bel musical di Pasqua dal titolo "Ai piedi della Croce"
Ai piedi della Croce tutto può avvenire se con fede e umiltà l’uomo si accosta a Gesù.
Sabato 23 marzo nella splendida
cornice dei ruderi della Chiesa “Collegiata”di Simeri, comune di Simeri Crichi
alle ore 20,30, i bambini, i giovani, i membri del Consiglio Pastorale
Parrocchiale, i catechisti, gli aderenti al Movimento Apostolico, famiglie
intere e semplici fedeli della Parrocchia Santa Maria Assunta, con la
collaborazione dell’Associazione Culturale Sperimentale di Simeri metteranno in
scena il Musical di Pasqua, “Ai piedi
della Croce”. Uno spettacolo coinvolgente che vuole dare un messaggio
concreto ad ogni uomo a partire dall’evento della croce di Cristo. “Ai piedi
della croce” avviene il miracolo più grande, l’incontro con Cristo Redentore
dell’umanità. Ai piedi della croce tutto può avvenire se con fede e umiltà
l’uomo si accosta a Gesù. Dall’ansia alla speranza, dalla tristezza alla gioia,
dal pianto al sorriso. L’uomo peccatore ritorna a sperare e vivere e quando
sceglie di convertirsi diventa il più grande missionario del vangelo perché,
per primo, sulla sua persona ha sperimentato la misericordia e l’amore del
Signore.
Questo è il messaggio che gli
oltre cento protagonisti del musical, guidati dal parroco don Francesco
Cristofaro, il quale ne ha anche scritto il testo dell’opera, vogliono dire con
giovedì 21 marzo 2013
Convegno su "Assistenza domiciliare integrata" promosso dall'ASP di Catanzaro che coinvolge tutti i comuni del nostro comprensorio
Oggi, giovedì 21 marzo alle ore 9 nella sala consiglio di palazzo de Nobili, a Catanzaro, si terrà un convegno sul tema “L’assistenza domiciliare integrata nell’ambito sociale di Catanzaro”. I lavori saranno introdotti dalle relazioni del dott Cesare Nisticò del dipartimento Politiche Sociali della Regione, del dott. Euplio Roccia del direttore Distretto Catanzaro, dal dott. Maurizio Rocca del direttore Distretto Catanzaro Lido, dalla dott.ssa Loredana Calascibetta del settore servizi sociali del Comune , mentre la vicepresidente consorzio “PrivatAssistenza”,dr.ssa Rossana Panarello, illustrerà i risultati conseguiti, le nuove modalità organizzative e prospettive dell’assistenza domiciliare del e per il Territorio
Le conclusioni sono state affidate all’assessore ai servizi sociali di palazzo de Nobili, avv. Caterina Salerno, il coordinamento dei lavori al dott Antonino Ferraiolo dirigente assessorato servizi sociali
Il comune di Catanzaro, infatti, nell'ambito della programmazione e la realizzazione degli interventi socio – assistenziali nelle aree funzionali (minori, anziani, famiglia, e disabili) e in analogia con le linee guida emanate dalla Regione, ha realizzato un servizio di assistenza domiciliare in favore di disabili gravi e anziani non autosufficienti, attuato sul territorio dei Distretti Socio - Sanitari di Catanzaro e di Catanzaro Lido, comprendente 31 comuni e di cui Catanzaro è capofila, in modalità integrata con l'ASP di Catanzaro, cui spetta la gestione degli interventi sanitari, per la durata di un anno.
I Comuni coinvolti sono: Albi, Amato, Andali, Belcastro, Borgia, Botricello, Caraffa, Catanzaro, Cerva, Cicala, Cropani, Fossato Serralta, Gimigliano, Magisano, Marcedusa, Marcellinara, Miglierina, Pentone, Petronà, San Floro, San Pietro Apostolo, Sellia Marina, Sellia Superiore, Sersale, Settingiano, Simeri Crichi, Sorbo San Basile, Soveria Simeri, Taverna, Tiriolo e Zagarise.
L’assistenza domiciliare viene erogata nei confronti di: 130 utenti anziani non autosufficienti ultrasessantacinquenni, già in assistenza domiciliare di tipo sanitario e 79 utenti disabili gravi privi di sostegno familiare di qualsiasi età. Il Servizio è stato attivato lo scorso 3 febbraio e garantisce prestazioni assistenziali e socio-assistenziali volte al mantenimento delle persone nella loro realtà familiare, ambientale e sociale. Inoltre ha la finalità di supportare le famiglie di origine nei compiti assistenziali e di cura. Per ogni destinatario inserito nel Servizio di Assistenza Domiciliare viene definito un progetto personalizzato e un programma specifico di intervento. Alla definizione di tale progetto concorrono l’assistente sociale comunale referente, l’ Unità di Valutazione Territoriale dell’ASP, la famiglia di riferimento e, laddove è possibile, il destinatario stesso. Le prestazioni erogate dal servizio consistono in:
L’assistenza domiciliare viene erogata nei confronti di: 130 utenti anziani non autosufficienti ultrasessantacinquenni, già in assistenza domiciliare di tipo sanitario e 79 utenti disabili gravi privi di sostegno familiare di qualsiasi età. Il Servizio è stato attivato lo scorso 3 febbraio e garantisce prestazioni assistenziali e socio-assistenziali volte al mantenimento delle persone nella loro realtà familiare, ambientale e sociale. Inoltre ha la finalità di supportare le famiglie di origine nei compiti assistenziali e di cura. Per ogni destinatario inserito nel Servizio di Assistenza Domiciliare viene definito un progetto personalizzato e un programma specifico di intervento. Alla definizione di tale progetto concorrono l’assistente sociale comunale referente, l’ Unità di Valutazione Territoriale dell’ASP, la famiglia di riferimento e, laddove è possibile, il destinatario stesso. Le prestazioni erogate dal servizio consistono in:
mercoledì 20 marzo 2013
martedì 19 marzo 2013
A conicella di San Giuseppe da " Cona du Casu " Riproposizione dei più bei racconti
San Giuseppe
Oggi festa di San Giuseppe, festa del papà una volta era un giorno segnato di rosso sul calendario solennamente festeggiato dalla chiesa ripropongo questo particolare racconto sulla statua di San Giuseppe callocata nella "cona du casu"
Dopo i vari cataclismi che avevano sconvolto il territorio di Sellia con l’ultimo devastante alluvione del 1943 delle 5 chiese più il convento rimanevano solo quella del Rosario e di San Nicola (Immacolata) Soprattutto la chiesa Madre si era riempita delle varie statue che si erano salvate durante queste terribili calamità ( nel spaventoso terremoto del 1793 ben due chiese furono completamente distrutte). Erano talmente tante le varie statue, alcune anche doppie, che diveniva sempre più difficile anche camminare all’interno della chiesa stessa, soprattutto quando c’èrano funzioni religiosi importanti che richiamavano tutta la popolazione. Un giorno l’arciprete prese una decisione drastica la mattina presto dopo la consueta messa dell’aurora che richiamava sempre moltissima gente, (quasi tutti infatti prima di iniziare i propri lavori nei campi o nelle bottega si recavano a messa.) Chiamo il sacrestano e gli ordinò di portare fuori tutte le statue che erano dei doppioni oppure dei busti di santi malconci che necessitavano di restauro, ma visto il periodo di scarsità di fondi difficilmente sarebbero state restaurate. Così suo malgrado il povero sacrestano iniziò nel portare fuori alcune statue di santi, intantto l’arciprete aveva preso una grossa "gaccia" scure iniziando l’opera di demolizione riducendole a pezzettini sotto lo sguardo incredulo dei passanti che non capivano bene cosa stesse facendo, e poi anche se l’avrebbero capito non avrebbero osato contraddire l’arciprete perché era forte il senso di rispetto. Dopo un po’ toccò alla statua malandata a mezzo busto di San Giuseppe non appena tirò il primo colpo con la scure, una scheggia gli si conficcò nell’occhio, il dolore era tremendo, alcune persone (anche se controvoglia per quello che aveva fatto) corsero ad aiutarlo riuscendo nel togliere la piccola scheggia che per un niente non aveva rischiato di farlo diventare cieco.Per fortuna questa scheggia lo fece ricredere di ciò che stava facendo, con le lacrime corse verso la statua di San Giuseppe inginocchiandosi iniziò a pregare e lodare il Signore. La statua fu restaurata e con una funzione solenne fu............
Dopo i vari cataclismi che avevano sconvolto il territorio di Sellia con l’ultimo devastante alluvione del 1943 delle 5 chiese più il convento rimanevano solo quella del Rosario e di San Nicola (Immacolata) Soprattutto la chiesa Madre si era riempita delle varie statue che si erano salvate durante queste terribili calamità ( nel spaventoso terremoto del 1793 ben due chiese furono completamente distrutte). Erano talmente tante le varie statue, alcune anche doppie, che diveniva sempre più difficile anche camminare all’interno della chiesa stessa, soprattutto quando c’èrano funzioni religiosi importanti che richiamavano tutta la popolazione. Un giorno l’arciprete prese una decisione drastica la mattina presto dopo la consueta messa dell’aurora che richiamava sempre moltissima gente, (quasi tutti infatti prima di iniziare i propri lavori nei campi o nelle bottega si recavano a messa.) Chiamo il sacrestano e gli ordinò di portare fuori tutte le statue che erano dei doppioni oppure dei busti di santi malconci che necessitavano di restauro, ma visto il periodo di scarsità di fondi difficilmente sarebbero state restaurate. Così suo malgrado il povero sacrestano iniziò nel portare fuori alcune statue di santi, intantto l’arciprete aveva preso una grossa "gaccia" scure iniziando l’opera di demolizione riducendole a pezzettini sotto lo sguardo incredulo dei passanti che non capivano bene cosa stesse facendo, e poi anche se l’avrebbero capito non avrebbero osato contraddire l’arciprete perché era forte il senso di rispetto. Dopo un po’ toccò alla statua malandata a mezzo busto di San Giuseppe non appena tirò il primo colpo con la scure, una scheggia gli si conficcò nell’occhio, il dolore era tremendo, alcune persone (anche se controvoglia per quello che aveva fatto) corsero ad aiutarlo riuscendo nel togliere la piccola scheggia che per un niente non aveva rischiato di farlo diventare cieco.Per fortuna questa scheggia lo fece ricredere di ciò che stava facendo, con le lacrime corse verso la statua di San Giuseppe inginocchiandosi iniziò a pregare e lodare il Signore. La statua fu restaurata e con una funzione solenne fu............
lunedì 18 marzo 2013
Servizio di "Reporter" (Rai tre) su Catanzaro la città dei call center definita la Bangalori Italiana.
Gli inviati del programma di Rai3 di Riccardo Iacona sono stati a Catanzaro, definita da tanti la Bangalore italiana
dei call center. Nella città calabrese i ‘centri chiamata di assistenza
e offerta’ lavorano tutti con commesse di grandi aziende italiane o
internazionali. Si trovano anche in piccoli appartamenti e lo stipendio
mensile in molti casi arriva a 192 euro appena.
La Bangalore d'Italia torna a far parlare di sé. Questa volta ad accendere i riflettori su Catanzaro, città dei call center, sono le telecamere di Presa diretta il programma di Riccardo Iacona. Un attento reportage sugli oltre cinquemila occupati del settore. Si va dalle grandi aziende come il gruppo Abramo fino ai piccoli "centri di chiamata" sorti ovunque nel capoluogo, annche nei seminterrati dei palazzi di periferia.
Situazioni lavorative al limite, con stipendi che in alcuni casi arrivano a 192 euro al mese. Nel servizio viene raccontata anche la storia dei duemila ex dipendenti di Phonemedia il colosso piemontese che dopo aver usufruito di cospicui finanziamenti pubblici ha chiuso i battenti. Sulla vicenda indaga la Procura di Novara che ha iscritto nel registro degli indagati il patron della società Fabrizio Cazzago. A spiegare il mondo dei call center catanzaresi è stato il segretario della Cgil, Daniele Carchidi,....
A seguire il video su Catanzaro città dei call center tratto da Presa Diretta( RaiTre) del 17.03.2013
La Bangalore d'Italia torna a far parlare di sé. Questa volta ad accendere i riflettori su Catanzaro, città dei call center, sono le telecamere di Presa diretta il programma di Riccardo Iacona. Un attento reportage sugli oltre cinquemila occupati del settore. Si va dalle grandi aziende come il gruppo Abramo fino ai piccoli "centri di chiamata" sorti ovunque nel capoluogo, annche nei seminterrati dei palazzi di periferia.
Situazioni lavorative al limite, con stipendi che in alcuni casi arrivano a 192 euro al mese. Nel servizio viene raccontata anche la storia dei duemila ex dipendenti di Phonemedia il colosso piemontese che dopo aver usufruito di cospicui finanziamenti pubblici ha chiuso i battenti. Sulla vicenda indaga la Procura di Novara che ha iscritto nel registro degli indagati il patron della società Fabrizio Cazzago. A spiegare il mondo dei call center catanzaresi è stato il segretario della Cgil, Daniele Carchidi,....
A seguire il video su Catanzaro città dei call center tratto da Presa Diretta( RaiTre) del 17.03.2013
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